sabato 29 dicembre 2012

Educare? forse meglio scambiare!

Tante volte rimaniamo per molto tempo ad osservare un neonato.Ogni sua espressione, ogni suo movimento è per noi meraviglia e stupore Quel piccolo essere stimola la nostra curiosità e risveglia l'ansia del mistero  della nostra origine

venerdì 21 dicembre 2012

Il bambino l'insegnamento e la tecnologia



Ho gettato il sassolino “della scienza” , nello stagno degli adolescenti(12/16 anni) in alcune scuole pubbliche del comune e della provincia di Firenze. I cerchi di ritorno fitti , fitti hanno cancellato lo stagno.

martedì 18 dicembre 2012

Il cervello poliglotta e l'apprendimento delle lingue

La comprensione e l’espressione di due o più lingue utilizza aree e meccanismi celebrali funzionalmente separati e indipendenti, alcuni dei quali maturano già prima dei sei anni di età

Si calcola che circa il 50 per cento della popolazione mondiale utilizzi un’altra lingua oltre a quella materna; eppure la capacità di parlare due o più lingue è stata a lungo considerata un’abilità particolare, posseduta da ristrette, e in genere colte, cerchie di individui. Questa valutazione può dipendere da almeno due ragioni. In primo luogo dal fatto che, intermini evoluzionistici, le lingue sono fenomeni che, mentre creano omogeneità di comunicazione all’interno dello stesso gruppo, fanno sorgere barriere tra gruppi diversi. Dunque, mentre la conoscenza di lingue «prestigiose» (peresempio, l’italiano nel Rinascimento, il francese nell’Ottocento o l’inglese al giorno d’oggi) è motivo di vanto, la conoscenza di una lingua ritenuta meno «importante» o parlata in comunità ostili può addirittura essere negata. In secondo luogo, i vari codici di comunicazione linguistica sono sempre stati classificati in categorie arbitrarie (lingua,dialetto, idioma, parlata e così via) che hanno a che vedere più con fattori sociopolitici che linguistici. Per usare le parole del celebre linguista Noam Chomsky, la lingua differisce dal dialetto unicamente per il fatto di «avere alle spalle una bandiera e un esercito». Una tassonomia su base empirica suggerisce di considerare come bilingui i soggetti che comprendono e parlano due lingue – ma anche due dialetti o una lingua e un dialetto – poliglotti coloro che sono in grado di parlare combinazioni di almeno tre lingue o dialetti. Questi soggetti sono in grado di mettere in atto una netta separazione fra i differenti sistemi  linguistici da loro padroneggiati. Per esempio, un bilingue sardo-italiano può esprimersi adeguatamente solo in italiano in certe occasioni, e solo in sardo in altre, senza mescolare queste due lingue. In questo articolo, la principaledistinzione viene fatta tra coloro che parlano una sola lingua e i bilingui, assimilando a questi ultimi i poliglotti per ragioni di semplicità.

Una classe della scuola elementare islamica istituita a Brent, a nord di Londra, per venire incontro alle richieste della comunità locale. Si calcola che almeno metà della popolazione mondiale debba utilizzare una seconda lingua oltre a quella materna, ma pare che solo un apprendimento molto precoce consente di padroneggiarla completamente

sabato 15 dicembre 2012

Violenza sulle donne:famiglia e scuola è emergenza educazione emotiva

C'era una volta una bambina molto piccola, ancora aggrappata alla mamma perchè le sue ali emotive non erano pronte per volare bene nella comunicazione.
La mamma non potè aiutarla a tenersi agrappata , mentre le ali emotive si rinforzavano e la bambina cadde giù e diventò una preda
 .Prima o poi un predatore l'avrebbe trovata e la bambina prima di  crescere sarebbe stata eliminata
,Qualcuno gridò: raptus, gelosia, amore possessivo...
No! solo per " l' ordine emotivo infranto" (Ledoux) più  prede e  predatori.


