domenica 28 gennaio 2018

L'educazione sessuale comincia dall'infanzia

L’educazione sessuale comincia dall’infanzia.
Per la prima volta gli studenti di una prima superiore, 14 anni,  erano in attesa di un "esperta" per l'educazione sessuale.
Era un argomento che non godeva di molte esperienze precedenti, ma mi sentivo tranquilla perchè avevo deciso che i dialoghi che sarebbero seguiti scorrevano su due canali : la normalità e l'incontro  tra sessualità e codici culturali.
Era  una classe mista di 25 studenti appartenenti  a  diverse classi sociali , a diverse religioni e soprattutto ognuno con un proprio percorso affettivo-emotivo -sessuale.
Così decisi di iniziare con una veloce panoramica da 0 a14   anni della vita di un soggetto
Rimasero in un primo momento disorientati; perchè cominciare da tanto lontano quando il presente era già affollato di confusione ,di pregiudizi, di vergogne di pulsioni da approfondire  e per le femmine la necessità di trovare un  principe azzurro e per i maschi difendere   una virilità più o meno virtuale e poi tanta , tanta rigidità.
Ma io continuai ,  iniziando a parlare dei primi mesi del bambino quando  le emozioni trovavano il loro teatro liberamente nel corpo perchè  un bambino immerso in un ambiente nuovo ha uno scambio enorme di conoscenze-emozioni.
Fortunati quei bambini che non si scontreranno subito in una educazione che agendo proprio sul corpo(poche coccole , carezze frettolose, rari abbracci morbidi ,sopratutto con la mamma) potrebbe inibire
e creare sofferenze nel primo percorso emotivo-affettivo-sessuale e influenzare già le basi per una buona  sessualità .
Da non crederci ,ma penso sia veramente cosi.
Gli studenti si erano molto rilassati e piano, piano  si era aperto un dialogo dove affioravano in ognuno  i primi ricordi  infantili.
 Prosegui con il  bebè che continua a succhiare il dito,la propria lingua i famosi ciucci anatomici perché il piacere  del  ciucciare c'è anche  non finalizzato all'alimentazione.
Bambini molto piccoli(pochi mesi)  quando hanno il corpicino completamente libero ad esempio  prima o dopo un bagnetto se  casualmente  sfiorano gli organi sessuali si abbandonano a risate molto fragorose
E l'educazione degli sfinteri  continua  nella percezione del proprio corpo inevitabilmente sempre in simbiosi con il percorso emotivo-sessuale-relazionale.
Non si è ignorata  la seduzione che i bambini forse più le femminucce esprimono con tanta spontaneità e che se non sarà  colpevolizzata,  continuerà per tutta la nostra vita relazionale.
Abbiamo ripetuto che un soggetto  è un'enorme rete informatica e intimamente connessa  quindi mentre ci occupavamo in particolare  del percorso sessuale non andava mai dimenticato  che era sempre in continua  relazione con le emozioni(paura, rabbia,ansia, gelosia. Invidia, desiderio di dominio, timidezza, aggressività),  con la socialità ,l'autostima l'empatia   ,le aspettative e che poteva quindi influenzare  come essere influenzato.
La sessualità risente molto della vita relazionale a cominciare dalla famiglia dove si consumano spesso  conflitti molto forti fra fratelli ,  fra genitori e figli.
   Un bambino è  indifeso e   spesso la famiglia abusa nei giudizi affrettati negativi che sono dannosissimi ma  non sempre offre un comportamento affettivo fra adulti da cui il bambino può bene  apprendere
Spesso i figli sono stampelle affettive per i genitori o compensi alle loro frustrazioni  presenti o passate e il percorso sessuale dei piccoli ne sarà gravemente penalizzato.
Il famoso "complesso edipico o di elettra"  rappresenterà il momento più  intenso dei primi 5 ò 6 anni del bambino.
Sarà frutto della nostra cultura?  Forse!
 Comunque più o meno intenso  sembra frequente e la sua soluzione più o meno elaborata potrebbe influenzare tutta la vita relazionale e comportamentale di un soggetto.
Del percorso emotivo sessuale dei primi 6 anni sono le testimonianze delle insegnanti  del Nido e della scuola Materna.
La scuola è un grande sensore dei disordini  emotivi-affettivi  perché per tutti i bambini inizia  la vita di gruppo e il cervello sociale potrà esercitarsi in esperienze continue..
Una riflessione molto importante è stata  che molti adulti attribuiscono alla sessualità del bambino intenzionalità e malizia  e approfittandone procureranno nei piccoli soggetti danni affettivi -sessuali –comportamentali gravissimi.
E' stato molto importante parlarne con gli adolescenti per ribadire che è necessario attivare sempre i meccanismi difensivi,e che  qualsiasi cosa accada  è un diritto parlare e chiedere aiuto.
.Sembra che,  il bambino,    entri nel famoso periodo di latenza dai 7/8 anni fino alla preadolescenza.
Ma ecco che verso i 12 anni per le femmine e 14 per i maschi ls sessualità raggiunge la sua maturazione.
i cambiamenti che si verificano nel corpo adolescente sono molto  importanti, ma per gli esseri umani lo è ancora di più il cambiamento del cervello.
Le connessioni neuronali superstiti dopo la naturale potatura si rivestono di maggiore quantità di mielina, sostanza grassa che aumenta la velocità di trasmissione delle informazioni nel cervello.
Una studentessa ha commentato:"e i pensieri rincorrono i pensieri".
Un altro cambiamento del cervello adolescente riguarda le fibre nervose che iniziano  a rilasciare dopamina, neurotrasmettitore che provoca soddisfazione ed euforia.


