L'idea
in base alla quale è la velocità della vita moderna a determinare un
sovraccarico cognitivo è ormai ben nota a tutti: i critici culturali
come David Shenk e lo scomparso Neil Postman ci hanno messo in guardia
contro i pericoli di una società accelerata. Ma Damasio introduce un
nuovo elemento: non vuole dire che il cervello non è in grado di reggere
questo ritmo