Dott.ssa Adriana Rumbolo

giovedì 13 dicembre 2012

Un cervello nella pancia

L'apparato digerente è tappezzato da milioni di cellule nervose, che dialogano con le «colleghe» della testa. Così bruciori di stomaco e colite sono connessi a stress e sbalzi d'umore

I due cervelli


Prof.ssa Vittoria Menga'97-'98




Quelli che, come me, appartengono alla generazione dei cinquantenni, sanno che nelle scuole che noi abbiamo frequentato gli studenti non erano protagonisti. Allora era normale che fosse così e nessuno lo considerava un problema. Poi venne il sessantotto e conquistammo il diritto di assemblea
 Certo, era importante, ma nelle classi gli equilibri non furono modificati e fu necessario arrivare agli anni novanta per tematizzare l’importanza del protagonismo giovanile nella scuola. Proprio in quel periodo io, ormai insegnante, cominciai a sperimentare i nuovi progetti: “progetto giovani”, “progetto accoglienza”, “progetto genitori”, “progetto educazione alla salute”. L’istituzione dei C.I.C. (Centri di Informazione e Consulenza) con sportello a richiesta dello studente, gruppi di discussione, cineforum e gruppi di auto-aiuto, fu una innovazione significativa che cercò di far entrare nella scuola italiana parole nuove e nuovi comportamenti. Si teorizzava che bisogna “star bene a scuola” e sta bene con se stessi. Era qualcosa di veramente rivoluzionario, perché fino a quel momento “scuola” era stato sinonimo di compiti, interrogazioni, promozioni e bocciature. Nient’altro.Le cose non accadono mai per caso
Le cose non accadono mai per caso ed anche queste trasformazioni erano sollecitate da problemi scottanti cresciuti insieme alla società e alla scuola di massa: il problema della dispersione scolastica (molto alta soprattutto nella scuola superiore) e quello della diffusione e dell’uso di droghe, leggere e non, presso i giovani, con il rischio di contrarre anche malattie gravi come l’AIDS. Il vento nuovo portò molto entusiasmo e fu accolto da alcuni insegnanti come il superamento di una dimensione di autoreferenzialità del sistema scolastico, che non era più compatibile con i tempi. Fu allora che iniziai ad organizzare corsi di educazione sessuale, di educazione teatrale, di educazione alimentare, educazione alla legalità, educazione stradale, collaborando con operatori e specialisti esterni che finalmente potevano entrare nella scuola. Così conobbi la dottoressa Rumbolo e collaborai alla realizzazione di un corso che inizialmente si rivolgeva alle mie classi, ma poi abbracciò tutte le classi del biennio dell’Istituto, il titolo del corso era “Conosci te stesso”.
Il taglio metodologico che la dottoressa Rumbolo ha voluto privilegiare, e che io stessa ho condiviso, è stato quello di offrire agli studenti uno spazio di riflessione e di discussione sulle tematiche dell’affettività e della sessualità, ponendo al centro dell’attenzione e dell’analisi la personalità. L’ “alfabeto dei sentimenti”, infatti, non trova spazio nel bombardamento informativo di cui sono fatti oggetto i giovani d’oggi e il problema di un educazione sessuale si pone non tanto in termini di informazione scientifica e più o meno completa, quanto come possibilità di una maturazione graduale legata a riflessioni ed esperienze personali, originali e perciò uniche. Come proteggere e rispettare questa unicità da un sapere che oggi tende ad essere sempre più standardizzato? Questa è la scommessa che si è giocata nel corso tenuto dalla dottoressa Rumbolo – e a mio parere non è stata persa.Il dialogo educaivo è stato aperto al contributo di tutti e ognuno ha   potuto parteciparvi a misura delle proprie caratteristiche e delle proprie esigenze.Gli studenti sono stati molto attivi ed hanno alimentato un dibattito ricco e costruttivo.I "poeti" della classe hanno espresso i loro sentimenti attraverso le poesie, gli "artisti" hanno preparato cartelloni con disegni, scenette, dialoghi a fumetti.I "letterati" hanno manifestato nei temile loro opinioni.Le tematiche proposte sono state numerose.Provo a darne qui di seguito una breve panoramica: l'autostima, il mondo delle emozioni, la ripartizione fondamentale della psiche secondo  Freud,il sistema nervoso e il sistema neurovegetativo, la dipendenza affettiva, il giudizio, il senso di colpa, il narcisismo e l'amore di sè, la seduzione, il desiderio, il corteggiamento, il tempo di latenza, pregiudizi e gelosie, l'autonomia nella coppia, le diseguaglianze sociali tra maschi e femmine,il sessismo nel linguaggio, il maschilismo, la donna-oggetto dei mass-media, il blocco delle emozioni e i disturbi psico-somatici, sesso senza amore, sesso e amore, i tempi del rapporto sessuale, il rispetto della diversità, l'ansia da prestazione, la depressione, la disponibilità verso gli altri e i meccanismi di difesa, il sottile confine tra gioco e violenza, l'aggressività repressa e le sue conseguenze,l'importanza delle