domenica 29 dicembre 2019

A scuola anche il corsivo potrebbe aiutare a risolvere un giallo


A scuola , anche il corsivo potrebbe aiutare a risolvere un “giallo”
Un giorno terminato l'incontro con i ragazzi ,mentre riponevo nella mia borsa alcuni libri che avevo appoggiato sulla cattedra vi trovai in mezzo un foglio ripiegato in quattro dove c'era scritto :X la psicologa
.Misi tutto nella borsa pensando,appena a casa lo leggerò.
Arrivata a casa subito lo aprii:era scritto purtroppo tutto a stampatello,ed era anonimo.
Se fosse stato scritto in corsivo avrei avuto un indizio
C'era scritto che mentre i compagni di classe le sembravano tutti felici ,lei si sentiva disperatamente sola e così infelice da desiderare la morte come liberazione .
La lettera continuava con toni così disperati che aumentavano la mia preoccupazione e la mia impotenza perchè non riuscivo a trovare qualche indizio per capire chi l'avesse scritta.
Avevo capito solo che era una femmina
Dopo delle confuse e inquietanti richieste di aiuto finalmente una frase importante:Esiste un rimedio per curare l'incontinenza?
Era poco ma era un'informazione molto importante che mi poteva aiutare.
Dopo aver  pensato bene decisi di parlare con l'insegnante del prossimo incontro proponendole il mio piano..
Avremmo detto ai ragazzi che avevamo deciso di dedicare le due ore per incontrare tutti i ragazzi per un colloquio individuale perchè avvicinandosi la fine dell'anno scolastico ognuno approfondisse con me quale indirizzo avrebbero scelto l'anno successivo e perchè o parlare di dubbi se ce ne fossero.
A uno a uno vennero tutti e quando
stavo per perdere le speranze l'ultima entrò ,si sedette e subito mi disse:sono io che le ho scritto il biglietto.
Mi raccontò che soffriva di questo disturbo e mentre era in classe (7 ore) viveva con l'angoscia e il terrore di trovasi con i pantaloni bagnati in una classe mista.
Era extracomunitaria ,aveva 15 anni e la mamma le era morta pochi mesi prima.
Capii allora la sua agitazione in classe e la sua partenza a razzo in motorino alla fine delle lezioni pericolosa per lei e gli altri. Terminò informandomi che dopo qualche giorno sarebbe andata con il padre da un medico che avrebbe eliminato il disturbo.
Parlammo un po' insieme e io le consigliai di non venire a scuola per i pochi giorni che mancavano al suo incontro con il medico.
Come avrei voluto che fosse venuta da me prima.
Per mesi era stata sgridata dagli insegnanti,minacciata di provvedimenti anche gravi per la sua agitazione che era stata interpretata come insofferenza alle regole.
La disperazione le aveva fatto scrivere il biglietto perchè piano, piano aveva capito che di me poteva fidarsi.
Pensai fosse bene informare la preside.
Mi fece rispondere dalla segretaria di spedirle per raccomandata il biglietto.
Le risposi che le avrei spedito solo la fotocopia del messaggio,
L'anno dopo seppi dalla sua insegnante di lettere che la ragazzina non era più così agitata e aveva iniziato a scrivere dei racconti.
Dott.ssa Adriana Rumbolo

martedì 17 dicembre 2019

Il primo abbraccio mancato

Il primo abbraccio mancato
Appena un neonato è fuori dal pancione della mamma,suo primo monolocale e l'ostetrico lo solleva un po', lui con le braccine aperte e le manine  tremolanti cerca un sostegno , un rifugio e solo fra le braccia della mamma si calmerà
L'abbraccio della mamma è come l'utero esterno dove il neonato dopo il faticoso cambiamento della nascita dovrebbe ritrovare la giusta temperatura ,i suoni familiari  ,gli odori conosciuti  e in più per la prima  volta conoscerà il piacere di ciucciare  il latte e quando sarà sazio  continuerà a ciucciare per sentirsi veramente bene per la produzione di endorfine
In genere i mammiferi (compreso l'essere umano) preferiscono trascorrere il tempo con chi stimola in loro il rilascio di elevate quantità di ossitocina e di oppiodi
Questi ultimi, in associazione con l'ossitocina e altre sostanze chimiche endogene prodotte dal corpo e dal cervello, sembrano essere i principali responsabili del benessere e potrebbero influire sulle percezioni del cervello, attenuando nel soggetto qualunque tipo di preoccupazione, disponendolo a  uno stato di assoluta tranquillità fisica e mentale
Se tutto questo mancherà  il bambino  manifesterà presto frequenti stati di paura e di collera e in carenza di tranquillità  si sentirà costantemente insicuro e minacciato.
  Il  suo senso di insicurezza  potrebbe arrestare il suo percorso di autostima e di merito.
Purtroppo , quando accade un ennesimo femminicidio penso che le braccine di quella bimba sono rimaste tremolanti non hanno  mai  trovato un rifugio sicuro.
Allora nella bimba   potrebbe essersi  sviluppata  una sensazione di insicurezza affettiva e  di mancanza di merito.
 Qualsiasi legge anche la più severa per punire l'assassino sarà inutile
Se non ci sarà una grande attenzione al neonato e non  si tutelerà quel primo abbraccio con la mamma offriremo sempre vittime prive di autostima e  di merito a soggetti con turbe psichiche.
Una donna uccisa violentemente quasi sempre è stata privata fin dal primo vagito  dell'amore e del rispetto.
dott.ssa Adriana Rumbolo

giovedì 7 novembre 2019

Da Wikipedia:il modello ORCH-OR

Il modello ORCH-OR (ORCHestrated Objective Reduction) è un modello della mente ideato da Roger Penrose e Stuart Hameroff. L'idea centrale dell'ipotesi è che la coscienza nel cervello origini da un processo che avviene all'interno dei neuroni, piuttosto che nell'interazione tra di essi.








sabato 21 settembre 2019

Film"Miracolo a Milano"

Film,"Miracolo a Milano"

