venerdì 28 agosto 2015

Equilibrio emozionale Così Roy Martina cura i disturbi dell'anima

E' difficile definire correttamente le emozioni. Si tratta di sentimenti che indirizzano le nostre azioni verso determinate situazioni. Roy Martina, medico e psicologo di fama internazionale, a Salerno all'incontro promosso da Giovanna Tortorella ed organizzato dall'Ismess, struttura dedicata alla formazione della Casa di Cura Tortorella di Salerno ha spiegato la sua attivitá maturata nel corso di una carriera più che venticinquennale, nella quale fonde medicina tradizionale e quella orientale e alternativa.

Dottore in che modo le emozioni possono tenerci in ostaggio, anzichè lasciare a noi stessi il controllo della situazione ? Ogni qualvolta proviamo un'emozione, si crea in noi un accumulo energetico che deve essere liberato. Provare emozioni è diverso che esprimerle: solo in quest'ultimo caso si è in grado di liberare tale energia. Le emozioni, se soppresse o negate, possono diventare causa di stress e malattie croniche.

Dobbiamo imparare ad affrontare alcune di esse che, se soppresse o mal gestite, generano un'implosione della nostra energia, tale da essere somatizzate con disturbi psicofisici. In cosa consiste l'equilibrio emozionale? Il raggiungimento dell'equilibrio emozionale è una delle vie più veloci per raggiungere il benessere. Esso consiste nella gestione ottimale delle emozioni e rappresenta una soluzione a molti disagi, tra cui stati d'animo improduttivi come paure, fobie, stati d'ansia, stress.

Oppure dolori fisici come mal di testa, mal di denti, mal di mare, ecc.; inoltre esso consente di ottenere una maggiore autostima, rispetto e pace interiore. Può farci qualche esempio pratico? Prendiamo ad esempio la paura. Essa si basa sull'idea che possiamo perdere ciò che è più prezioso per noi. Io la definisco la maggiore responsabile della malattia. Gli organi "toccati" da questa emozione sono la vescica ed il rene. Ad essa sono riconducibili l'insicurezza, l'indecisione, la sfiducia. Come possiamo gestirla? Innanzitutto dicendo a noi stessi che ci accettiamo con tutta la nostra paura ed insicurezza; inoltre, possiamo concentrarci sulla respirazione.

Io suggerisco di inspirare lentamente contando fino a sette e, nel contempo, spingere in fuori l'addome; trattenere il respiro contando fino a tre ed espirare quanto più lentamente e gradualmente è possibile, spingendo contemporaneamente l'addome verso l'interno. Qualche altro esempio? Vediamo un'altra emozione molto dannosa: la rabbia. Se repressa o mal gestita, è estremamente dannosa per il nostro cuore e per tutti gli altri organi vitali: sono ben quattordici i distretti corporei che vanno in contrazione e vanno compromessi dall'accidia. Ad essa sono connesse la frustrazione e l'irritazione. Come possiamo gestirla? Possiamo risolvere il conflitto interiore affermando: "Amo profondamente me stesso e accetto la mia rabbia" e imparare a perdonare.

Domenico Della Porta