coccole, emozioi e creatività la paura dell'abbandono, dimensione ludica ed erotismo, l'idea di bellezza non come assoluto ma come criterio storicizzabile, la buona sessualità(gioco, abbandono e fiducia), la sessualità precoce e i modelli della nostra società.Inoltre è stato realizzato,durante il corso, un costante collegamento con le tematiche più strettamente scolastiche vicine alle esperienze degli studenti. Un esempio significativo è stato quello dell'accostamento della cultura greca, e in particolare  dell' analisi dei caratteri apollineo e dionisiaco, al discorso delle emozioni e sulla razionalità:gli studenti hanno disegnato Dioniso e la danza delle baccanti.Sulla seduzione si è fatto riferimento alla Locandiera di Goldoni.Sulla creatività e sui sentimenti si è fatto riferimento a poeti come il Leopardi.In conclusione credo che la curiosità degli studenti sia stata opportunatamente sollecitata da questa esperienza.Dopo questa esperienza la mia collaborazione con la dott.ssa Rumbolo è proseguita nel progetto del P.I.A. (Piano integrato di area ),di cui si era dotato il comune nel quale lavoro, Scandicci, subito dopo l'approvazione della legge sull'obbligo scolastico relativo alla prima classe delle scuole superiori. Nella nuova situazione creata dall'obbligo, l'intervento nelle classi subì una sostanziale modifica.La priorità diventava quella dell'orientamento dello studente, che avrebbe dovuto consolidare nel primo anno la propria scelta scolastica oppure prendere coscienza di avere esigenze diverse usufruendo così delle "passerelle"per cambiare indirizzo di studio. Il  di orientamento puntò allora a far emergere le caratteristiche delle diverse  personalità presenti nel gruppo classe, non solo per rafforzare l'autostima di ognuno, ma anche migliorare il clima della classe, favorire il dialogo,il rispetto reciproco e la tolleranza delle diversità.La difficoltà  che emergeva era quella di garantire a tutti gli studenti la possibilità di esprimersi liberamentee diessere accettati dalgruppo. Le attività svolte in classe miravano a far sviluppare atteggiamenti collaborativi anche in casi di "bullismo" o di leaders negativi.Tutto ruotava attorno alle emozioni e questo divenne il terreno privilegiato su cui si sviluppò questa esperienza di orientamento.Attraverso scenette, deammatizzazioni, disegni o "verbali" sintetici alla fine della discussione in classe, gli studenti ebbero la possibilità di approfondire tematiche come quelle della paura, della gelosia, dell'aggressività, della simpatia ecc.Ma ciò che considero rilevante in termini relazionali è l'effetto che queste attività ebbero sul gruppo classe.Scoprimmo che alcuni equilibri potevano essere modificati:situazioni di demotivazione, incomprensioni tra compagni di classe o tra gli studenti e gli adulti di riferimento(genitori e insegnanti ), pregiudizi nei confronti di gruppi dimaterie, blocchi emotivi e relazionali.A me questa esperienza è sembrata un'occasione preziosa per dare finalmente diritto di cittadinanza ai sentimenti, che nella scuola sono sempre stati clandestinizzati, mentre un'educazione sentimentale ed emozionale si mostra, ogni anno che passa, sempre più utile e, direi, sempre più urgente,in vista non solo del raggiungimento del successo scolastico da parte della fascia più  debole della popolazione studentesca, ma soprattutto in relazione all'esigenza di favorire la crescita umana e morale degli adolescenti, coniugando la trasmissione dei contenuti culturali con la condivisione di un sistema di valori e con la formazione di una coscienza critica.Ogni giorno dagli articoli e dalle lettere apparse sui giornali viene la richiesta alla scuola di non essere "sorda" a ciò che avviene nella società.Quale modo è più efficace, per tendere l'orecchio verso il mondo,che quello di uscire dai programmi scolastici tradizionali?Mi spiego.Oggi lo si fa inventando una miriade di progetti e progettini che vanno sotto il nome di "innovazione".Ma non è questo il"nuovo" di cui c'è bisogno.Non si tratta di aggiungere al vecchio, con un effetto somma alla fine soffocante.Si tratta invece di avere un occhio nuovo con cui guardare  alla tradizione e anche al presente.La vecchia diatriba relativa al Manzoni non ha senso.Il problema non è se leggere o no I Promessi Sposi a scuola, semmai, leggendo la storia di Gertrude, si tratta di cogliere l'occasione per parlare dei rapporti in famiglia, per entrare nl vissuto di ognuno, per confrontare passato e presente e magari approfittare anche un'incursione nel nuovo diritto di famiglia del ?75 e saccheggiare la cronaca, sempre ricca di spunti su temi come questo.Allora gli orizzonti si dilatano naturalmente, senza forzature, e ciascuno può trovare l'angolatura che gli è più congeniale per cogliere rilevanze e differenze, per provare curiosità e per dare il proprio  contributo originale.
Prof.ssa Vittoria Menga