Un giorno ,sotto un cavolo l’anziana Signora Lolotta rinviene un neonato.
 Diversi anni dopo, ritroviamo Totò, così si chiama il bambino, ormai grandicello.
 Un brutto giorno, tuttavia, la signora Lolotta muore e Totò viene affidato all’orfanotrofio.
 Di lì ne esce che è già quasi un uomo pieno di fiducia nel prossimo, un uomo che si aggira senza alcun timore per le strade innevate di Milano alla ricerca del suo primo lavoro.
 Rivolge a tutti un saluto ma ben presto si accorge che la gente non solo è scontrosa e diffidente, ma accoglie il suo “Buongiorno” con fastidio o addirittura come una provocazione
. A sera, mentre Totò si Risultati immagini per film miracolo a Milanoferma nei pressi della Scala per ammirare l’uscita dei ricchi spettatori in abito elegante e pelliccia, un vecchio barbone approfitta della sua sbadataggine per rubare la valigetta di pelle che egli aveva con sé; così inseguendo il ladro per farsi restituire la povera dote, Totò si commuove nel vedere le lacrime sul volto di quel poveretto e decide di donargli la valigetta
. Non avendo neanche Totò un posto dove dormire, accetta l’ospitalità del barbone che lo porta nella sua baracca, in un campo alla periferia della città.
 Al mattino, quando si sveglia, Totò vede intorno a se altre baracche ed altri poveri disperati come lui e il suo amico
. Non appena si affaccia un raggio di sole tutti quanti sono pronti ad approfittarne, ma quando il cielo si fa cupo, per non sentire la morsa del freddo, tutti devono soltanto battere i piedi per potersi riscaldare
. Poi, arriva anche una bufera di neve e le baracche sono spazzate via dal vento
. Così, bisogna ricostruire l’accampamento e Totò si mette d’impegno per aggiornare la toponomastica delle vie ed alleviare le frustrazioni dei suoi compagni di sventura, o trovare la soluzione alle loro contese.
 All’accampamento arrivano sempre nuovi sventurati e famiglie cadute in disgrazia
. È il caso di quella composta dalla Signora Marta, da suo marito, dal figlio piccolo e dalla domestica, Edvige, di cui Totò subito si innamora
. Ma un bel giorno arriva anche il Signor Brambi, il proprietario del terreno dove sorge l’accampamento, e con sé porta il ricco capitalista Mobbi, a cui l’ha venduto
. I baraccati si fanno incontro a Mobbi con l’atteggiamento minaccioso, in quanto temono di essere cacciati dall’accampamento, ma quello li rassicura dicendo loro che ricchi e poveri gli uomini sono tutti uguali.
 Così, il giorno dopo si inaugura il nuovo accampamento con canti e balli, l’estrazione della lotteria ed altri divertimenti. Si pianta l’albero della cuccagna e, improvvisamente, sgorga dal terreno uno zampillo d’acqua, che però si incendia: è petrolio e tutti si affrettano a portare le proprie lucerne per farne scorta
. Il malvagio Rappi si allontana però dall’accampamento per avvertire Mobbi che sul suo terreno si è scoperto il petrolio
. Mobbi cerca allora di far sgombrare l’accampamento ma trova la resistenza dei baraccati, i quali mandano da lui anche una delegazione, per ricordargli che tutti gli uomini sono uguali.
 Mobbi rassicura i rappresentanti dei baraccati, ma quando tornano all’accampamento questi vedono che lo sgombero è già in corso
. Si organizza allora la resistenza
. Quando però i gendarmi lanciano i lacrimogeni, i baraccati sono costretti ad indietreggiare.
 Totò che si è rifugiato in cima all’albero della cuccagna vede comparire improvvisamente il fantasma della vecchia Lolotta, che gli consegna una colomba dagli straordinari poteri: tutto quello che lui desidera la colomba sarò in grado di realizzarlo.
Così, grazie alla miracolosa colomba della signora Lolotta, ai gendarmi succedono una serie di inconvenienti che li mettono in ritirata.
 È costretto a fuggire anche l’infame Rappi, ma intanto i poveri delle baracche continuano a chiedere favori a Totò: chi vuole una pelliccia, chi una radio, chi un vestito e così via.
 Chi vuole diventare alto, chi vuole
diventare bianco e chi nero, e tutti vogliono diventare ricchi.
 Un povero chiede un milione di milioni di milioni di milioni di milioni, e un altro, per ripicca, un milione di milioni di milioni di milioni di milioni più uno.
Ed ecco che lo ha già fregato, tutti si affannano per vedere esauditi i propri desideri. c) finale Finalmente, Totò riesce ad appartarsi in casa di Edvige e le chiede di esprimere un desiderio: un paio di scarpe, ma soltanto una scarpa fa in tempo a comparire ai suoi piedi, perché due angeli scesi dal paradiso sono riusciti a recuperare la miracolosa colomba.
Intanto è arrivata l'alba
. L'accampamento assediato dai gendarmi di Mobbi è evacuato e la gente è caricata sui cellulari. Quando però arrivano a Milano in Piazza Duomo, Totò rientra in possesso della colomba che la signora Lolotta gli ha riportato: improvvisamente i cellulari si aprono ed i poveri baraccati che si sono appropriati delle scope degli spazzini della piazza si allontanano, per la colomba, su di queste in volo, tra le nubi, "verso un regno dove buongiorno vuol dire veramente buongiorno".
dallo svolgimento di un tema scolastico.



 Un bambino arriva in questo mondo pronto dotato di tutto quanto gli può essere utile alla sopravvivenza e alla conoscenza .
 Purtroppo  giorno dopo giorno viene a contatto con tante realtà familiari, scolastiche, affettive,sessuali sociali religiose politiche dove le piccole cose VERE  rimangono  seppellite da montagne di parole ,da simboli  molto incomprensibili e da tanti adulti che  promettono come un miraggio che da grande  avrebbe conosciuto le verità:  da piccolo, da adolescente doveva solo obbedire e considerare la conoscenza come un tabù..
Io che ho avuto un'infanzia a profonda immersione nella natura ed è stata un grande serbatoio a cui ho attinto e attingo sempre ,parola di Adriana, quando ritornavo a casa naturalmente solo per mangiare e per dormire con il desiderio grande di raccontare perchè le emozioni hanno bisogno di racconto mia madre mi rimproverava perchè ero una ribelle e non era affatto disposta all'ascolto.
E così tutti i giorni  io continuavo da ribelle a  fare la mia spesa esistenziale quotidiana e non sapevo  che mi stavo vaccinando dall'omologazione , dalla banalità  e non avrei permesso a nessuno di
derubarmi del mio desiderio di conoscere e arrivare a piccole verità che giustificano il vivere
Stiamo attenti ai nostri ragazzi che vivendo in un mondo  dove montagne di parole,  bombardamenti di brutta pubblicità, storditi da confusione,brutta musica potrebbero come gli ingenui barboni
volare sulle scope per raggiungere un posto magico dove "Buongiorno vuol dire Buongiorno" ma loro invece delle scope magiche  potrebbero avvicinarsi a sostanze pericolose per evadere senza arrivare mai nel paese magico  dove "Buongiorno vuol dire Buongiorno".
dott.ssa Adriana Rumbolo

martedì 10 settembre 2019

La crisi più grave fra Lobi Frontali e la classe politica?

La crisi più grave fra Lobi Frontali e la classe  politica?

nella regolazione delle emozioni e del comportamento: possiamo avere un paziente che mostra un quadro di sintomi di Tipo Disinibito caratterizzato da euforia, irrequietezza, disinibizione sessuale, comportamenti sociali inappropriati, scarso interesse verso gli altri, comportamento disinibito, con scarso controllo degli impulsi, facile irritabilità ed aggressività, euforia, labilità emozionale; oppure un quadro sintomatologico di  Tipo Apatico con personalità “pseudo-depressa”, quindi con modificazioni caratterizzate da indifferenza, apatia, diminuzione della spontaneità, ridotto interesse sessuale, riduzione nella espressione delle emozioni, diminuita produttività verbale (incluso il mutismo), diminuito comportamento motorio;
– scarsa autocritica e capacità di giudizio: la persona presenta un deficit nel giudicare la realtà, specie quando la situazione sia nuova o complessa e un assenza di atteggiamento critico verso le azioni svolte. Mostra inoltre difficoltà nel correggere i propri errori e incapacità di modificare o programmare nuovi comportamenti.?

Forse si, forse no chissà?
Certo ci sono molti dubbi...

