martedì 28 maggio 2019

Donna santa...donna distratta nella morale(luglio 2014)



Donna santa... donna distratta nella morale

Uno, nessuno, centomila”splendida sintesi di Pirandello non è applicabile al mondo femminile ,  perchè nell’immaginario maschile,  si contrae rigidamente nel dogma”Madonna o no” che vistosamente denuncia la mancanza di un terzo status quello di “Donna”.

Una mattina in una prima superiore una giovane studentessa di 14 anni  chiese la parola e rivolgendosi ai maschi della sua classe ,  accoratamente  perorò la sua causa: ”Parliamo del nostro rapporto sentimentale con i maschi. Perché mentre noi siamo con voi  gentili. carine, voi ci infamate? ”Ne seguì un profondo silenzio. La studentessa aveva  ufficializzato un aspetto importante non in un bar , ma a scuola luogo istituzionale e alla mia presenza  .Invitai uno dei ragazzi a rispondere perché la domanda era stata rivolta a loro. Lo studente con indosso il suo giubbotto, per sembrare più grosso, nonostante il suo banco fosse molto   vicino  al termosifone , lentamente si avvicinò alla cattedra e disse: ”E’ vero, ma loro se la tirano!”Ebbi appena il tempo di dire :  ma loro devono tirarsela un po’,  adattandomi al suo linguaggio,perché la natura vuole così,  che suonò la campanella dell’intervallo. Ne fui contrariata ma forse era stato detto abbastanza perché  tornassimo sull’ argomento che ristagna da secoli e sembra inossidabile . I problemi  d’amore non sono mai problemi pratici e non c’è niente che si debba o non si debba  fare.  Perché   l’amore non è una cosa che si fa, ma una cosa che si sente. Con l’uno o con l’altro, lei scopre le stanze del suo sottosuolo erotico:  primo amore alla materna e poi alle elementari, nelle vacanze estive, l ’amore che compie il miracolo di dilatare i confini del corpo nel cosmo delle emozioni  in una partecipazione totale, la maternità, l’allattamento, e abitando le  stanze una ad una lei finirà  per conoscere la propria casa interiore.


Sembra che Psiche non possa conoscere se stessa se non è visitata da Amore, e allora Amore è una forma di conoscenza di sé. Proprio perché l’amore oggi si fa e si trascura di sentirlo pochi  conoscono se stessi. Oggi l’educazione sentimentale, che è più  il cammino segreto che ciascuno di noi compie in presenza di un amore che non si traduce immediatamente in saturazione sessuale, oggi proprio per la facilità di questa saturazione, questo cammino non ha più lo spazio e il tempo in cui compiersi e i cuori soffrono di analfabetismo  emotivo. La scienza ha sfoltito  la nebbia dei pregiudizi,  degli stereotipi, la chimica dell’amore è musica, ma la donna  dopo che si è conosciuta non può più ricalcare gli schemi maschili parlando di sesso in modo “meccanicistico” e strumentale imitando il maschio. Deve farsi conoscere e riempire il  vuoto fra donna-madonna e donna  distratta nella morale solo con” Donna”.E’ un suo diritto  se vuole  realizzarsi come donna, compagna, mamma.
Dott.ssa Adriana Rumbolo




lunedì 20 maggio 2019

Damasio:pensieri rapidi ,morale lenta


Damasio molti anni fa ci metteva in guardia dalla grande divaricazione della forbice che si può creare fra cervello emotivo e quello cognitivo con gravissime  conseguenze.