domenica 2 dicembre 2012

Il re è nudo!

La frase deriva da una fiaba danese scritta da Hans Christian Andersen il cui titolo originale è "Keiserens Nye Klæder", ma ke in italiano diventa "I vestiti nuovi dell'imperatore".

Miracolo a Milano

Dei poveri barboni rubano delle scope per volare in un luogo dove finaalmente"Buongiorno vuol dire Buongiono"

mercoledì 21 novembre 2012

Scuola:dalle neuroscienze alla didattica e-learning

Quando un’insegnante scendeva a picco in una valutazione molto bassa ,creava un dibattito interno nel soggetto: se l’ accetto in silenzio potrebbe passare per un incidente di percorso ,ma se dico che non ho capito bene , può venire messa in dubbio la mia intelligenza.

giovedì 1 novembre 2012

Più tecnologia, sentimenti in crisi ?

Oggi ho guardato un video di TEDxLake Como e poi ho pensato al titolo del loro prossimo incontro"Il futuro non accade per caso" di cui mi hanno informata.
Una volta ho scritto che "il lavoro" non è stato per me lineare.
 Quando camminavo per le strade in campagna , l'osservazione della strada che cambiava di colore,  di forma che saliva e scendeva assolata o imbrinata

martedì 30 ottobre 2012

Curriculum vitae di Adriana Rumbolo

Dati anagrafici:

Residente in via degli Artisti, 25 - 50132 Firenze

Telefono: casa 055-576747

Casella e-mail: adriana.rumbolo@gmail.com

http://www.chihapauradelleneuroscienze.blogspot.com

lunedì 29 ottobre 2012

cervello e tecnologia nell'apprendimento


Damasio ha scritto :pensieri rapidi ( cognitivismo), morale lenta (emozioni).
Aspetto cognitivo ed emozioni nell'apprendimento  hanno bisogno di   integrarsi continuamente   per esprimersi con equilibrio e non aprirsi a una larga  forbice dove potrebbero con gravi danni perdersi di vista.: una quantità differente di mielina maggiore nelle cellule preposte al cognitivismo  permette la differenza di  velocità a favore della forbice troppo larga,

lunedì 22 ottobre 2012

Il corpo, àncora vulnerabile

"A qualche mese di vita, il bambino comincia a sentirsi; scopre la bocca che per lui  è una cosa molto piacevole, poi mani e piedi.
Passa ore e ore a guardarli, a girarli e...poi la voce

martedì 16 ottobre 2012

E-learning nella scuola.Emozioni e apprendimento.

