venerdì 14 ottobre 2016

Non è solo gelosia



Non è solo gelosia.


Per molti anni i giornali e i mass-media hanno scritto e raccontato di coppie di giovanissimi, che avevano massacrato la loro famiglie,e li chiamavano"i fidanzatini".


Era veramente sbagliato e stucchevole e nessuno lo sopportava.

Ora sempre riferendoci alle informazioni dei giornali e della televisione, quando un uomo uccide nei modi più efferati la propria moglie o la propria compagna, parlano come movente, di gelosia.

Quel movente non può essere solo la gelosia.

La gelosia è come altre emozioni primarie una risposta utile se proporzionata a difendere qualcosa o qualcuno a cui teniamo molto,



.Fra miei studenti di 14 anni, quindi di una prima superiore, uno scrisse questa frase la paura è quella cosa che primeggia nei nostri cervelli , rimasi colpita da tanta profondità e anche della sua autenticità

La paura e aggiungerei anche l'ansia sono due compagni di viaggio, anche utili, quando rimangono a livello basso.


Quando un'emozione primaria viene coinvolta con grandi paure e ansie , in traumi infantili, abbandoni, grandi sofferenze psicologiche che il soggetto rifiuta di rivivere e si sente confuso come in un imbuto nella parte larga, allora il cervello provvederà ad una apparente riduzione dei tormentati ricordi:un''ossessione che si potrebbe pensare così ridotta ,  nel collo di quell'imbuto .


Dell'ossessione se ne può parlare, ci si può convivere, farla accettare considerarla quasi una caratteristica di una persona.


Ma attenti alla ossessioni!





Se un giorno l'ossessione diventerà martellante e il soggetto che ormai ha seppellito il suo passato potrebbe pensare che la causa di tutto questo sia un nuovo nemico, spesso la propria donna .

Allora sentirà la forte esigenza di eliminare, distruggere quel nemico per potere ritrovare la pace e salvare la sua immagine..

Quando scatterà per un motivo apparentemente banale l'esigenza di distruggere quella persona , questo verrà fatto nella maniera più efferata e mirerà alla distruzione completa fino alla sua sparizione


In una sua commedia de Filippo racconta di un garzone che aveva un padrone molto molto duro e severo che lo picchiava selvaggiamente e lo trattava come un animale facendolo lavorare moltissimo. Quando un giorno il garzone non ne poté più prese un coltello e prima di aver scaricato tutta la sua rabbia aveva inferto al padrone più di 30 coltellate


. Quando il soggetto ha esaurito tutta la sua rabbia la sua paura le sue angosce sul soggetto che forse non aveva nessuna colpa, allora ritorna improvvisamente lucido e pensa solo a difendersi e a giustificarsi perché sente che lui è la sola vittima di tutto, e della persona che ha subito non gliene importa molto.


Quindi i grandi titoli dei giornali che scrivono "il marito uccide per gelosia" non fanno informazione , ma solo confusione dannosa.


dott.ssa Adriana Rumbolo