venerdì 21 dicembre 2012
Il bambino l'insegnamento e la tecnologia
Ho gettato il sassolino “della scienza” , nello stagno degli adolescenti(12/16 anni) in alcune scuole pubbliche del comune e della provincia di Firenze. I cerchi di ritorno fitti , fitti hanno cancellato lo stagno.
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Sulle informazioni che fornivo sul cervello, in particolare , sul cervello emotivo si è velocemente acceso un dialogo intenso,vivace che spaziava libero nella conoscenza e che mi orientava nel percorso di un’esperienza , forse unica in Italia Solo le risposte di ragazzi sarebbero state la mia segnaletica in una strada di cui nessuna bibliografia aveva tracce .Damasio ,il grande neuroscienziato ha scritto :pensieri rapidi ( cognitivismo), morale lenta (emozioni).Aspetto cognitivo ed emozioni nell'apprendimento e nella comunicazione hanno bisogno di integrarsi continuamente per esprimersi con equilibrio e non aprirsi a una larga forbice dove potrebbero con gravi danni perdersi di vista.: una quantità differente di mielina maggiore nelle cellule preposte al cognitivismo permette la differenza di velocità a favore della forbice troppo larga, Ci vuole attenzione,molta attenzione..Il rischio è di produrre piccoli mostri. Bambini che hanno tante nozioni ma impoveriti nelle emozioni Poi il cervello nell'accoglienza delle percezioni associa,dissocia, archivia e opera in stretta sintonia con la memoria con modi e tempi propri. . L'interventismo educativo di cui ci ha tanto sparlato Stern deve essere bandito per sempre a favore del rispetto, dell'osservazione, e dell'ascolto Dai frenetici e tumultuosi flussi neuronici la creatività imprevedibile e imprevista nutrita dalle continue percezioni ambientali, relazionali, conoscitive e dalle esperienze Credo che,come ho scritto, il cervello risponda bene quando l' apprendimento e la comunicazione molto simili in tutti rispettano quella che io chiamo "la logica del cervello" di cui i bambini ci danno conferme quotidianamente .Nonostante, con facilità, per seguire regole sociali ingannatorie e soggette alle mode, potremmo ignorare i percorsi cerebrali preposti all'apprendimento e alla comunicazione con danni e sofferenze serie e risultati nell'apprendimento fallimentari anche in soggetti con ottime capacità di capire e capirsi Ben venga la tecnologia che può aiutare ,ma come sempre è fondamentale conoscere le radici su cui costruire .Proseguire a piccoli passi,osservare tanto,ascoltare tanto e i bambini ci guideranno con la loro segnaletica.
Dott.ssa Adriana Rumbolo
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