(:-) ,  Erano  gli anni ottanta, quando Scott  E.  Fahlman combinò per la prima volta  alcuni segni  di punteggiatura  in  una faccina sorridente e fu un successo.

giovedì 11 ottobre 2012

Il mio, il tuo ,il suo sè

E' arrivato con il corriere il libro  di Damasio "Il SE' VIENE ALLA MENTE"
Ho letto le prime pagine correndo nel passato, ritornando in pochi minuti ,  indietro  di anni
Il ricordo nitido dei  risvegli. infantili quando aprivo gli occhi sempre con entusiasmo per  quello , che  mi aspettava e che la miriade di contenuti presenti nella mia mente, a prescindere dal loro ordine o dalla loro intensità fossero connessi a me, il proprietario della mente, attraverso lacci invisibili che li univano in quella festa mobile proiettata in avanti che chiamiamo "sè" ; e non meno importante, il fatto che quella connessione fosse sentita.

mercoledì 3 ottobre 2012

I consigli potrebbero trasformarsi in obblighi..bisticci di parole


 “Come può vedere ho seguito il suo suggerimento e le ho scritto questa lettera , se così si può chiamare. In famiglia sono abbastanza chiusa:a differenza di alcune mie amiche, io non considero mia madre come una delle mie migliori amiche, alle quali vado a dire i miei problemi e a chiedere consigli

venerdì 28 settembre 2012

L'ansia è una paura irrisolta?.

 La paura o fobia “sociale” primeggia  nei  nostri cervelli  ha scritto uno studente di quindici anni e la sua definizione, così precisa e di sintesi,  mi lasciò senza parole: era la verità

domenica 23 settembre 2012

Biografia Adriana Rumbolo

Adriana Rumbolo, psicopedagogista, nata a Forlì, si è laureata in Pedagogia, indirizzo psicologico, presso l'Università di Firenze, ed ha successivamente approfondito i suoi studi diventando psicologa dellosport, dopo avere frequentato un corso biennale di psicologia sportiva presso il Centro Tecnico di Coverciano della FIGC, ed ha perfezionato le sue conoscenze in ambito sessuologico frequentando un Corso di Sessuologia presso il Centro di Genetica Medica dell'Università di Medicina e Chirurgia di Firenze.
Da sempre è impegnata in attività di prevenzione del disagio psicologico nell'età evolutiva con particolare attenzione al legame tra quest'ultimo e l'educazione scolastica.
Proprio nella scuola, per circa dieci anni,in alcune classi di scuole pubbliche del comune e della provincia di Firenze ha presentato ed attuato ilprogramma"Prendi coscienza di te stesso" con numerosi incontri con studenti di 12/16 anni.
Il programma era ispirato ai risultati delle neuroscienze   sul cervello emotivo, la neuroplasticità, il cervello sociale.
L'esperienza è stata fatta dal 1997/98 al"007/8.

venerdì 21 settembre 2012

Darwin

Affermava Darwin:"L'uomo è l'unico animale che arrossisce, ma è anche l'unico che ne ha bisogno.

domenica 16 settembre 2012

Lo "Stile" Damasio

Gentile prof. A. Damasio, ho guardato il suo interessantissimo video"TEDitaliaComprendere la coscienza" .
Da molti anni la seguo, da quando nella vetrina di una libreria mi scioccò  il titolo del suo libro "Emozione e coscienza".
Aspettai qualche mese prima di comprarlo perchè dovevo infrangere un tabù:l'emozione
Non solo per  me ,ma per tanti bambini era una parola da bandire,   sintomo di debolezza   con nostra grande sofferenza  e disorientamento..
Letta la sua opera ,subito ho preparato un programma  per studenti di 12/16 anni perchè venissero a conscenza delle emozioni ,del cervello emotivo ,del cervello in generale
Per la prima volta  la paola emozione ha avuto nella scuola diritto di cittadinanza e così le neuroscienze
Il suffisso" neuro" mi ha creato e mi crea molti  problemi perchè fa pensare a molti che è solo per  medici.
Dopo l'esperienza fatta con 1300 ragazzi  le posso affermare che le scoperte delle neuroscienze sono importantissime anche per la pedagogia e la psicologia

martedì 4 settembre 2012

Emozioni e ragione


Scrive Damasio nella sua introduzione all'"Errore di Cartesio":"Sin da giovane ero stato avvertito che le decisioni solide scaturiscono da una mente fredda, e che emozioni e ragione non si mescolano  di  più che olio e acqua.

mercoledì 29 agosto 2012

Richiesta d'aiuto: istinto di sopravvivenza



Fra  gli istinti di sopravvivenza ,la richiesta d'aiuto.
Quante volte si dice,soprattutto a un bambino,   di non chiedere aiuto perchè indica uno stato di debolezza, d'incapacità.

lunedì 27 agosto 2012

attacco di panico o "sindrome di Pinocchio"?

