domenica 5 agosto 2012

Neuroscienze affettive , ,cognitive ,motivazionali

 La mente tradizionalmente è stata considerata come una trilogia composta da cognizione,affetto(emozione) e conazione(motivazione)
Un gruppo di ragazzini di 8/9 anni si dirige con  passo deciso verso un boschetto

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E’ primavera e nei giorni scorsi è piovuto.

Davanti a un fosso che i ragazzi sono abituati a superare con un salto, quel giorno si fermano: in fondo al fosso è rimasta acqua della pioggia e se il salto non riuscisse bene , finirci dentro non presenterebbe pericolo di vita ,ma sporcare , forse irrimediabilmente scarpe e calzettoni, si..

Un danno che i genitori non capirebbero.

.E allora, un’alternativa.

Rapidamente uno del gruppo , leader momentaneo, perché gli è venuta per primo un’idea, spiega: bisogna trovare un legno abbastanza lungo e grosso per conficcarlo nella sponda opposta del fosso e facendo leva saltarlo , senza pericolo di finirci dentro.

Loro sono abituati a saltare in lungo, in alto, gli ostacoli ma questa è un’esperienza nuova e tutti s’impegnano

Si organizzano e piano ,piano chi meglio e chi peggio ci riescono.

L’idea nata dalla continua esperienza nell' apprendimento quotidiano, dalla  fiducia percepita e radicata nel proprio corpo, in un intensa vita dinamica, unita all’euforia di un’esperienza nuova ,all'orgoglio dell’esibizione davanti ai compagni e alla  paura incombente dei genitori di fronte a un danno fisico o all’abbigliamento,   dà un chiaro messaggio che

in una manciata di minuti corpo, emozioni , cognizioni interagiscono sapientemente per realizzare l’obbiettivo

Il bambino percepisce quest’ equilibrio guida  nell'interazione con l'ambiente e non si chiederebbe il perché : c’è .

.Sente invece un forte malessere se qualcosa o qualcuno disturba "quest'equilibrio" incasellando   le sue potenzialità ,la sua fantasia i suoi sogni ,  il suo corpo insomma ,  facendolo, così,  sentire insicuro e minacciato pronto solo a una difesa scomposta come un animale in gabbia.

Credo sarebbe inutile in quelle condizioni mostrargli i cartelli delle domande mirate

come :.cosa fai, cosa ti aspetti, cosa eviti ,da cosa ti difendi?

Apriamo, se riusciamo, la gabbia per   offrire  rispetto,silenziosità  sorriso e spesso un soggetto farà come gli animali che rilasciati dopo una breve cattività ,a fin di bene (a scopo curativo ),  hanno un attimo di smarrimento e recuperato tutto il proprio sé s’ inoltreranno nella foresta,  metafora della vita.

L’essere umano è un animale più complesso, ma una volta uscito dalla gabbia ,quando sarà pronto , aprirà lui un dialogo.

Guai se il primo incontro fosse con un altro soggetto che tendesse a un’indagine affrettata , o vedesse prioritari interessi o persone estranei. a quella situazione.

L’umiltà è importante nell’attimo del primo approccio.

Dott.ssa Adriana Rumbolo

email:adriana.rumbolo@gmail.com

                                                                                             











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