mercoledì 4 settembre 2019

Quest'anno nelle scuole l'educazione civica,speriamo prossima quella sessuale

Quest'anno nelle scuole l'educazione civica, speriamo prossima quella sessuale.
Resurrection 1927 poster.jpg
Tolstoj nel suo celebre romanzo:"Resurrezione" ci suggerisce di prestare attenzione nella prima parte,quando:" ...Egli bussò.
E, senza considerare chi avesse bussato, lei subito corse fuori dalla stanza, e lui sentì come si schiuse e poi cigolò la porta di uscita.
Egli già l'attendeva presso l'andito e subito l'abbracciò in silenzio.
Ella si strinse a lui, alzò il capo e con le labbra incontrò il suo bacio.
Stavano in piedi dietro il canto dell'andito in un tratto sgelato e asciutto, ed egli era tutto pieno di un tormentoso desiderio insoddisfatto.
.All'improvviso la porta di uscita ebbe di nuovo uno schiocco  cigolò con lo stesso cigolio, e si udì la voce adirata  di Matriona  Pàvlovna:
-Katiuscia!
Ella si svincolò da lui  e tornò nella stanza delle ragazze.
Egli udì scattare il gancetto.
Dopo di che tutto tacque, l'occhio rosso della finestra scomparve, non rimase altro che la nebbia e il tramestio sul fiume,
Nechliudov si avvicinò alla finestra, non si vedeva nessuno.
Bussò,nulla gli rispose.
Nechliudov ritornò in casa dall'ingresso di parata., ma non si addormentò.
Si tolse gli stivali e a piedi scalzi andò per il corridoio verso l'uscio di Katiuscia, attiguo alla camera di Matriona Pàvlovna.
Dapprima udì Matriona Pàvlovna russare placidamente, e già voleva entrare, ma tutt'a un tratto ella si mise a tossire e si voltò sul letto scricchiolante.
Egli si irrigidì, e restò in piedi così forse cinque minuti.
Quando il tutto  fu nuovamente quieto, e si riudì quel russare tranquillo, egli studiandosi di camminare sulle assi dell'impiantito che non scricchiolavano, andò oltre e si accostò proprio all'uscio di lei.
Tutto era silenzio.
Ella evidentemente non dormiva, perchè non si udiva il suo respiro.
Ma appena egli mormorò :"Katiuscia", ella balzò in piedi,si avvicinò all'uscio e, adirata, così gli parve, si mise a esortarlo ad andarsene.
_Ma che è questo? E' forse possibile? Le zie sentiranno_
dicevano le sue labbra, ma tutto il suo essere diceva:"Son tutta tua".
E questo soltanto capiva  Nechliudov.
_Be', apri per un momentino.Ti supplico_ diceva pronunciando parole insensate.
Ella si chetò poi egli udì il fruscio della mano che cercava il gancetto.
Il gancetto scattò, ed egli penetrò nel vano dell'uscio.
La ghermì, così com'era, nella ruvida rozza camicia e con le braccia nude, la sollevò e la portò via.
_Ah! Che fate?_ mormorava lei.
Ma egli non badava alle sue parole e la portava in camera propria.
_Ah! non bisogna, lasciatemi_ella diceva, e intanto si stringeva a lui".
E' bellissima e necessaria questa schermaglia quando  il corpo  forte per il desiderio e oggi diremmo anche per la chimica  dell'amore annulla le ultime rigidità razionali , e tutto è in quella frase _Ah! non bisogna,lasciatemi_ella diceva  e intanto si stringeva a lui"
Nella mia esperienza a scuola con adolescenti quando mi facevano  domande di carattere sessuale mi accorgevo  tristemente che la maggioranza si avvicinava a un primo rapporto sessuale ignara dell' esistenza del DESIDERIO,ignari di ogni buona informazione , ma pieni di pregiudizi per informazioni non vere avute dagli amici o da giornali o films porno. che potevano trasformare momenti  magici  anche in atti di  violenza  come spesso ci riferisce la cronaca nera
Con i ragazzi si può  e si deve parlare di molte cose basta usare le parole giuste con la verità.
Tempo fa ho scritto che nella mia decennale esperienza a scuola tre parole erano  sconosciute :regole ,desiderio. grazie,ma niente è cambiato Ora spero nell'aiuto  di Tolstoj.
dott.ssa Adriana Rumbolo


domenica 28 luglio 2019

Emozioni e ragione(ieri e oggi)


Scrive Damasio nella sua introduzione all'"Errore di Cartesio":"Sin da giovane ero stato avvertito che le decisioni solide scaturiscono da una mente fredda, e che emozioni e ragione non si mescolano  di  più che olio e acqua
Così ero cresciuto nella consuetudine di pensare che i meccanismi della ragione fossero disposti in una provincia separata della nostra mente, nella quale non doveva consentirsi alle emozioni di penetrare"
Ora , finalmente,  le neuroscienze  hanno tecnologie per immagini che permettono ai neuroscienziati di entrare nel cervello umano e mostrare , in un cervello vivente la ricostruzione di quel cervello
E' quindi ancora più sorprendente e nuovo la dimostrazione che l'assenza di emozione  e sentimento  sia non meno dannosa, non meno capace di compromettere la razionalità.
Certi aspetti  del processo dell'emozione e del sentimento sono indispensabili per la razionalità..
 Ma, la vecchia  consuetudine,  di fronte a queste scoperte accenna solo a qualche scricchiolio di cambiamento.
Di  fronte   alla resistenza al cambiamento ho pensato che se la scienza ha bisogno  di prove, di risultati,  avrei tentato di ottenerne  qualcuno.nel percorso educativo delle emozioni.
Ho preparato  un programma per studenti di 14/ 16 anni in scuole pubbliche finalizzato alla conoscenza del cervello in particolare. di quello emotivo e  all'unione mente ,cervello ,corpo.
Se   dalla conoscenza e gestione  delle emozioni ,si fossero manifestati nei ragazzi, chiaramente , miglioramenti nell'apprendimento, nel comportamento potevamo ribadire  senza ombra di dubbio che  emozione e cognizione sono processi mentali distinti , ma interagenti,mediati da sistemi cerebrali  parimenti distinti ma, interagenti che si influenzano e si arricchiscono reciprocamente.
Stando alla lettura in materia,poi,  sembra che" senza emozione non ci sia adeguata elaborazione delle cose apprese nè , forse, apprendimento"(Boncinelli E,2000).
Nel  mio  programma  scrivevo già dell'importanza della plasticità del cervello,delle emozioni e della  vita relazionale , ma eravamo nel 96/97 e questi temi non erano ancora stati  sufficientemente divulgati. per essere ben compresi e così "è la solita psicologia" è stato il mio salvacondotto per entrare nel mondo blindato della scuola.
Devo ringraziare quegli insegnanti che mi hanno aperto la porta delle loro classi ospitandomi  e  condividendo il programma.
L'incontro con i ragazzi  è avvenuto in un clima di grande serenità.
Subito sono entrata nell'argomento.
Ero lì per fornire informazioni sul cervello(la sua storia , le emozioni ,l'unione mente-corpo etc...) e quanto alla luce di   queste informazioni , con esempi di vita quotidiana, loro  potevano  modificare  ,con   risultati migliori  nella vita relazionale. affettiva e di lavoro
  Il  programma   poi  riconosceva  a ognuno il diritto di  dialogo e di  elaborare le nuove informazioni con tempi e modi emotivi propri .
.Finalmente non avevano intermediari giudici  nel  conoscersi e nell'interpretare il proprio sentire.
Era stato messo in silenzio il coro eterogeneo dei  vari giudizi critici (padre, madre, insegnanti, allenatori sportivi, compagni superficiali)molto diversi l'uno dagli altri per cui la voce del ragazzo,  si perdeva.
Dopo circa un quarto d'ora che parlavo, molte mani alzate segnalavano che il mio messaggio era stato recepito e si stava accendendo  un  dialogo intenso, vivace che spaziava libero nella conoscenza e  mi orientava nel percorso di un'esperienza  in ,quel momento, forse,  unica in Italia
Si è finiti così, nel bel mezzo di una rivoluzione, in cui i confini  fra materie rigidamente scolastiche e la moda, la musica ,lo sport, l'arte, il trucco,tanti aspetti sociali si sono disciolti per fare posto alla più vasta interdisciplinarità unita proprio dalle emozioni.
Io ero preparata e ricordavo bene i miei 15 anni  ma,loro li avevano ora i  15 anni e  dialogare con loro era per me estremamente utile.
A quell'età poi la conoscenza e la gestione dell'emozioni li aiutava a una migliore percezione  del corpo che spesso proprio nell'adolescenza si rifugia  in una rigidità difensiva molto pericolosa per l'equilibrio psicologico.
Per finire mi riallaccio al grande  Damasio per ribadire  il legame forte e permanente tra le zone del  cervello che regolano il corpo e il  corpo stesso.
Resta l'amarezza che  anche dopo scoperte  tanto importanti e    un'esperienza così significativa proprio nella  scuola si  continua a privilegiare la cognizione e non ci  si rende conto che per  sostenere tutta la tecnologia  che avanza a ritmo vertiginoso,  la conoscenza  e la  gestione corretta  delle  emozioni  è  ancora più necessaria.