Perchè non chiamare l'attacco di panico,sindrome di Pinocchio?
Il burattino è imprigionato nel proprio corpo di  legno, rigido.

domenica 26 agosto 2012

Pinocchio

Povero Pinocchio ,non potrà mai percepire il suo corpo di legno e prendere coscienza  di sè come, purtroppo, accade a  tanti bambini.
Dott.ssa Adriana Rumbolo
adriana.rumbolo@gmail.com

sabato 25 agosto 2012

"Por mente al corpo" di A.Damasio

Non sembra sensato lasciare emozioni e sentimenti fuori da ogni contesto globale di  mente; eppure, è proprio quello che fanno molte rispettabili descrizioni scientifiche della cognizione, quando considerano i sistemi cognitivi senza  includervi emozioni e sentimenti, che sono giudicati entità  sfuggenti, inadatte a condividere la scena con il tangibile contenuto dei pensieri- che essi peraltro caratterizzano

sabato 18 agosto 2012

Lettera a Lietta Manganelli

Gentile Lietta Manganelli


Ho letto per la prima volta , Pinocchio:Un libro parallelo.

Suo padre scrive che in ogni libro ci sono tanti libri, infiniti libri; sto pensando che anche in una lettera ci potrebbero essere infiniti messaggi

domenica 5 agosto 2012

Neuroscienze affettive , ,cognitive ,motivazionali

 La mente tradizionalmente è stata considerata come una trilogia composta da cognizione,affetto(emozione) e conazione(motivazione)
Un gruppo di ragazzini di 8/9 anni si dirige con  passo deciso verso un boschetto

lunedì 30 luglio 2012

Famiglia:Natura e Cultura

La Natura tuonò, maschio e femmina:ogni incontro, preludio di attrazione e probabile incontro sessuale e poi:
• Maschio libero

• Femmina con possibile maternità  e accudimento cuccioli .

La Cultura ordinò:uomo e donna: attrazione sessuale selettiva, matrimonio, famiglia ,procreazione .educazione figli

lunedì 16 luglio 2012

Prefazione."Il cervello nella scuola"

Ho gettato il sassolino "della scienza" ,nello stagno degli adolescenti(12/16 anni) in alcune scuole pubbliche del comune e della  provincia di Firenze.
I cerchi di ritorno fitti, fitti hanno cancellato lo stagno

martedì 10 luglio 2012

L'amore è una garanzia.Visualizza...

Amore come sei stato maltrattato: ridotto a perfezione artificiale ,quando avevi da solo il  potere di rendere bello anche ciò a cui  i pregiudizi avevano negato la bellezza.
Impoverito della gentilezza, della pietà , della compassione ,della solidarietà, del sorriso.
Di tanti aggettivi :passionale ,altruistico, assoluto, fisico,strappalacrime,profondo...
questi sono rimasti :possessivo, vendicativo ,perverso egoista...
Quando rispunti fra i chiaro , scuri di un vecchio  film , di una  foto ,  di un volto pieno di rughe ,allora con stupore tutti esclamiamo:ma quanto è bello!
Anni fa si era chiamato un muratore per dei lavori.
Lui arrivò e sulla fiancata del suo furgoncino:"muratore per amore".
Il giorno dopo iniziò i lavori
Uno che usa l'amore a garanzia non può  fare un lavoro brutto.

sabato 30 giugno 2012

Imparare chi siamo.Visualizza...

Lo studio dei processi di apprendimento e di memoria a livello cerebrale ha fatto rapidi progressi negli ultimissimi decenni.
L'apprendimento e il suo esito sinaptico, la memoria, hanno ruoli importanti nel tenere insieme una personalità coerente, dal principio alla fine della vita.
Senza i processi di apprendimento e la memoria la personalità sarebbe soltanto un'espressione vuota e impoverita della nostra costituzione genetica.
L'apprendimento ci consente di trascendere i nostri geni, o, come ha detto lo scrittore Salman Rushdie, "La vita ci insegna chi siamo".
I nostri geni possono condizionare la maniera in cui ci comportiamo, ma i sistemi  di gran lunga responsabili di ciò che facciamo e di come lo facciamo sono plasmati dall'apprendimento.(Joseph LeDoux )
                            

domenica 17 giugno 2012

Incontrarti

"Incontrarti.
Nei tuoi incontri ho imparato molte più cose del cervello, su come funziona, a cosa serve, come agisce, quali parti del corpo fa funzionare, come si modifica quando parli, ascolti, quali emozioni ti fa provare."(12 anni.M)

dott.ssa Adriana Rumbolo

domenica 10 giugno 2012

Soffitto studio Adriana bambinaVisualizza...