Emozioni legate al senso morale sono elaborate lentamente dal cervello: è questo il risultato di una ricerca condotta da Antonio Damasio e collaboratori presso il Brain and Creativity Institute della University of Southern California
. Lo studio - che è uno dei primi che passa dall'esame di emozioni primarie come il dolore e la paura a quello di emozioni complesse come l'ammirazione e la compassione - ha significative ricadute sulla comprensione della percezione umana degli eventi e sul
modo in cui ci si dovrebbe rapportare all'informazione in un mondo dominato dalla comunicazione digitale e televisiva.
, Nel cervello infatti si irrobustiscono specie nell'adolescenza  le guaine che circondano i prolungamenti dei neuroni (le guaine mieliniche)
. La quantità di mielina quasi raddoppia in alcune regioni cerebrali e aumenta il volume della sostanza bianca (che è di questo colore proprio perché ricoperta di mielina).
 Questa impennata della mielinizzazione permette una maggior rapidità di propagazione del messaggio nervoso, che viaggia quindi come un treno ad alta velocità e arriva a destinazione in maniera più efficiente e precisa
In questo caso pensieri elaborati da neuroni rivestiti di mielina possono avere una maggiore velocità di trasmissione. di quella delle emozioni aumentando la divaricazione della forbice con gravi ripercussioni nella vita relazionale..
Aumentano inoltre i collegamenti tra aree cerebrali diverse e tra i due emisferi cerebrali: infatti il corpo calloso, che è il crocevia tra l’emisfero cerebrale sinistro e quello destro, dopo l’infanzia aumenta progressivamente di spessore.
Le informazioni viaggiano in maniera più efficiente ed efficace, con maggiore possibilità di stabilire dei ponti, dei collegamenti, tra dati di esperienza diversi e far nascere pensieri progressivamente più astratti e creativi
"I pensieri rincorrono i pensieri scriveva una studentessa.
I recenti  fatti di cronaca(vedi Manduria) sembrerebbero confermare questa ipotesi.
Adolescenti che apprendono con facilità e velocemente tutte le novità tecnologiche più complesse rischiano di perdere  il contatto con le emozioni legate al senso morale ,guida primaria della relazione sociale...

lunedì 13 maggio 2019

Attacchi panico:disabilità all'autostima e alla richiesta di aiuto

Attacchi panico:disabilità all'autostima e alla richiesta di aiuto

Dalla cronaca nera spesso raccontano che un soggetto, che compie un omicidio in particolare un infanticidio ,ha sofferto per anni di attacchi di panico con conseguenti ricoveri ospedalieri ai quali non era stata data particolare importanza.
Ormai gira voce anche fra gli adolescenti , anche a  scuola mi è capitato, che l'attacco di panico che si presenta improvvisamente, angosciosamente presagendo una morte imminente possa essere sconfitto da  15 miracolose goccine.
I genitori di un soggetto giovane che accusa  questa sindrome ringraziano il medico che ha prescritto le goccine miracolose e tutto finisce così.
Penso anch'io che all'insorgere  di un tale  disturbo vada subito offerto al soggetto un rimedio che gli dia la sicurezza di poterlo controllare.
Ma dopo...è necessario che il soggetto inizi un percorso a volte lungo  per comprendere quali cause  sono all'origine lontana a volta lontanissima dell'attacco.
Un bambino da quando nasce, continua dopo il suo soggiorno uterino  a guardare ,a sentire ,a condividere con tutto l'ambiente circostante che diventa sempre più ampio.
 Prima andrà   a gattoni ,poi in posizione eretta si avvierà  traballante ma determinato verso gli spazi aperti , inseguito dai genitori per i  pericoli che potrebbe incontrare.
Il fascino di uno spazio infinito che offre continue  nuove conoscenze lo  affascina.
Qualche volta un volto nuovo, un animale, un suono improvviso e mentre lo stupore lo sollecita  nelle prime relazioni sente  la presenza di tutto il suo corpo dove scorrono le sue emozioni e il grande benessere  lo nutre di fiducia nelle sue potenzialità
Quindi un bambino sano è stato programmato per esplorare ,conoscere ogni giorno qualche cosa di più, relazionare con tutto e con tutti nell'inscindibilità mente-corpo
A volte piano ,piano subdolamente non si rende conto  che lo spazio intorno non è più infinito e che la percezione del suo corpo non è più così totale.
Può darne qualche segnale a scuola in famiglia ma quel segnale, verrà quasi sempre ricondotto a cause non ben definite.
Poi i malesseri aumenteranno e saranno così difficili da definire che il soggetto stesso preferirà non parlarne e soprattutto se ne vergognerà.
All'improvviso dopo un breve periodo in cui il sonno non è più ristoratore  ,l'appetito cala
all'improvviso con  senso angoscioso il soggetto non avvertirà più spazio intorno ,  si sentirà  in balia di un corpo che non gli offre più possibilità ,  ma solo una disastrosa confusione presagio di morte  imminente.
Sono momenti veramente terribili
Un insieme di concause predisposizione genetica,famiglia, scuola, gli ha creato una grave disabilità all'autostima e alla richiesta di aiuto
E'  disperatamente solo  e non si riconosce  più.
Piano piano partendo da se stesso da qualche eco   che affiora di  momenti sereni e possibilmente accompagnato da un vero esperto  riconquisterà i suoi spazi non avrà più paura dell'infinito  e ritroverà  le sue risorse che non ricordava più.
Non cercherà più le goccine e se ne uscirà completamente allora  potrà dire"Addio attacchi di panico"
Dott.ssa Adriana Rumbolo
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