sabato 30 giugno 2012

Imparare chi siamo.Visualizza...

Lo studio dei processi di apprendimento e di memoria a livello cerebrale ha fatto rapidi progressi negli ultimissimi decenni.
L'apprendimento e il suo esito sinaptico, la memoria, hanno ruoli importanti nel tenere insieme una personalità coerente, dal principio alla fine della vita.
Senza i processi di apprendimento e la memoria la personalità sarebbe soltanto un'espressione vuota e impoverita della nostra costituzione genetica.
L'apprendimento ci consente di trascendere i nostri geni, o, come ha detto lo scrittore Salman Rushdie, "La vita ci insegna chi siamo".
I nostri geni possono condizionare la maniera in cui ci comportiamo, ma i sistemi  di gran lunga responsabili di ciò che facciamo e di come lo facciamo sono plasmati dall'apprendimento.(Joseph LeDoux )
                            

domenica 17 giugno 2012

Incontrarti

"Incontrarti.
Nei tuoi incontri ho imparato molte più cose del cervello, su come funziona, a cosa serve, come agisce, quali parti del corpo fa funzionare, come si modifica quando parli, ascolti, quali emozioni ti fa provare."(12 anni.M)

dott.ssa Adriana Rumbolo

domenica 10 giugno 2012

Soffitto studio Adriana bambinaVisualizza...

Un romanzo non ti cambia la vita ,afferma qualcuno, ma ti prende per mano e ti svela quelle emozioni, passioni, sentimenti di rabbia e di rancore, che espresse da un grande ti permettono di stare meno male.
Nell'infanzia e nell'adolescenza rientrando in casa ,sempre fuori orario, mi rifugiavo nello studio con la carta da parati azzurra con mazzetti di margherite, il pavimento in cotto smaltato d'azzurro e il soffitto affrescato.
Aprivo la libreria, prendevo un libro e iniziavo il mio dialogo.
Le emozioni hanno bisogno di racconto ed io ne avevo  proprio bisogno,dopo che ne avevo fatto il pieno fuori ,immergendomi nella natura libera  e sollecitata da tante storie.
Nasceva  così una parentela con i miei libri.

sabato 9 giugno 2012

Così finisce il mio libro"Il cervello nella scuola"Visualizza...

...Purtroppo quando leggo che è avvenuta una strage familiare o il famoso "raptus" in un contesto sociale, penso, che forse anche una sola emozione "allo sbando" potrebbe azzerare in pochi secondi, tanti valori di ruoli familiari e sociali ,  far saltare "limiti"  formatisi in centinaia di anni di storia
.Allora sorrido al ricordo di educatori che, scuotendo la testa, ribadivano e forse ribadiscono ancora la debolezza delle emozioni , sprattutto , nell'aggettivo "EMOTIVO".