Un romanzo non ti cambia la vita ,afferma qualcuno, ma ti prende per mano e ti svela quelle emozioni, passioni, sentimenti di rabbia e di rancore, che espresse da un grande ti permettono di stare meno male.
Nell'infanzia e nell'adolescenza rientrando in casa ,sempre fuori orario, mi rifugiavo nello studio con la carta da parati azzurra con mazzetti di margherite, il pavimento in cotto smaltato d'azzurro e il soffitto affrescato.
Aprivo la libreria, prendevo un libro e iniziavo il mio dialogo.
Le emozioni hanno bisogno di racconto ed io ne avevo  proprio bisogno,dopo che ne avevo fatto il pieno fuori ,immergendomi nella natura libera  e sollecitata da tante storie.
Nasceva  così una parentela con i miei libri.

sabato 9 giugno 2012

Così finisce il mio libro"Il cervello nella scuola"Visualizza...

...Purtroppo quando leggo che è avvenuta una strage familiare o il famoso "raptus" in un contesto sociale, penso, che forse anche una sola emozione "allo sbando" potrebbe azzerare in pochi secondi, tanti valori di ruoli familiari e sociali ,  far saltare "limiti"  formatisi in centinaia di anni di storia
.Allora sorrido al ricordo di educatori che, scuotendo la testa, ribadivano e forse ribadiscono ancora la debolezza delle emozioni , sprattutto , nell'aggettivo "EMOTIVO".

domenica 27 maggio 2012

I bambini si amano.Visualizza altro...

Da "Emozioni a Terra del Sole" di Adriana Rumbolo

.........Sraordinaria, questo si, l'attenzione con cui tutta la classe seguiva i racconti avventurosi che ogni giorno l'insegnante leggeva ad alta voce al termine delle lezioni in attesa dello scadere dell'orario.
Quelle straordinarie avventure, lette per di più con tanta partecipazione, avevano il magico potere di trattenere i bimbi sui banchi di scuola

mercoledì 23 maggio 2012

Sei di orientamento reichiano?Visualizza altro...

Questa domanda mi è stata rivolta,giorni fa da un conoscente.
Non avrei saputo rispondere subito.
Ho pensato un po’e ho ricordato :all’università, per un esame di filosofia il programma comprendeva tre libri,”Psicologia di massa del fascismo”,di W.Reich “L’Io diviso” di Laing e un altro di cui non ricordo il titolo

mercoledì 9 maggio 2012

Autostima scaricabarile


Un giorno entro a scuola per avere uno dei miei incontri con i ragazzi di una prima superiore.
I corridoi sono affollati di studenti: è l'intervallo.

sabato 28 aprile 2012

Un buon CD è meglio del Prozac.Visualizza altro...


La musica agisce sulle nostre emozioni in maniera diretta, immediata.
E' questo il motivo per cui tutta l'arte aspira alla condizione della musica.
Un romanzo sollecita le nostre emozioni per ragioni che possiamo spiegare e descrivere.
Con la musica, invece, nessuna idea interferisce:siamo investiti dall'emozione e non stiamo a domandarci il perchè

mercoledì 18 aprile 2012

A.Damasio"Così nasce l'etica"Visualizza altro...





26.01.2012


Qual è l'origine della moralità umana? Le regole e le convenzioni morali sono costruite da un modo

di ragionare consapevole, o nascono da processi inconsci? Ci sono sempre più prove che i

comportamenti morali abbiano origine da processi inconsci, presenti negli esseri umani e in altre

specie, quali i mammiferi il cui cervello ha molto in comune con il cervello umano. Ma questo non

è tutto. Per la moralità umana c'è qualcosa di più delle direttive biologiche inconsce.

