giovedì 16 aprile 2020

La quercia caduta. di Giovanni Pascoli



La quercia caduta - Giovanni Pascoli



Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto… d'una capinera


che cerca il nido che non troverà

Questa poesia andava scritta in un post   attaccato
all'ultimo dei camion carichi di bare perchè non fossero tristemente anonime.





lunedì 6 aprile 2020

Musica a Scuola


"Nell'esperienza a scuola  con adolescenti per la conoscenza e la gestione delle emozioni, dei sentimenti non si poteva non parlare del meraviglioso e in parte ancora misterioso incontro fra emozioni e musica
Dei ragazzi presero subito la parola,che nel programma godeva del suo riconoscimento  come diritto, e uno disse che essendo un deejay  nel prossimo incontro avrebbe portato della musica riferita alle varie emozioni.
L'insegnante di lettere ottenne il permesso di usare una stanza dove si poteva fare musica senza disturbare le  classi vicine.
Lo studente-deejay  ci fece ascoltare brani musicali mettendoli in relazione alle varie emozioni;gioia, rabbia, tristezza, amore...
Tutta la classe partecipò con grande interesse e divertimento e quella volta mi piacque ascoltare,  per comprendere meglio un mondo dove i ragazzi entrano quando li vediamo sempre con le cuffiette e ribadire ancora una volta quanto è importante la musica nella scuola!" dott.ssa Adriana Rumbolo

venerdì 3 aprile 2020

Un gomitolo di concause


“Un  gomitolo  di  concause”Foto di Carlo Emilio Gadda
“Un gomitolo di concause”, non è un’espressione mia, ma il titolo intrigante del libro   del grande Emilio Gadda che mi è tornato in mente  guardando le immagini di rovine , devastazioni  dell’ultima alluvione dove la natura  è implosa ed esplosa con spaventosa energia  per ritornare al suo assetto naturale  
. Perché    l’essere umano si è comportato e si comporta da temerario in una realtà ancora piena di misteri e di potenzialità da conoscere?
Ero una bambina ,quando sentivo mio nonno che se doveva costruire qualcosa, un ponticello, una casetta per gli animali  esaminava  la sua terra,il pendio,il ruscello vicino ,dove batteva di più il sole e poi ne parlava in casa  si consigliava con chi ,in paese era stimato un saggio e quando tutto era già stato deciso  era ancora pronto  ad adattare la sua costruzione alla natura qualora ne capisse il vantaggio o lo svantaggio  per sé o per la montagna.
 Lo stesso atteggiamento spesso si usa con i bambini
. Sembrano così forti .imparano in fretta,vanno a gattoni e dopo poco corrono con le    braccine  alzate  per mantenere l’equilibrio
 .La nostra arroganza non si ferma all’apprezzamento fisico ,ma prendendoci i meriti per appartenenza familiare ne tracciamo il profilo psicologico al quale faremo seguire un nostro comportamento che non conosce dubbi."per alcuni anni".
Appena si annuncerà l'adolescenza lo sbigottimento:" Non so più chi è mio figlio non lo conosco!"
E allora,  quando va bene,  non si tampona subito con il farmaco se non ha già provveduto l'adolescente con l'assunzione di droghe si inizia a srotolare il"gomitolo di concause".
Si rimane sorpresi  di quante  e quali aggressioni è stato vittima un giovane  soggetto dall'ambiente e quanti segnali di malessere  sono stati  inviati alla famiglia ,alla scuola ai quali non è stato dato sufficiente ascolto ed attenzione.
Così come vediamo franare le montagne,  paesi travolti dal fango così potremmo supporre le devastazioni che sono state compiute in un soggetto soprattutto nei primi anni di vita
.Oggi il percorso scientifico ci da molte informazioni ,molte conoscenze che se sono importantissime nella prevenzione spesso  nel soccorso tardivo   necessitano di tanto, tanto tempo e non sempre possono garantire un pieno successo
Umiltà e conoscenza non sono due "brutte parole".
Dott.ssa Adriana Rumbolo