Dott.ssa Adriana Rumbolo

Oggi tristemente, molto tristemente vorrei aggiungere che le emozioni stanno facendo solo  dei timidi ingressi nel mondo della scuola a cominciare dalla materna.
 Purtroppo sono rimaste sconosciute e quindi mal gestite da quelli che hanno tutti i poteri sociali, politici ,religiosi e che la tecnologia  che ci si augurava realizzasse il miracolo di   proseguire il suo percorso mescolata alle emozioni, estremizzata dal mercato per fini di lucro, se ne sta allontanando pericolosamente, perdendo la felice occasione che le scoperte sulle emozioni delle neuroscienze le  avevano offerto.

Dott.ssa Adriana Rumbolo .

giovedì 18 luglio 2019

Finalmente!


Risultati immagini per principe azzurro


finalmente solo un Uomo!
Non ne potevo più
Tutto cominciò qualche anno fa.In una prima superiore: uno studente di 14/15 anni disse ad alta voce :"Quando mi vedono delle amiche della mia mamma ripetono sempre" come sei cresciuto! sei proprio diventato un bel ragazzino! chissà quante ragazzine hai? e ammiccano maliziosamente".
Queste parole con tante aspettative mi danno fastidio perchè mi creano ansia.
Gli risposi che aveva riferito un modo di dire molto frequente e  che anche molti suoi amici lo pensavano.
Gli suggerii, poichè la cosa gli creava ansia ,  di rispondere all'amica di mamma se anche lei aveva molti uomini e come si comportavano.
Ho saputo dopo che al ragazzino era piaciuto molto il mio consiglio tanto
 da metterlo in pratica mettendo in crisi un'amicizia  della mamma
Non dissi niente per non creare un incidente più grave.
Mentre un/a ragazzo/a  cresce va rispettata la sua vita privata.
dott.ssa Adriana Rumbolo 










lunedì 17 giugno 2019

lettera al prof Sergio della Sala(è storia)



Gentile Professore, il primo dato è stata la risposta
Avevo appena accennato, in una prima superiore di 25 studenti, mista
alla storia del cervello seguita da un esempio della loro vita, causa effetto, in cui l'effetto
poteva variare per la mancata modulazione di un'emozione ignorata
o sottovalutata e subito si è acceso un dialogo interessato, molto
vivace ,ma non scomposto
.Mi sono arrivate moltissime risposte una diversa dall'altra ,ognuna
espressa in modi e tempi diversi.
Era fatta:gli studenti sembrava non aspettassero altro:
qualcuno gli dava informazioni sul loro sentire poi li ascoltava.
partecipava a quanto dicevano di fantasioso dubbioso,
melanconico,euforico incerto ma urgente da raccontare perchè le
emozioni hanno bisogno di racconto.
Un nome alle emozioni primarie e più informazioni ricevevano e più,
parlavano , ricordavano, scrivevano, disegnavano, portavano a scuola
musica da sentire insieme facevano piccole drammatizzazioni per
spiegare e spiegarsi meglio la vita relazionale.
Ho raccolto 60 riflessioni scritte sulle paure,l'aggressività le regole
,disegni poesie.
Naturalmente c'erano tante storie dove io e gli insegnanti pionieri ci impegnavamo sempre con molta attenzione per
attenzione per capire cosa poteva fare la scuola nei piccoli e medi disordini emotivi
che si riflettevano nel comportamento e nell'apprendimento
Poichè stavamo percorrendo una strada nuova consideravamo gli
studenti la nostra segnaletica e avendo dilatato il concetto di
normalità si ammorbidiva la rigidità spesso presente nei programmi
scolastici e i ragazzi portavano la loro vita nella scuola :i loro progetti,come
vestivano per andare in discoteca,quanto bevevano prima di andare in
discoteca per trovare il coraggio di confrontarsi con il gruppo dei
pari e tante altre cose
 Il comportamento e l'apprendimento
miglioravano l'ansia e le paure sociali diminuivano.
Ho raccolto tutto quello che potevo e avrei fatto di più se le parole
neuroscienze,cervello non destassero tante chiusure
.Poi cosa gravissima, per le istituzioni scolastiche. avevo dato ai
ragazzi il diritto alla parola.
Negli anni dell'esperienza rari i casi di studenti con disturbi comportamentali
,momentaneamente,seri
.Professore ,la farò sorridere perchè a volte
erano i compagni stessi a frenare i più intemperanti
Un giorno portai in classe della pasta di pane per fare un esempio di
come possiamo disturbare il cervello quando non ci rispettiamo
Con la pasta di pane abbiamo modellato un cervello:un ragazzo l'ha appoggiato
sulla mano sinistra e mentre parlava con una studentessa in modo
garbato o no con la mano destra faceva dei segni sul cervello a
dimostrare che di quello che diciamo o facciamo in una relazione resta
una traccia nel cervello con effetti positivi se c'è garbo ,negativi
se c'è sgarbo. I I"bulli
" almeno per un po' si fermarono  Non sempre ci riuscivamo
.Ormai per loro emozioni ,comunicazione,relazionare erano diventate familiari
Ci sarebbero tante altre cose da raccontare che si trovano nel mio
diario:"Il cervello nella scuola -Contagio emotivo" che non è mai
stato ufficialmente pubblicato .In Italia .non essendo io
universitaria,non avendo appartenenze politiche e avendo portato nella
scuola la scienza favorevole alla crescita emotiva dei ragazzi che
abbatteva tanti pregiudizi, non ho potere; ma non ho mai litigato con nessuno.
,Ecco come è andata:io, un risultato credo interessante con tante storie dei ragazzi
e anche delle loro famiglie, qualche rimpianto per non avere
arricchito i risultati con batterie di test e tante soddisfazioni Mi scusi se
mi sono un po' dilungata ,buon lavoro
dott.ssa Adriana Rumbolo.



sergio@ed.ac.uk tramite srs.bis7.eu.blackberry.com 

mer 13 feb 2013, 16:41
me
Grazie di condividere. E' un peccato che esperienze cosi' non si traducano in dati appropriati, indispensabili a mio avviso per convincere e diffondere. Le auguro ulteriori mio a a mio avviso  per convincere e diffondere. Le auguro ulteriori soddisfazioni. Cordialmente. Sergio Della Sala  
...


...


lunedì 3 giugno 2019

Parlare alla pancia o strapazzarla?

