Il risultato fu che, quando usciva con il vestitino blu ,Luisa era come inamidata:niente corse, niente bicicletta, niente scappate alla Basilea, niente giochi lungo il Montone.
L'unica cosa che le restava da fare era mettersi seduta su una panchina della piazza.
Fu così che scoprì che la bellezza del mondo non c'è necessariamente bisogno di consumarla tutta;la si può anche contemplare.
Per la verità, in quella fase lei si limitò a scoprire la bellezza di Terra del Sole.
Ma non era la stessa cosa ?
Rigida e impettita sulla panchina, alzò gli occhi verso l'alto richiamata dallo stridio delle rondini che volavano tutt'attorno al campanile.
La luce azzurro rosa del crepuscolo estivo dava alle antiche mura, alle case, agli alberi ed all'orizzonte lontano una perfetta conturbante serenità.
La quiete della sera era come solcata dai richiami delle rondini ed il loro volo tracciava linee così precise e definite da lasciare nel cielo un invisibile misterioso disegno
"Sembra proprio che sappiano che cosa devono fare!" pensò Luisa tutta compresa"Come sono belle , e come sono intelligenti queste rondini del campanile di Terra del Sole !".
E si sentì contenta di esserci anche lei in un posto così prezioso e magico.
Più tardi Luisa dovette imparare che ogni campanile ha le sue rondini, o viceversa, e che tutte- ma proprio tutte- sono altrettanto belle e intelligenti.
Ma questo non le fece mutare idea.
Nè cambiò proprio niente altro.(Luisa ,7 anni)
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