martedì 25 novembre 2014

LaRepubblica.it La fine della penna

QUATTRO mesi, per quindici minuti al giorno. Provando a dimenticare tastiere e touch. Lettere maiuscole e lettere minuscole che scorrono sul foglio, intersecando segni e pensieri, simboli ed emozioni. Il tondo della “o”, il gambo della “g”, l’asta della “t”, il manico della “f”. Curve, linee, pieni e vuoti. E a sorpresa quattrocento bambini digitali di otto, nove e dieci anni riscoprono la scrittura in corsivo, e in poco più di cento giorni il loro lessico, punteggiatura e ortografia, migliorano sensibilmente. Così mentre il mondo celebra (o piange) la morte della calligrafia e degli esercizi a penna, mentre addirittura la Finlandia delle scuole più belle del pianeta annuncia, dal 2016, l’addio ad ogni forma di compilazione manuale, un piccolo esperimento italiano rilancia con forza le virtù del corsivo. Ri-alfabetizzazione di bambini e ragazzi che volando dallo stampatello alla tastiera, dicono i più pessimisti, rischiano di non saper più né leggere né scrivere.

lunedì 17 novembre 2014

Ancora Emozioni

Quali sono le novità che emergono  in questo campo? E' sempre più plausibile che le emozioni giochino un ruolo determinante nel corso dello sviluppo umano, per cui fin dai primi mesi di vita si crea fra il bambino e i genitori un sistema comunicativo affettivo che consente ad entrambi di costruire un lessico affettivo comune.Se il bambino sorride o ride compiaciuto la madre capisce che può continuare a comportarsi con lui come sta facendo, ma se la bocca del bambino si increspa e poi scoppia a piangere questo rappresenta un segnale forte diretto ai genitori perchè intervengano a consolarlo e a tranquillizzarlo. In questo modo il bambino apprende un codice affettivo che lo aiuterà nel corso della vita, ad esempio quando si trova a scuola con i coetanei oppure quando  dovrà affrontare le prime esperienze sentimentali e più in generale nel rapporto con gli altri.