Comunicare o manipolare?
Quando a scuola ,nelle classi c'era la bella lavagna nera, tutto quello che l'insegnante ci scriveva era assolutamente credibile da non mettere mai in dubbio.
Oggi nelle case la lavagna  è lo schermo televisivo spesso pericolosamente  credibile, perchè  manca di interazione .
 Specialmente la classe politica  usa i mezzi mediatici  per illudersi di  parlare alla pancia degli ascoltatori ,alle emozioni.
Chi afferma questo non  conosce bene la differenza fra parlare alla pancia o strapazzarla,  chi pensa di coinvolgere le emozioni più profonde non le conosce  fa solo una  grande confusione.
Solo ieri la parola emozione era usata nei films, nel teatro ,nella religione nella vita di tutti i giorni invece era di grande importanza la supremazia della ragione con il compito di  controllare le emozioni.
Oggi  le neuroscienze attraverso il percorso scientifico hanno potuto dimostrare che è tutto il contrario
.Quando un politico si illude di parlare alla pancia solo  perchè  l'hanno vestito  gli esperti ,l'hanno pettinato gli esperti gli hanno consigliato di usare certe parole  perchè  dei sondaggi dicono che in quel momento sono le più gradite e le più usate, non fanno altro che omologarsi noiosamente infastidendo le emozioni che sprofonderanno nella confusione con la possibilità anche di effetti disastrosi.
E' mancato il contagio emotivo e l'ascoltatore rimane  stanco e sfiduciato
Un bell'esempio di ottima comunicazione  ben visibile lo troviamo  nel film"Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica.
Un padre è in una situazione difficile , circondato da uomini arrabbiati che in cerca di un colpevole  e credendo di avere individuato nell'interprete del film, il ladro di biciclette, vogliono farsi giustizia sommaria
Il figlio un bambino di 7/8 anni con il volto stravolto dal dolore e dalla disperazione si intrufola in quel muro di violenza che circonda il padre per fargli arrivare, a fatica,   la sua manina per un primo rassicurante contagio emotivo e poi raggiungerlo e mostrargli con il suo sguardo la sua piena disponibilità di appartenenza e il suo grande amore.
Impossibile dimenticarlo.
No i politici in generale non sanno comunicare, maltrattano le emozioni abusano della Paura
Uno studente di 15 anni ha scritto qualche anno fa "La Paura è quella cosa che PRIMEGGIA  nei nostri cervelli.
E su quella fanno leva la politica, le religioni,  gli adulti sui piccoli e tante altre categorie
Certo dopo varie delusioni più o meno gravi la paura potrebbe lasciare spazio alla rabbia,all'aggressività,alla distruzione e poi ricomincia tutto.
Allora nessuno usi più l'espressione "Parlare alla pancia" solo per fare colpo.
Una comunicazione corretta non manipola non promette "tutto e subito"tanto prima o poi le emozioni di cui sappiamo un po' ma non tutto si ribelleranno e loro saranno sempre vincenti perchè secondo  Darwin tutto ciò  che è sopravvissuto a milioni, milioni di anni è il più forte.
dott.ssa Adriana Rumbolo

martedì 28 maggio 2019

Donna santa...donna distratta nella morale(luglio 2014)



Donna santa... donna distratta nella morale

Uno, nessuno, centomila”splendida sintesi di Pirandello non è applicabile al mondo femminile ,  perchè nell’immaginario maschile,  si contrae rigidamente nel dogma”Madonna o no” che vistosamente denuncia la mancanza di un terzo status quello di “Donna”.

Una mattina in una prima superiore una giovane studentessa di 14 anni  chiese la parola e rivolgendosi ai maschi della sua classe ,  accoratamente  perorò la sua causa: ”Parliamo del nostro rapporto sentimentale con i maschi. Perché mentre noi siamo con voi  gentili. carine, voi ci infamate? ”Ne seguì un profondo silenzio. La studentessa aveva  ufficializzato un aspetto importante non in un bar , ma a scuola luogo istituzionale e alla mia presenza  .Invitai uno dei ragazzi a rispondere perché la domanda era stata rivolta a loro. Lo studente con indosso il suo giubbotto, per sembrare più grosso, nonostante il suo banco fosse molto   vicino  al termosifone , lentamente si avvicinò alla cattedra e disse: ”E’ vero, ma loro se la tirano!”Ebbi appena il tempo di dire :  ma loro devono tirarsela un po’,  adattandomi al suo linguaggio,perché la natura vuole così,  che suonò la campanella dell’intervallo. Ne fui contrariata ma forse era stato detto abbastanza perché  tornassimo sull’ argomento che ristagna da secoli e sembra inossidabile . I problemi  d’amore non sono mai problemi pratici e non c’è niente che si debba o non si debba  fare.  Perché   l’amore non è una cosa che si fa, ma una cosa che si sente. Con l’uno o con l’altro, lei scopre le stanze del suo sottosuolo erotico:  primo amore alla materna e poi alle elementari, nelle vacanze estive, l ’amore che compie il miracolo di dilatare i confini del corpo nel cosmo delle emozioni  in una partecipazione totale, la maternità, l’allattamento, e abitando le  stanze una ad una lei finirà  per conoscere la propria casa interiore.


Sembra che Psiche non possa conoscere se stessa se non è visitata da Amore, e allora Amore è una forma di conoscenza di sé. Proprio perché l’amore oggi si fa e si trascura di sentirlo pochi  conoscono se stessi. Oggi l’educazione sentimentale, che è più  il cammino segreto che ciascuno di noi compie in presenza di un amore che non si traduce immediatamente in saturazione sessuale, oggi proprio per la facilità di questa saturazione, questo cammino non ha più lo spazio e il tempo in cui compiersi e i cuori soffrono di analfabetismo  emotivo. La scienza ha sfoltito  la nebbia dei pregiudizi,  degli stereotipi, la chimica dell’amore è musica, ma la donna  dopo che si è conosciuta non può più ricalcare gli schemi maschili parlando di sesso in modo “meccanicistico” e strumentale imitando il maschio. Deve farsi conoscere e riempire il  vuoto fra donna-madonna e donna  distratta nella morale solo con” Donna”.E’ un suo diritto  se vuole  realizzarsi come donna, compagna, mamma.
Dott.ssa Adriana Rumbolo




lunedì 20 maggio 2019

Damasio:pensieri rapidi ,morale lenta


Damasio molti anni fa ci metteva in guardia dalla grande divaricazione della forbice che si può creare fra cervello emotivo e quello cognitivo con gravissime  conseguenze.




Emozioni legate al senso morale sono elaborate lentamente dal cervello: è questo il risultato di una ricerca condotta da Antonio Damasio e collaboratori presso il Brain and Creativity Institute della University of Southern California
. Lo studio - che è uno dei primi che passa dall'esame di emozioni primarie come il dolore e la paura a quello di emozioni complesse come l'ammirazione e la compassione - ha significative ricadute sulla comprensione della percezione umana degli eventi e sul
modo in cui ci si dovrebbe rapportare all'informazione in un mondo dominato dalla comunicazione digitale e televisiva.
, Nel cervello infatti si irrobustiscono specie nell'adolescenza  le guaine che circondano i prolungamenti dei neuroni (le guaine mieliniche)
. La quantità di mielina quasi raddoppia in alcune regioni cerebrali e aumenta il volume della sostanza bianca (che è di questo colore proprio perché ricoperta di mielina).
 Questa impennata della mielinizzazione permette una maggior rapidità di propagazione del messaggio nervoso, che viaggia quindi come un treno ad alta velocità e arriva a destinazione in maniera più efficiente e precisa
In questo caso pensieri elaborati da neuroni rivestiti di mielina possono avere una maggiore velocità di trasmissione. di quella delle emozioni aumentando la divaricazione della forbice con gravi ripercussioni nella vita relazionale..
Aumentano inoltre i collegamenti tra aree cerebrali diverse e tra i due emisferi cerebrali: infatti il corpo calloso, che è il crocevia tra l’emisfero cerebrale sinistro e quello destro, dopo l’infanzia aumenta progressivamente di spessore.
Le informazioni viaggiano in maniera più efficiente ed efficace, con maggiore possibilità di stabilire dei ponti, dei collegamenti, tra dati di esperienza diversi e far nascere pensieri progressivamente più astratti e creativi
"I pensieri rincorrono i pensieri scriveva una studentessa.
I recenti  fatti di cronaca(vedi Manduria) sembrerebbero confermare questa ipotesi.
Adolescenti che apprendono con facilità e velocemente tutte le novità tecnologiche più complesse rischiano di perdere  il contatto con le emozioni legate al senso morale ,guida primaria della relazione sociale...