martedì 10 aprile 2012

"Il bianco e nero è come una struttura architettonica che rispecchia le fondamenta del nostro essere, del nostro sentire. Potremmo paragonarlo alle travi portanti di un edificio. Evoca l'essenza dell'esperienza vissuta. E questo è un aspetto di fondamentale importanza. Ma c'è di più: sul piano emotivo è, a mio parere, molto più intenso del colore. Non ne sono sicuro, ma credo che tragga la sua forza dalla nostra percettività visiva. Il colore si ferma all'apparenza delle cose. Può essere veramente bello, delicato, meraviglioso a suo modo, ma è totalmente diverso." (Rodney Smith)

Rodney Smith:sul piano emotivo è,a mio parere, molto più intenso del colore.
Mi sembra  che i nostri sogni così vicini alle immagini di Rodney Smith  siano in bianco e nero per l'intenso coinvolgimento emotivo  quando pescano nell'inconscio più profondo
Forse i sogni  possono essere colorati perchè "si fermano all'apparenza delle cose."

venerdì 23 marzo 2012

15 anni.Paura di perdere il proprio passato.

Il tema che abbiamo sviluppato in classe sulle paure e preoccupazioni di noi studenti mi ha interessato particolarmente.
Ritengo che ognuno  nel proprio intimo abbia qualcosa che lo rende teso e magari leggermente malonconico, penso questo perchè personalmente pure io , che mi reputo una persona abbastanza forte, conservo dentro timori magari apparentemente stupidi che poi condizionano in qualche modo la mia vita.

domenica 18 marzo 2012

Il si e il no

Quante volte ci siamo sorpresi ad aver detto no quando si era intenzionati a dire si.
O il contrario.Perchè?
Queste due parole sfuggono al nostro controllo perchè sono monosillabiche
o perchè sono più al servizio dell'inconscio che del razionale ?

mercoledì 29 febbraio 2012

Quel mattino...

Una mattina in attesa di far colazione, affacciata alla bella terrazza del palazzo,Luisa sbirciava il cielo sereno dove poche nuvole alte e bianche le ricordavano il profilo di Garibaldi; sarebbe ststa una giornata molto calda

mercoledì 22 febbraio 2012

Affettivo dipendente, indipendente regole.

Affettivo dipendente,indipendente regole.
Una paura che mi ossessiona è l’abbandono da parte dei miei amici ,perché al solo pensiero di rimanere “sola “ senza l’appoggio dei miei amici ad affrontare alcune circostanze sono spaventata.

sabato 21 gennaio 2012

Sono sicura che mi ama , l'ha scritto sulla lavagna.Visualizza altro...

Ricordo che una ragazzina di 14 anni ,molto alta, con lunghi capelli neri mi raccontò ,nel corridoio della scuola, di avere una storia  sentimentale con un ragazzo grande di"16 anni" e che questa durava da due settimane.

giovedì 19 gennaio 2012

E lo chiamano amore.

Un bambino molto piccolo sente sbattere una porta ,un tuono durante un temporele ,voci concitate e lui impaurito,piange,chiede aiuto.
Se l'aiuto arriva con un abbraccio affettuoso della mamma ,si calmerà.
Rassicurato imparerà a chiedere aiuto e modulare un'emozione troppo forte e improvvisa.
Anche la scomparsa da un  ambiente dell'unico volto familiare può sconvogerlo tanto da
 sentirsi solo e abbandonato e piangerà.
La risposta rassicurante della mamma ,lo aiuterà a non sentirsi abbandonato in preda a un emozione  che lo disorienta e quindi ad abituarsi  che c'è  un rimedio per ritrovare la sua serenità
E se qualcosa di fastidioso o insopportabile scatenerà la sua rabbia ,spaventato chiederà ,ancora una  volta
aiuto con il pianto.
Di nuovo l'abbraccio a tutto tondo della madre,riporterà la rabbia sotto il livello di guardia.
Questi diversi sistemi emozionali ,radicalmente genetici ,rabbia ,paura ,angoscia da separazione si trovano nel cervello inferiore del neonato che in quella fase è dominante, pochè il cervello  razionale superiore del bambino ,non è ancora pronto  al loro controllo

martedì 10 gennaio 2012

Visualizza..Ho comprato un libro per questa poesia.

Mordano, fine dicembre
mentreBilly Holiday canta
Sophisticated Lady

Senti...
ho provato a scrivere tutto quello che c'è tra me e te,