Edipo al maschile
Il
maschietto si “innamora” della mamma dando così seguito a un rapporto
affettivo che dura dalla nascita.e forse anche prima e durerà per troppii anni Durante questa relazione il bambino vive,
oltre naturali sentimenti d'amore,ma anche momenti di incomprensione e di
aggressività nei confronti della mamma. Con la crescita, il piccolo
sperimenta come l'amore verso la mamma sopravviva ai suoi attacchi di
rabbia e alla possibilità di liberarsi dal senso di colpa per aver
provato sentimenti negativi verso di lei.
Verso i 3 anni il percorso affettivo del bambino è segnato dalla consapevolezza che il papà si intromette nel suo rapporto privilegiato con la mamma. Il papà diventa quindi il rivale verso il quale il bambino esprime sentimenti di ostilità e di odio, ma anche l'eroe, la figura da imitare, che suscita tutta l'ammirazione del piccolo. In questa ambivalenza di sentimenti si configura il conflitto edipico, quella relazione a 3 in cui l'amore esclusivo verso la mamma deve fare i conti con l' odiata e amata figura del papà. In questo periodo il maschietto si mette a corteggiare la mamma, si intromette tra lei e papà ogni volta che si sente escluso, esprime in tutti i modi la sua gelosia mentre è felice quando riesce a occupare il posto del papà e a esprimere la fantasia di voler sposare, da grande, la mamma.Ho rivisitato il complesso edipico perchè lo trovo quanto mai attuale forse da quando c'è la famigia che si è formata più per finalità pratiche ed economiche trascurando che da subito in bambino inizia il percorso affettivo- emotivo sesuale che influenzato dalle emozioni pimarie durerà tutta la vita.Al presente il padre con cui misurarsi ed elaborare la loro relazione , per lavoro passa più ore fuori casa è spesso assente.Anche la mamma per lavoro è fuori casa e la vecchia famiglia che era uno spaccato sociale con il neonato ,il bambino l'aduto ,l'anziano non cè quasi più.Invece inizia molto presto il distacco dalla mamma quando ancora necessita la sua presenza per la modulazione delle emozioni primarie che non godono ancora del controllo nei loro confronti dei lobi frontali Credo che nel primo percorso della vita sessuale del bambino molti nodi rimangano irrisolti coinvolgendo le emozioni primarie e i lobi frontali influenzando molto negativamente tutto il percorso affettivo-emotivo sessuale- del soggetto spesso per tutta la vita non aiutandolo a divenire indipendente da paure . aggressività e angosce da separazione favorendo ossesioni sessuali. come riscontriamo oggi nella criminalitàIl soggetto non riesce ad esprimere pienamenene la sua sessualita c inizia il percorso dell'ossesione alla ricerca continua di esprimere soddisfacemene la sua sssusalità di cui incolpa e punisce
il partner anche con la morte sia per la frustrazione sia perchè non deve rimanerae traccia della sua dbolezza Non esiste la mamma dell'adulto,solo nei primi tre anni di vita è indispensabile la sua vicinanza al bambino sempre con un buon accordo con il padreIn questo clima il bambino avrà più possibilità i crescere c le sue eperienze e convivere in piena soddisfazione la propria sessualità co amore e senza odio
dott.ssa Adriana Rumbolo
o c
Verso i 3 anni il percorso affettivo del bambino è segnato dalla consapevolezza che il papà si intromette nel suo rapporto privilegiato con la mamma. Il papà diventa quindi il rivale verso il quale il bambino esprime sentimenti di ostilità e di odio, ma anche l'eroe, la figura da imitare, che suscita tutta l'ammirazione del piccolo. In questa ambivalenza di sentimenti si configura il conflitto edipico, quella relazione a 3 in cui l'amore esclusivo verso la mamma deve fare i conti con l' odiata e amata figura del papà. In questo periodo il maschietto si mette a corteggiare la mamma, si intromette tra lei e papà ogni volta che si sente escluso, esprime in tutti i modi la sua gelosia mentre è felice quando riesce a occupare il posto del papà e a esprimere la fantasia di voler sposare, da grande, la mamma.Ho rivisitato il complesso edipico perchè lo trovo quanto mai attuale forse da quando c'è la famigia che si è formata più per finalità pratiche ed economiche trascurando che da subito in bambino inizia il percorso affettivo- emotivo sesuale che influenzato dalle emozioni pimarie durerà tutta la vita.Al presente il padre con cui misurarsi ed elaborare la loro relazione , per lavoro passa più ore fuori casa è spesso assente.Anche la mamma per lavoro è fuori casa e la vecchia famiglia che era uno spaccato sociale con il neonato ,il bambino l'aduto ,l'anziano non cè quasi più.Invece inizia molto presto il distacco dalla mamma quando ancora necessita la sua presenza per la modulazione delle emozioni primarie che non godono ancora del controllo nei loro confronti dei lobi frontali Credo che nel primo percorso della vita sessuale del bambino molti nodi rimangano irrisolti coinvolgendo le emozioni primarie e i lobi frontali influenzando molto negativamente tutto il percorso affettivo-emotivo sessuale- del soggetto spesso per tutta la vita non aiutandolo a divenire indipendente da paure . aggressività e angosce da separazione favorendo ossesioni sessuali. come riscontriamo oggi nella criminalitàIl soggetto non riesce ad esprimere pienamenene la sua sessualita c inizia il percorso dell'ossesione alla ricerca continua di esprimere soddisfacemene la sua sssusalità di cui incolpa e punisce
il partner anche con la morte sia per la frustrazione sia perchè non deve rimanerae traccia della sua dbolezza Non esiste la mamma dell'adulto,solo nei primi tre anni di vita è indispensabile la sua vicinanza al bambino sempre con un buon accordo con il padreIn questo clima il bambino avrà più possibilità i crescere c le sue eperienze e convivere in piena soddisfazione la propria sessualità co amore e senza odio
dott.ssa Adriana Rumbolo
o c