lunedì 13 maggio 2019

Attacchi panico:disabilità all'autostima e alla richiesta di aiuto

Attacchi panico:disabilità all'autostima e alla richiesta di aiuto

Dalla cronaca nera spesso raccontano che un soggetto, che compie un omicidio in particolare un infanticidio ,ha sofferto per anni di attacchi di panico con conseguenti ricoveri ospedalieri ai quali non era stata data particolare importanza.
Ormai gira voce anche fra gli adolescenti , anche a  scuola mi è capitato, che l'attacco di panico che si presenta improvvisamente, angosciosamente presagendo una morte imminente possa essere sconfitto da  15 miracolose goccine.
I genitori di un soggetto giovane che accusa  questa sindrome ringraziano il medico che ha prescritto le goccine miracolose e tutto finisce così.
Penso anch'io che all'insorgere  di un tale  disturbo vada subito offerto al soggetto un rimedio che gli dia la sicurezza di poterlo controllare.
Ma dopo...è necessario che il soggetto inizi un percorso a volte lungo  per comprendere quali cause  sono all'origine lontana a volta lontanissima dell'attacco.
Un bambino da quando nasce, continua dopo il suo soggiorno uterino  a guardare ,a sentire ,a condividere con tutto l'ambiente circostante che diventa sempre più ampio.
 Prima andrà   a gattoni ,poi in posizione eretta si avvierà  traballante ma determinato verso gli spazi aperti , inseguito dai genitori per i  pericoli che potrebbe incontrare.
Il fascino di uno spazio infinito che offre continue  nuove conoscenze lo  affascina.
Qualche volta un volto nuovo, un animale, un suono improvviso e mentre lo stupore lo sollecita  nelle prime relazioni sente  la presenza di tutto il suo corpo dove scorrono le sue emozioni e il grande benessere  lo nutre di fiducia nelle sue potenzialità
Quindi un bambino sano è stato programmato per esplorare ,conoscere ogni giorno qualche cosa di più, relazionare con tutto e con tutti nell'inscindibilità mente-corpo
A volte piano ,piano subdolamente non si rende conto  che lo spazio intorno non è più infinito e che la percezione del suo corpo non è più così totale.
Può darne qualche segnale a scuola in famiglia ma quel segnale, verrà quasi sempre ricondotto a cause non ben definite.
Poi i malesseri aumenteranno e saranno così difficili da definire che il soggetto stesso preferirà non parlarne e soprattutto se ne vergognerà.
All'improvviso dopo un breve periodo in cui il sonno non è più ristoratore  ,l'appetito cala
all'improvviso con  senso angoscioso il soggetto non avvertirà più spazio intorno ,  si sentirà  in balia di un corpo che non gli offre più possibilità ,  ma solo una disastrosa confusione presagio di morte  imminente.
Sono momenti veramente terribili
Un insieme di concause predisposizione genetica,famiglia, scuola, gli ha creato una grave disabilità all'autostima e alla richiesta di aiuto
E'  disperatamente solo  e non si riconosce  più.
Piano piano partendo da se stesso da qualche eco   che affiora di  momenti sereni e possibilmente accompagnato da un vero esperto  riconquisterà i suoi spazi non avrà più paura dell'infinito  e ritroverà  le sue risorse che non ricordava più.
Non cercherà più le goccine e se ne uscirà completamente allora  potrà dire"Addio attacchi di panico"
Dott.ssa Adriana Rumbolo
.

sabato 6 aprile 2019

Il più grande maratoneta ieri sera si è fermato per giusta pausa.:aveva trovato,l'uomo

Il più grande maratoneta...
Da Wikipedia :"Si racconta che una volta, Diogene,  uscì con una lanterna di giorno, e, alla domanda 
su che cosa stesse facendo, rispose: "cerco l'uomo!", non intendendo con questo però "un uomo onesto", come pensano alcuni, in quanto l'onestà non era certo, come invece oggi, una delle più pregnanti esigenze civili del mondo greco del quarto secolo a.C. Egli invece cercava qualcuno che avesse le qualità che ci si aspetterebbe di trovare nell'uomo naturale, come spiegano, tra i tanti, Giovanni Reale e Dario Antiseri: "... (Diogene) voleva significare appunto questo: cerco l'uomo che vive secondo la sua più autentica natura, cerco l'uomo che, al di là di tutte le esteriorità, le convenzioni o le regole imposte dalla società e al di là dello stesso capriccio della sorte e della fortuna, ritrova la sua genuina natura, vive conformemente a essa ed è vero"

Quante volte programmi televisivi interrotti improvvisamente da pubblicità che più che dare
informazioni disorienta l'ascoltatore che era appena entrato in una storia, in un documentario sulla
 natura, sull'arte ,sulla scienza.
.E non sia mai  che arrivi una pausa per cause tecniche:allora è il terrore per il giornalista ma la rivincita del cervello.
Ieri sera  5 aprile 2019 ho seguito più che un programma, il racconto di alcuni superstiti del terremoto dell'Aquila avvenuto 10 anni fa.
 Le immagini che si susseguivano appena avvenuto il terremoto e dopo in un  silenzio profondo esprimevano lo sbriciolarsi di una città, si  commentavano da se
 .Erano macerie vive che racchiudevano la storia di tanti, tanti anni precedenti .
Ogni tanto la storia di qualche superstite che non incalzato dalle domande spesso inutili e surreali di tanti giornalisti arrivava con una risonanza emotiva  enorme potenziata dalle espressioni.
Niente in più , ma tutto perchè il messaggio   ci coinvolgesse pienamente
.In queste storie affioravano i volti di tanti studenti ,che fidandosi delle rassicurazioni degli adulti non avevano abbandonato lo studantato ricordandoci per sempre come una colpa  la loro fiducia  nei "grandi".
Tutto è stato così intenso ,silenzioso ,pulito seppure drammatico nella sua realtà.
Mi ha molto colpito il volto di una studentessa sorda, l'ultima ad essere estratta.
Era così espressiva nel suo racconto  così vera da diventare  nei momenti più drammatici  bellissima dimostrando come il corpo e il viso sono i messaggeri delle forza e della bellezza  delle nostre emozioni, in barba agli estetisti
.Bravissimo anche l'attore Lino Guanciale  per la sua sobrietà  e il regista che ha saputo rendere la sua immagine così umanamente piccola in quella immensità di macerie e di solitudine.
Non lo dimenticheremo mai e spero non lo dimentichino quei grandi che  hanno rassicurato i giovani a rimanere nello studentato dopo le tante scosse che si erano susseguite.
dott.ssa Adriana Rumbolo

venerdì 29 marzo 2019

Bullismo e pasta di pane

"A proposito di episodi di prepotenza che si erano verificati in una seconda media abbiamo scelto, oltre il dialogo e la discussione che
ne è seguita sugli aspetti delle relazioni interpersonali, e le
conseguenti e soprattutto proporzionate punizioni, di fare anche un
esempio pratico che potesse essere chiarificatore e facile da
memorizzare.
Si è parlato agli studenti di neuroplasticità, grande scoperta delle
neuroscienze, del cervello con un esempio “spero accettabile”
perché comprendessero bene.
Ho portato in una classe della pasta di pane lievitata con la quale si
sono modellati due cervelli. Poi due studenti hanno preso ciascuno
nella mano sinistra uno dei cervelli di pasta di pane e, mentre
dialogavano con garbo o no, con la mano destra lavoravano sulle
superfici modellando e rimodellando per rappresentare che in ogni
loro incontro o scontro verbale o anche solo di sguardi i cervelli che
si connettevano nella comunicazione
 In quel momento si è spiegato
loro che se il dialogo era ben condotto si attivavano anche sostanze
favorevoli al benessere dell'organismo come l'ossitocina e gli
oppiacei in caso contrario sostanze dannose come gli ormoni dello
stress.(c'è un video dimostrativo)

