A scuola, nei nostri incontri, avendo ormai i ragazzi capito quanto fosse importante il patrimonio emozionale, ho detto loro che era altrettanto importante imparare a difenderlo, soprattutto da aggressioni di tipo psicologico.
Molti pensano che gli altri siano sempre più forti, più bravi e che possono disporre di loro come meglio credono.
Questo potrebbe accadere perchè i nostri bambini sono più abituati a un tipo di educazione invasiva piuttosto che a un modello relazionale.
A tal proposito una studenessa di 14 anni ha scritto:"Ogni persona ha un suo spazio psicologico il quale non va violato senza il permesso accordato dalla persona in questione.
Se questo spazio viene violato può creare nel soggetto una serie di complessi come quelli che si possono creare quando c'è un concetto di inferiorità in confronto ad altre persone".
Per la mia esperienza aggiungerei che quando un bambino anche sotto ai tre anni avverte questo concetto di inferiorità perchè non riesce a difendere se stesso o gli oggetti di sua proprietà non gli rimane che rivolgere
la sua frustrazione,la sua umiliazione contro se stesso (battere la testa contro una parete, onicofagia insistente, mordersi le manine o gli avambracci molto coinvolti nella comunicazione, ,strapparsi i capelli )diminuendo nella sua autostima
Potrebbe regredire per ritrovare il benessere precedente agli ultimi episodi di dfficoltà relazionale..
Occorrerebbe ascoltare,osservare di più un bambino piccolo in un momento di difficoltà nella comunicazione per prevenire una sua risposta scomposta che potrebbe mettere radici o mimetizzarsi per poi ripresentarsi aggravata.
Sotto i tre anni gli interventi educativi nei disagi relazionali hanno più possibilità di essere risolti
dott.ssa Adriana Rumbolo.
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