lunedì 23 giugno 2014

L'amore guarisce

L'amore è un antidoto. Per le malattie dell'anima ma anche per quelle del corpo. Nel libro "l'Amore che fa vivere" il cardiologo californiano Dean Ornish dimostra, attraverso dati scentifici e statistici che è possibile curare gravi cardipatie e prevenire il cancro, l'infarto, e persino le tossicodipendenze lavorando sulle relazioni affettive, familiari e sociali. E anche su quelle fra medico e paziente. "Le varie scuole di medicina alternativa", afferma Ornish, "presentano quasi tutte un elemento comune: il terapeuta passa molto tempo con il malato, lo ascolta, instaura con lui un contatto umano che lo fa sentire confortato e assistito". Così si instaura il fattore-fiducia, primo passo verso la possibilità di guarigione. Nel suo libro il cardiologo sottolinea le carenze della medicina ufficiale, raccontando che i veloci miglioramenti riportati dai suoi pazienti sono dovuti al fatto di aver "acquisito una nuova modalità comunicativa, che ha migliorato i rapporti affettivi", e di aver "scoperto compassione ed empatia nei confronti di se stessi e degli altri".

Soggetto del desiderio

La curiosità è vita. Spinge a rischiare, a scommettere, a non vere paura dell'ignoto. Per i bambini è un bisogno vitale, è l'esigenza di costruire un ponte fra sè e il mondo. Luisa, undici mesi, alla scuola materna, fa cadere il coperchio del fustino di detersivo per vedere l'effetto che fa. Il coperchio traballa e Luisa ripete ed esperimenta. Il gioco attira altri bambini. Il coperchio è diventato interessante. Si innesca un conflitto. Luisa è indecisa; non sa se continuare a sperimenare da sola o con gli altri. I bambini, sono attratti dal coperchio, ma non sapendo come usarlo, glielo restituiscono stabilendo l'equilibrio. Luisa da questo gioco ha imparato molte cose: sull'oggetto che ha manipolato, sulla condivisione e sul conflitto