Per ottenere soddisfazioni più complesse si deve pianificare e rischiare ed è per questo che durante l'adolescenza il cervello inizia a coinvolgere nei percorsi della dopamina anche la corteccia prefrontale sede della pianificazione e dell'autocontrollo.
Quando gli adolescenti dovranno prendere decisioni, attiveranno oltre la corteccia prefrontale ,un'area posteriore,il solco temporale superiore correlato alla predizione di azioni future basandosi su quelle passate.
Speriamo che nelle esperienze passate il processo educativo-emotivo abbia ben operato.
E poi .e poi estrogeni per le femmine e testosterone per i maschi e la riproduzione può cominciare
Sono arrivate mille domande
Le prime :perché ci si innamora e la domanda per loro più importante :" perché l'amore che è così bello finisce?.
Non  avevano mai pensato che il desiderio appartiene strettamente all'amore
.Le femmine mi hanno confermato,suscitando la mia indignazione,  che aspettano che sia il maschio a dire se loro vanno bene o no.
I maschi dopo essersi sciolti hanno confermato che avvertono troppe aspettative sulla loro vita sessuale- sentimentale a cominciare dalla famiglia e che tutto questo gli da molta ansia.
Spero ricordino quanto è importante il si e il no in una relazione e ascoltino il corpo guidato dalla famosa chimica dell'amore e che è opportuno e necessario fare quattro chiacchere con ginecologo e andrologo anche per scegliere l'anticoncezionale più giusto.
Dott.ssa Adriana Rumbolo

martedì 16 gennaio 2018

METODO ADRIANA RUMBOLO EDUCAZIONE Emotiva STUDENTI NELLA SCUOLA

Tutto è cominciato in una tranquilla mattina di novembre.
 Una classe aspetta pronta alla difesa di immagine; perchè questi incontri? Non siamo mica matti! Noi non abbiamo problemi!
Di colpo la novità: non sarebbero stati sottoposti a test, né  giudicati, catalogati, ma gli sarebbe stato offerto un mare di informazioni " scientifiche" sul cervello,in particolare sul cervello emotivo,  dove ognuno avrebbe potuto attingere a seconda dei bisogni, dei dubbi da chiarire, delle curiosità a cui rispondere e con il diritto alla parola.
Si, gli è stato anche detto, che tutto sarebbe avvenuto nel rispetto delle regole di una buona convivenza , l'hanno trovato un patto accettabile.
Sono sorpresi ma l'argomento sconosciuto le novità di poter parlare e di essere ascoltati li fa rilassare.
Finalmente avrebbero potuto dare un nome e un significato a tante sensazioni, che sentivano in modo confuso e che non lasciava libere le loro menti nelle scelte nel comportamento e nel rendimento.
Durante la crescita, il mondo delle emozioni subisce molte aggressioni di tipo relazionale in famiglia, a scuola, ad opera della politica dei mercati e proprio per queste, nell'adolescenza o poco dopo, per la grande energia dei cambiamenti sessuali, fisici, intellettuali, emotivi tutti mischiati tra loro, potrebbero esplodere conflitti tenuti per lungo tempo, in sordina.
 I ragazzi purtroppo non sono abituati ad essere ascoltati.
L'ascolto anche del silenzio, è già una conferma del nostro esistere e non è poco.
È spontaneo associare l'adolescenza alla favola dei tre porcellini.
Quando il lupo arriverà (il sesso temuto) correrà gravi pericoli il porcellino che ha la casa di paglia; avrà più possibilità quello con la casa di legno; potrà resistere il porcellino con la casa di mattoni.
Negli anni che precedono l'adolescenza i bambini spesso denunciano i loro disagi di origine relazionale (enuresi,, encopresi, tricotillomania, regressioni, onicofagia, aggressività, incubi)
con messaggi chiari e forti, ma il pregiudizio e la vergogna scoloreranno tutto nell'espressione "con il crescere migliorerà, aspettiamo".
Poi la famosa pausa di latenza rassicurerà molti.
Sì, tutto è stato superato, non pensiamoci più.
Quando arriverà l'adolescenza i disagi psicologici ritorneranno, più forti, meno comprensibili e più incontrollabili.
E di nuovo, il pregiudizio: "La colpevole è la adolescenza".
 Come nella favola dei tre porcellini, non è tanto la forza del lupo a distruggere le case e a metterli in pericolo, quanto la precarietà delle case stesse, ovvero la fragilità di molti, forse troppi bambini gravemente carenti di autostima.derivante da una mancata educazione emozionale
Per questo è nato il mio metodo, perché gli studenti, le famiglie vergognose di rivolgersi a un esperto e di chiedere aiuto capissero che quanto facevamo apparteneva alla quotidianità, alla normalità e si poteva parlare di tutto con tempi e modi propri
,  In questo programma,  ho evitato di proposito parole come patologico, normale, non normale matto, psicotico eccetera: i ragazzi avrebbero potuto piano piano approfondire la loro conoscenza fino a divenire migliori mediatori di se stessi dandocene conferma nel   comportamento, nell' apprendimento, nei loro rapporti sociali in classe  in un dialogo molto aperto e senza barriere che il cervello avrebbe accettato ben volentieri perché allergico alle barriere
Il metodo ha dato risultati molto positivi:migliore apprendimento, migliore comportamento, meno aggressività meno ansia, migliore relazionalità e molta serenità-
dott.ssa Adriana Rumbolo
Da un'esperienza con 1300 studenti in scuola pubblica  sull'educazione emotiva


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