giovedì 19 gennaio 2012

E lo chiamano amore.

Un bambino molto piccolo sente sbattere una porta ,un tuono durante un temporele ,voci concitate e lui impaurito,piange,chiede aiuto.
Se l'aiuto arriva con un abbraccio affettuoso della mamma ,si calmerà.
Rassicurato imparerà a chiedere aiuto e modulare un'emozione troppo forte e improvvisa.
Anche la scomparsa da un  ambiente dell'unico volto familiare può sconvogerlo tanto da
 sentirsi solo e abbandonato e piangerà.
La risposta rassicurante della mamma ,lo aiuterà a non sentirsi abbandonato in preda a un emozione  che lo disorienta e quindi ad abituarsi  che c'è  un rimedio per ritrovare la sua serenità
E se qualcosa di fastidioso o insopportabile scatenerà la sua rabbia ,spaventato chiederà ,ancora una  volta
aiuto con il pianto.
Di nuovo l'abbraccio a tutto tondo della madre,riporterà la rabbia sotto il livello di guardia.
Questi diversi sistemi emozionali ,radicalmente genetici ,rabbia ,paura ,angoscia da separazione si trovano nel cervello inferiore del neonato che in quella fase è dominante, pochè il cervello  razionale superiore del bambino ,non è ancora pronto  al loro controllo