L'apparato digerente è tappezzato da milioni di cellule nervose, che dialogano con le «colleghe» della testa. Così bruciori di stomaco e colite sono connessi a stress e sbalzi d'umore
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I tuoi due cervelli producono, fra l'altro, le stesse molecole: in particolare la serotonina, il neurotrasmettitore che ha un ruolo chiave nella regolazione dell'umore. «Proprio per questo si comincia a pensare che il cervello della pancia abbia un'influenza sugli stati d'animo e sulla personalità», spiega Massimiliano Valeriani (chiedigli un consulto), neurologo dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. «Anche se è vero che la serotonina creata dai neuroni dell'intestino tende a rimanere in zona e determina effetti che sono indirizzati al buon funzionamento della digestione». Questo intreccio fra i due cervelli potrà condurre, in futuro, a un modo diverso di curare le malattie dell'addome. «Un'ipotesi, verificata da diverse équipe di ricercatori, è quella di usare un antidepressivo come il Prozac per placare la colite spastica, proprio perché agisce sulla serotonina», dice Valeriani.
Qualcosa di simile, e cioè l'uso di uno psicofarmaco per curare un problema del sistema digerente, sta già avvenendo a proposito dell'emicrania addominale, un disturbo che colpisce soprattutto i bambini. «Succede, a volte, che un bimbo abbia forti dolori alla pancia, senza mostrare in realtà alcun segno di infiammazione o di danni allo stomaco e all'intestino», continua Valeriani. «Ebbene: si è scoperto che un'alterazione della funzionalità del cervello, come quella che è propria dell'emicrania, può produrre dolore tramite il sistema nervoso dell'addome, e non tramite quello della testa. Così l'emicrania, invece che dare mal di testa, può produrre mal di pancia. In tale situazione, per curare il mal di pancia vengono prescritti farmaci per l'emicrania, come la flunarizina (calcioantagonisti)». Ma perché il collegamento fra i due cervelli può andare in tilt, creando situazioni-paradosso come l'emicrania addominale?
«Alcuni studi dimostrano che dietro certe patologie intestinali c'è un'anomalia di reazione da parte del cervello numero uno», dice Valeriani. «Grazie a tecniche di studio neurofisiologiche, come i potenziali evocati somatosensoriali, abbiamo verificato che gli impulsi dolorosi provenienti da colon e retto (stimolati elettricamente in via sperimentale) vanno ad attivare un'area del cervello nelle persone sane e un'altra, un po' spostata all'indietro, nei pazienti con la sindrome del colon irritabile. Quando tali meccanismi saranno più chiari, riusciremo a trovare terapie più mirate». Intanto, sappi che quando vivi una brutta notizia come un pugno nello stomaco, tutti e due i tuoi cervelli l'hanno presa male. E sappi che se fai una buona digestione anche l'umore ti ringrazierà.
Paolo Rossi Castelli - OK Salute e benessere
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