mercoledì 6 maggio 2015

Tu chiamale se vuoi ossessioni

Angela, 46 anni, si lava le mani di continuo, ossessionata dall'idea di essere colpita da virus letali: germi e batteri, per lei, sono diventati un incubo , al punto di arrivare a disinfettare più volte al giorno, mobili e ripiani di cucina, a caccia di microbi che possono annidarsi ovunque. Claudio, 37 anni, ogni mattina, prima di uscire di casa , controlla che i rubinetti siano chiusi alla perfezione. Due, tre volte, freneticamente e sempre nello stesso ordine, senza mai essere sicuro che tutto sia a posto. Il dubbio non l'abbandona sino al suo rientro, e spesso si tramuta in angoscia. Due casi di piccole, irragionevoli e incontrollabili ossessioni, che assalgono senza motivo a un certo punto della vita, e alle quali è impossibile sottrarsi. Secondo recenti statistiche , circa 10 italiani su 100 sono colpiti, in forma più o meno grave, dai cosiddetti "disturbi ossessivi compulsivi"(Doc li chiamano i medici), ovvero manie, gesti, abitudini che superano la soglia della normalità per diventare rituali irrinunciabili, capaci di condizionare la vita sociale e professionale. <>, afferma Claudio Mencacci, primario di psichiatria all'ospedale di Melzo(Milano). I Doc sono una forma di ansia caratterizzata da due sintomi: le ossessioni e le compulsioni, che possono comparire insieme e isolati. Le ossessioni sono pensieri, idee, immagini che procurano angoscia: tra le più comuni, quelle aggressive (paura di far male agli altri o a sé), quelle di contaminazione(paura di malattie e batteri); ma esistono anche quelle legate al sesso, all'accumulo, all'ordine. Le compulsioni determinano invece comportamenti ripetitivi e ritualizzati : lavarsi spessissimo le mani, controllare in maniera ossessiva il rubinetto del gas, fino ai rituali superstiziosi, come ripetere alcune parole nel medesimo ordine o piegare i vestiti ogni sera nello stesso modo per evitare che accada chissà quale disgrazia. Come uscirne?<>, dice Mencacci. <>. Ma non sempre i farmaci danno risultati. Anzi, c'è chi è convinto che nella cura di questi disturbi non servano a nulla. Giorgio Nardone, docente di Tecnica e terapia breve all'università di Siena e direttore del Centro di Terapia strategica ad Arezzo sostiene che per vincere le ossessioni basta una terapia basata sulla riproduzione dei sintomi. <>, spiega. <>. L'87% dei pazienti curati così , assicura Nardone, si è liberato dall'ossessione in poco tempo.

Il lungo percorso