Mentre si faceva quest'esperimento il soggetto che non aveva
saputo controllarsi nel rapporto con un compagno, il bullo,  rivolgendosi
all'insegnante ha detto sottovoce: “Sta parlando di me?”.
L'esperimento, forse, era riuscito.
Si è provato a fare questa rappresentazione perché gli studenti
comprendessero e ricordassero meglio che era molto importante
provare a risolvere un conflitto con un buon dialogo di cui ne
avrebbe beneficiato tanto il singolo quanto il gruppo.
E quanto sono dannose e potrebbero lasciare il segno le violenze
psicologiche e corporali. Riflessioni scritte dai ragazzi dopo l'
“esperimento”:
1) Il cervello è plastico, cambia alcune sue strutture a seconda delle emozioni che si
hanno, se queste non vengono espresse possono fare danni alle persona, tipo
malessere nella persona e di conseguenza nei rapporti con gli altri. Il cervello produce
sostanze buone se facciamo esperienze buone ,nocive se le esperienze sono negative.
(sesso M anni 12)
2) Il cervello è plastico cioè si trasforma in vari modi a seconda se si è sottoposto ad un
piacere, ad un'offesa o ad un dolore. (sesso M anni 12)
3) Adriana ci ha spiegato tante cose nuove e abbiamo imparato che con l'approccio
sbagliato, la conversazione si può trasformare e che non bisogna di sturbare una
persona perché se lo fai ripetutamente l'altro può reagire e non sempre positivamente.
(sesso M anni 13)
4) Adriana ci ha detto una cosa che riteneva molto importante perché l'ha ripetuta più
volte: “il cervello è plastico”.
5) Questo incontro mi ha istruito su quest'aspetto in cui, se devo essere sincero, ero un
vero ignorante!!! (sesso M anni 12)
6) Adriana con la pasta di pane ha fatto un cervello e ci ha spiegato che secondo come ti
senti e che emozioni provi il cervello cambia alcune strutture come se avesse dei
canali “tipo” Venezia ,con tutte le sensazioni che cambiano. (sesso F anni 12)"
Le riflessioni degli studenti  della seconda media pur non essendo scientificamente precisissime ci mostravano che il cervello che prima per loro era un perfetto sconosciuto  lontano e inaccessibile
ora lo consideravano un compagno di vita molto presente  ma dolente e disorientato quando non è rispettato per la nostra ignoranza.
dott.ssa Adriana Rumbolo

mercoledì 27 marzo 2019

Milano, arriva il pronto soccorso per le emergenze emotive: “Pensato per chi altrimenti non andrebbe dallo psicologo”

Questo il titolo di un articolo pubblicato il 26/03/2019 dal quotidiano"Il fatto quotidiano"


Questo brano è tratto da"Metodo Adriana Rumbolo educazione emotiva nelle scuole pubbliche"frutto di un'esperienza  iniziata nel 1997 e andata avanti per dieci anni.

"Questi ragazzi non avendo ancora parlato con nessuno delle loro
difficoltà, ma avendo ben compreso dagli incontri in classe che
ognuno ha la possibilità di percorsi propri, di tempi emozionali propri
e che tutti possono vivere  momenti di difficoltà, riacquistando
fiducia in sé e nel rapporto con me e l'insegnante, decidevano di aprirsi
a un dialogo sicuri di essere ascoltati, compresi e non giudicati.
Una studentessa di 15 anni ha scritto: “io di paure ne ho tante, per
esempio il buio silenzioso, cioè il buoi dove non c'è proprio nulla e
non senti nulla come se fossi cieco/a e sordo/a. Ma c'è una sola paura
che mi assale e mi fa pensare molto quella di essere sola, non avere
nessuno che abbia fiducia in te e che quando hai un problema non ti
stia vicino o che non consigli; in poche parole essere sola senza
nessuno”.
Se un ragazzo prova a socchiudere con molto pudore la porta della sua
solitudine dove spesso per mesi, per anni, ha tenuto dentro problemi,
dubbi, segreti, incertezze e vergogne cercando di ignorarli, sentendosi
diverso dagli altri solo perché entrando in un locale ha avuto un senso
di vertigine mentre gli altri gli sembravano forti e perfetti o che si è
sentito inferiore di fronte alla spregiudicatezza apparente di un
compagno solo perché non era in grado di fare altrettanto, è bene che
trovi aperta la porta dell'ascolto e del dialogo"
Non è mai troppo presto per cominciareNon dimentichiamolo mai..
dott.ssa Adriana Rumbolo

sabato 23 marzo 2019

Legge di Lavoisier e l'intelligenza emotiva


Legge di Lavoisier e l'intelligenza emotiva

Quando si parla, dell'intelligenza delle emozioni forse le consideriamo sempre positive se usate bene.
Spesso confondiamo la parola buono, l'avverbio bene con ciò che ci soddisfa, quando si realizzano risultati positivi ma Lavoisier ci fa riflettere
Spesso ho pensato guardando documentari. cinema televisione quando mostrano la distruzione di una città .aspetti cruenti della guerra espressioni dello sguardo di un essere umano che cambiano improvvisamente mentre realizzano le più efferate azioni perché poi tutto ritorni nella calma.Antoine-Laurent de Lavoisier - AIF - Associazione per l ...
Sembra che il mondo debba preservare sempre la sua massa la sopravvivenza .non importa se cambiano le forme non importa se per cambiare le forme si passi per il dolore o la sofferenza.
Allora le emozioni alle quali diano il compito di essere la nostra guida nella sopravvivenza lo sono anche quando la sopravvivenza richiede distruzione dolore cambiamenti enormi purché. se vogliamo accettare la legge di Lavoisier la massa non cambi.e la sopravvivenza sia tutelata
Così è stato per miliardi di secoli quando un essere umano sente la parola nemico il suo sguardo cambia e credo che in quel momento la rabbia la l'aggressività diventino dominanti  nell' equilibrio emotivo e finché l'essere umano non ha distrutto una certa realtà poi, si fermerà all'improvviso come per incanto. tutto ritornerà come prima.
Mi ha sempre sorpreso che in uno scenario di guerra in uno scenario di un cataclisma fisico la natura fosse così violenta ma dopo qualche tempo c'accorgiamo che in quella stessa natura è cambiata solo nella forma forma: " nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Non importano i fatti contingenti particolari di una realtà che si trasforma di una realtà che soffre di una persona che all'improvviso è nemica, la vita deve andare avanti.
Rivediamolo il concetto di emozioni perché è vero le emozioni rimangono intelligenti in questo loro compito, ma hanno potuto sopravvivere proprio per questo loro compito di preservare la continuità della vita adattandosi a qualsiasi mezzo anche a quello transitorio della distruzione, del dolore, della sofferenza e allora ritorna la frase di un grande scrittore che disse alla fine di una sua celebre novella :" uomini amatevi perché mentre la natura si adopera perché la sopravvivenza continui e voi ne siete i protagonisti esposti a qualsiasi mutamento anche doloroso anche spaventosamente distruttivo e ne avrete paura ci sia sempre l'amore unico conforto, unico anestetico per attenuare la paura e il dolore nei mutamenti più dolorosi, ancora molto misteriosi e molto più forti di noi .

dott.ssa Adriana Rumbolo.
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martedì 19 marzo 2019

famiglia:natura e cultura-Presto la giornata sulla famiglia



Famiglia: Natura e Cultura-Presto la giornata  sulla famiglia.

di Adriana Rumbolo


La Natura tuonò, maschio e femmina:ogni incontro, preludio di attrazione e probabile incontro sessuale e poi:
• Maschio libero
• Femmina con possibile maternità e accudimento cuccioli .
La Cultura ordinò:uomo e donna: attrazione sessuale selettiva, matrimonio, famiglia ,procreazione .educazione figli
• Uomo, donna :Genitori


