mercoledì 18 aprile 2012

A.Damasio"Così nasce l'etica"Visualizza altro...





26.01.2012


Qual è l'origine della moralità umana? Le regole e le convenzioni morali sono costruite da un modo

di ragionare consapevole, o nascono da processi inconsci? Ci sono sempre più prove che i

comportamenti morali abbiano origine da processi inconsci, presenti negli esseri umani e in altre

specie, quali i mammiferi il cui cervello ha molto in comune con il cervello umano. Ma questo non

è tutto. Per la moralità umana c'è qualcosa di più delle direttive biologiche inconsce.

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Per spiegare quello che voglio dire, comincio con l'esempio delle arvicole della prateria, una specie

di roditore, in cui l'accoppiamento provoca il rilascio dell'ossitocina neuropeptide nelle parti del

cervello collegate alle emozioni. Questo accade sia nel cervello dei maschi che in quello delle

femmine. Il rilascio di ossitocina ha come risultato un attaccamento monogamo fra maschio e

femmina; uno stretto legame e attaccamento della madre ai suoi piccoli; e un coinvolgimento del

maschio nella cura della progenie. La soppressione del gene responsabile della produzione di

ossitocina previene del tutto questi comportamenti.

L'attaccamento e la preoccupazione per gli altri, evidenziati da questi animali, non sono proprio

come le azioni morali che gli esseri umani compiono in circostanze simili, ma la somiglianza è

significativa. Il fatto che tali comportamenti perfettamente mirati esistano negli animali indica che i

comportamenti umani che intervengono in circostanze paragonabili non sono stati inventati dalla

ragione umana. I comportamenti umani paragonabili sono variazioni su precedenti biologici che

sono emersi nell'evoluzione biologica senza l'ausilio della ragione.

Numerose emozioni umane, in particolare quelle che comunemente vengono definite sociali, quali

la compassione, l'ammirazione, la vergogna, la colpa, il disprezzo, l'orgoglio, e la gratitudine,

incorporano valori morali. L'ammirazione, per esempio, consiste di specifici comportamenti diretti

verso altri, che danno una ricompensa per azioni che altri hanno compiuto. Questo implica un

giudizio morale positivo. Il mostrare vergogna o colpa, implica giudizi che riguardano se stessi,

assieme ad azioni e pensieri auto-punitivi. Ma molto spesso le emozioni intervengono prima che sia

stato formulato un giudizio consapevole. La neuroscienza dimostra che i meccanismi per

l'esecuzione e la pratica di queste emozioni utilizzano strutture del cervello coinvolte nel modo di

regolare la vita. Assieme al fatto che negli animali ci sono precursori di tali emozioni, questo

suggerisce una precedente origine evolutiva per questi processi cerebrali. Queste emozioni sono

state selezionate nell'evoluzione perché contribuivano a migliorare la gestione della vita risolvendo

i problemi sociali. Queste emozioni prevalevano perché aumentavano le possibilità di

sopravvivenza prima che il ragionamento consapevole apparisse per la prima volta. In breve, le

azioni con "contenuto morale" non sono state inventate dalla ragione.

D'altra parte, le vere regole e convenzioni sono creazioni umane. Hanno origine dall'accettare come

vantaggiose, intuizioni e credenze precedenti derivanti da emozioni sociali, e trasformare tale

accettazione in regole esplicite. Oppure dal rifiutare come errate alcune di queste intuizioni e

credenze e trasformare tale rifiuto in una regola esplicita. In altre parole, non dovremmo ridurre il

comportamento morale umano a programmi emotivi naturali. La natura è noncurante, poco

scrupolosa, e moralmente indifferente. Imitare la natura non è affatto il modo per creare la moralità.

Tuttavia i comportamenti emotivi che hanno favorito la vita negli organismi più semplici durante

l'evoluzione, hanno generato alcuni comportamenti validi che sono stati incorporati con grande

vantaggio nel comportamento morale umano. L'altruismo è un buon esempio.

La creatività e la ragione hanno esteso le "scoperte" della natura e la portata delle regole biologiche

alla sfera sociale umana. Lungo il percorso hanno inventato l'omeostasi socioculturale. L'omeostasi

di base del corpo umano (cioè la tendenza al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle

proprietà di un organismo vivente, n.d.r.) è automatica e inconscia, per garantire la nostra

sopravvivenza. L'omeostasi socioculturale, invece, è deliberata e consapevole. La moralità è laconseguenza principale dell'omeostasi socioculturale.

L'ironia, naturalmente, è che un comportamento morale deliberato e consapevole può essere

perfezionato al punto di diventare una "abilità automatica" per i problemi morali che si incontrano

più di frequente. Con la pratica si raggiunge la perfezione, e, nelle situazioni quotidiane, il

compimento di azioni morali diventa, ancora una volta, meno dipendente da un ragionamento

consapevole, non dissimile dalle buone emozioni sociali che all'inizio hanno guidato il

comportamento umano. Ma quando gli esseri umani si confrontano con problemi nuovi, allora,

ancora una volta, la ragione consapevole e la creatività li aiuteranno a trattare la situazione in modo

veramente morale.












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