Famiglia: matrimonio, festa, acquisto casa, nuovo ruolo sociale, sessualità benedetta si incontrano nella più difficile convivenza di natura e cultura.
La monogamia sembra non appartenga alla razza umana.
Gli sposi spesso definiti maturi solo per la “decisione di sposarsi”, senza alcuna esperienza della nuova quotidianità che li aspetta
Il ruolo sociale , legalizzato dal contratto,che conosceranno sempre troppo tardi,  della loro unione.
Ma la cosa più importante che i  neosposi  portano con sé e che nessuno conosce ,forse nemmeno loro, é la “dote personale” ovvero il percorso del proprio vissuto nel bene e nel male con apparati genici ed esperienze differenti.
E’ vero che prima del matrimonio la coppia , spesso, ha già vissuto momenti intimi di convivenza e condivisione su tanti piani, ma è in seguito che li aspetterà una nuova esperienza del vero e autentico senso di stare insieme.
Sarebbe augurabile che arrivassero protetti da approfondimenti e informazioni il più ricco e vario possibile: religioso, psicologico, scientifico, etc. e la coscienza che nelle divergenze importanti negoziare è la chiave migliore e si può e si deve chiedere aiuto.
Nelle foto della cerimonia l’ultima traccia del mito del Principe Azzurro e della Bella Addormentata poi un’altra realtà, altrettanto bella ,ma sicuramente meno fiabesca.
Chiusi fra le mura domestiche,senza testimoni si troveranno nudi più nell’anima che nel corpo
Il soggetto più fragile e immaturo spesso ,pretenderà, come garanzia d’amore eterno e inossidabile che l’altro si faccia carico delle sue problematiche del passato più o meno gravi per sopportarle o risolverle .e se non avviene l’accuserà di non amarlo/a e si potrebbe aprire subito una crisi a macchia d’olio.
A pochi è stato insegnato che se si vuole cambiare qualcosa è bene cominciare da se stessi..
In famiglia entra una brutta copia di tribunale e gli indici puntati si sprecheranno .
Non si può più rimandare di approfondire il percorso già iniziato prima del matrimonio ora in un contesto più realistico .
Cancellare le competizioni , essere chiari e comprensivi con se stessi e con l’altro/E perseguire un ‘armonia mente__corpo sicuramente non ancora compiuta .
Pensare che quanto avviene non dipende solo dalla coppia che non è, avulsa dalla vita: siamo in mezzo a mille eventi imprevedibili e imprevisti che inevitabilmente ci coinvolgeranno( malattie,crisi economiche,,,,,)quindi sarebbe opportuno mettere al bando anche i sensi di colpa.
Se la negoziazione presentasse difficoltà e la comunicazione si mescolasse a crescente aggressività o rabbia distruttiva ,non esitare a chiedere ,con urgenza, aiuto soprattutto prima dell’arrivo di un bambino.
La famiglia non è facile ma al momento non sapremmo come sostituirla ,e poiché dopo tanti anni facendo il suo bilancio ci troviamo drammi e tragedie ma anche ricordi insostituibili di struggente tenerezza e bisogno di radici e di identità si potrebbe tentare di prevenire e contenere le espressioni peggiori per migliorarla.
Dopo essersi dedicati all’armonia della coppia spesso, un bambino diventerà il desiderio primario
La famiglia si allargherà con un altro individuo tutto nuovo e diverso da conoscere ed educare.
La scienza ci spiega che il progetto genetico comincia a svilupparsi nella cellula uovo appena fecondata.
In realtà i geni fanno due cose nel più ampio senso biologico: ci rendono tutti uguali (siamo tutti umani), e ci distinguono anche gli uni dagli altri (ognuno di noi ha un corredo genico unico che concorre alla nostra individualità).
Da subito è necessario l’insegnamento della mamma al bambino,con il suo compotamento, della modulazione delle emozioni:paura, rabbia, angoscia da separazione che si trovano nel cervello inferiore ,che in quella fase è dominante perché il cervello razionale superiore del bambino non è ancora pronto al loro controllo
Anche i veterinari si raccomandano di non staccare i cuccioli dalla madre ,prematuramente,prima che gli abbia insegnato l’autocontrollo emotivo.
Che il dialogo sia sempre il parafulmine privilegiato per raccontare e raccontarsi ,che le “regole” siano motivate e la partecipazione attiva ai progetti familiari apra continue finestre sul mondo con cui negoziare per fare esperienze
Poi l’altalena che prima era tutta sbilanciata dalla parte della famiglia, comincerà a bilanciarsi perché i cuccioli sempre più sentiranno il sano bisogno, esplorando il mondo intorno, di affermarsi nel gruppo dei pari.
Nella scuola l’incontro con una figura molto importante:l’insegnante, depositaria di regole ,di conoscenze , con il ruolo di “facilitatore” nella gestione del gruppo
.Fin dalla scuola materna è importantissimo educare il “cervello sociale” e
continuare poi in tutto il percorso scolastico…
Quindi in una classe, atteggiamenti di prepotenza che sono spie di serio
disordine emotivo nel soggetto che prevarica e di grave falla, dei
meccanismi difensivi nel soggetto che subisce non devono passare sotto
silenzio e l’importanza del limite va ribadita ogni volta che sia
necessario.
Attraverso il dialogo con i ragazzi ci si adoperi per una
rivisitazione delle emozioni e delle regole di una buona convivenza affinchè
non solo i soggetti implicati, ma tutto il gruppo ne possa beneficiare
Il bambino che ha già fatto il primo e più importante percorso emotivo nella famiglia dove il danno più grave potrebbe essere stato quello di non avere potuto esprimere se stesso .facendolo sentire costantemente insicuro e minacciato, potrebbe lanciare proprio nella scuola messaggi di disagio nel comportamento e nell’apprendimento :la scuola grande lente d’ingrandimento dei disordini emotivi a seconda dell’età può coinvolgere i ragazzi in incontri per un tagliando emotivo dove se è necessario concorrerà anche la famiglia nella sua dinamica di accompagnamento di un soggetto in crescita.
La famiglia non va mai in vacanza , ma sarebbe opportuno prendere delle sane distanze per esempio nell’adolescenza.
Nessun mammifero trattiene un cucciolo divenuto adulto ,anzi lo allontana con decisione
Nei confronti degli adolescenti dovremmo essere più coraggiosi e responsabili rispondendo alle domande su cosa avviene al loro corpo, perché avvertono delle sensazioni mai sperimentate prima, perché si sentono attratti dagli altri.
Assolvere questo compito non è facile perché spesso, i tabù che creano le barriere tra le generazioni sono gli stessi che vivono i genitori, in molti casi “vittime di un’educazione assente ,distorta , sbagliata
.Però è un compito che fortunatamente non deve e a volte non può essere assolto esclusivamente dalla famiglia
:La scuola non può restarne estranea
In un incontro in una scuola media delle mamme mi fecero una domanda molto importante e saggia:”Ci dia informazioni per educare i nostri figli maschi ad essere meno dipendenti, più autonomi insomma meno mammoni”
.A quella riunione erano presenti 28 mamme , 2 papà.
Le ho guardate incredula era la prima volta che delle mamme mi facevano questa richiesta ed è stato importante che la facessero a scuola ribadendo la loro fiducia nell’istituzione
La madre che è così importante nei primi mesi per la sua influenza sulla stabilità affettivo_ emotiva del bambino , poi per tanti motivi(amor di pace, necessità varie padre che svicola ) si occupa da sola dell’educazione dei figli rifiutandone ,inconsciamente la maturazione sessuale, forse perché esiste solo il ruolo di madre dei cuccioli e non quello di madre di un uomo, con gravi pericoli per l’equilibrio psicologico dei figli.
La scuola non deve avere paura dell’educazione sessuale perché parlare di educazione sessuale equivale a educazione affettivo_emotiva e viceversa.
E la famiglia è sempre lì a sostenere colpe che sarebbe più giusto condividere con la società,




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