giovedì 21 maggio 2015

Paolo Tarantino e le emozioni

Paolo Tarantino e le emozioni

OMAGGIO ALLE EMOZIONI


Festival di Cannes regista Paolo Sorrentino "La giovinezza".
                                                                                         

                                                                                                    Michel Caine:        
--> Le emozioni sono tutto quello che abbiamo!
Peter Docter Documentario sulle emozioni

Emozioni Emozioni Emozioni
per 10 anni nelle scuole con 1300 ragazzi.

lunedì 18 maggio 2015

La Coppia, i Figli..

Si parla spesso di famiglia,si parlava molto del ruolo di madre molto gratificante per la donna  qualche volta addirittura onnipotente,; si parla un po'meno del ruolo di padre ma   poco troppo poco della coppia.Ho già riferito che quando avevo circa sei anni morì in un incidente in montagna un fratello di mia madre ,La famiglia e i parenti più prossimi non facevano che parlare di questo doloroso incidente,  della madre che continuava ad apparecchiare  a tavola per cinque persone , come se l'adorato figlio fosse ancora in vita. Non so  perchè, ma come a dimostrare  la mia partecipazione chiesi a mio nonno:"Nonno è più doloroso perdere un figlio o la moglie?"Pensavo  che il nonno non mi avrebbe nemmeno risposto e che la mia domanda era stupida, ma il nonno rispose:"La compagna , cocchina ,la compagna.Rimasi senza parole , ma non sono  più riuscita a dimenticare quella risposta Se desideriamo che un matrimonio funzioni   dovrebbero  sempre essere uniti e affettuosi marito e moglie per loro,e per la famiglia Nel percorso affettivo , emotivo , sessuale. i genitori dovrebbero essere  esempio di coppia o di genitori nel caso di separazione di guida di sicurezza per figli di amore coniugale Spesso invece. gli sposi che non hanno capito bene il loro ruolo scelgono un o una figlio/a  per soddisfare il loro bisogno d'amore possessivo,o il loro odio  in  un quadro di affetti sbilanciati Quale sarà il danno maggiore.L ingiustizia  affettiva renderà più insicuri  i meno privilegiati  e,aggressivi e fragili quelli più  protetti e mal amati Specialmente nel percorso affettivo sessuale questi  figli "scelti". non potendo
esprimere nella loro completezza e serenità il loro percorso- emotivo-affettivo-sensuale spesso avranno comportamenti pericolosi per sè e per gli altri iniziando proprio contro i genitori  con atteggiamenti rabbiosi.  narcisisti..anaffettività   pericolose regressioni infantili La coppia deve essere coppia con i suoi compiti e i suo i suoi ruoli ;i  figli  guidati con amore  bilanciato e buonsenso cresceranno  più autonomi e  sereni
Dott.ssa Adriana Rumbolo

sabato 16 maggio 2015

Caro studente X

Caro studente X guardo il tuo volto di ragazzo nel video e mi si stringe il cuore. La cronaca riferisce dei dubbi  sul  tuo  volo dal quinto piano di un Hotel.La cronaca esclude che si tratti di un incidente, e allora,,,i dubbi.Sembra che durante l'anno scolastico dei compagni d scuola ti avessero preso di mira.Succede spesso nelle scuole a cominciare dalle primarie e questi elementi di disturbo sono spesso molto chiari , ma difficilmente  gli   insegnanti se ne accorgono.Ne va del buon nome della scuola Forse tu sei cresciuto nella paura , nata anche da un amore familiare sbilanciato e sei morto nella paura Mi dispiace che tu non saprai mai che quello o quelli che ti hanno fatto l'ultimo scherzo  che ti è stato fatale anche loro sono vissuti nella paura più di te tanto da doversi riunire  in gruppo per fare gli scherzi a chi gli sembrava  più  debole di loro.Ora spero che li trovino perchè paghino e imparino come è bello  vivere senza paure e la scuola in generale capisca che è più importante la vita di un ragazzo del suo buon nomeCiao, ragazzoX,Adriana Rumbolo

mercoledì 13 maggio 2015

Cosa SARAI?

Gli adolescenti di oggi non devono più combattere l'autorità dei padri, ma le loro aspettative esagerate.
Father, I wanna kill you>> (padre, voglio ucciderti): così cantava all'alba degli Anni '70 Jim Morrison. Componenti edipiche a parte, era il padre-autorità quello che il cantante dei Doors voleva eliminare per affermare se stesso. Oggi quel genitore è già morto: in un clima di pace inter-generazionale, non c'è più bisogno di uccidere nessuno. <>, spiega Gustavo Pietropolli  Charmet, docente di Psicologia dinamica all'Università Statale di Milano-Bicocca nel libro I nuovi adolescenti(Cortina, 35 mila lire). <>.
Charmet parla addirittura di "fecondazione femminile" dei neo-papà, nel senso che, se in passato gli uomini volevano un figlio  soprattutto per un'idea astratta di discendenza, oggi si sentono padri potenziali solo quando incontrano la donna giusta. Maschi "maternizzati", dunque, più disposti all'ascolto e tolleranti. E le famiglie con sempre meno regole e divieti. Tutto questo rende i nuovi adolescenti meno propensi alla ribellione e alle polemiche. Anche la trasgressione perde sapore, in un mondo senza confini. <>, aggiunge Cecilia Ragaini, psicanalista junghiana.<>.Genitori perseguitati da sensi di colpa. Genitori che sembrano aver paura di tornare a casa la sera e dover dire di no a quei figli che non hanno visto per tutto il giorno. Capita così che questi giovani iper-coccolati, trattati come mini-idoli, alle soglie dell'adolescenza si scontrino con una realtà esterna cui sono assolutamente impreparati. <>, scriver Charmet in un paragrafo intitolato Addio bambino messia.<>.Non a caso , le scuole medie sono piene di ex-bambini "speciali" che si trovano in difficoltà, tutti concentrati a superare la ferita narcisistica provocata dall'uscita dal guscio e spesso tentati di tornare indietro, nell'infanzia protetta e onnipotente. Si tratta dei cosiddetti adolescenti regressivi, per cui la sfida di crescere è troppo faticosa. Da sempre l'adolescenza rappresenta un momento di transizione, percorso da impulsi contrastanti : spinta verso l'esterno e nostalgia per il nido, desiderio di recidere il cordone ombelicale e paura di farlo. In più ci sono i mutamenti fisici. <>, racconta Charmet. <>.

mercoledì 6 maggio 2015

Tu chiamale se vuoi ossessioni

Angela, 46 anni, si lava le mani di continuo, ossessionata dall'idea di essere colpita da virus letali: germi e batteri, per lei, sono diventati un incubo , al punto di arrivare a disinfettare più volte al giorno, mobili e ripiani di cucina, a caccia di microbi che possono annidarsi ovunque. Claudio, 37 anni, ogni mattina, prima di uscire di casa , controlla che i rubinetti siano chiusi alla perfezione. Due, tre volte, freneticamente e sempre nello stesso ordine, senza mai essere sicuro che tutto sia a posto. Il dubbio non l'abbandona sino al suo rientro, e spesso si tramuta in angoscia. Due casi di piccole, irragionevoli e incontrollabili ossessioni, che assalgono senza motivo a un certo punto della vita, e alle quali è impossibile sottrarsi. Secondo recenti statistiche , circa 10 italiani su 100 sono colpiti, in forma più o meno grave, dai cosiddetti "disturbi ossessivi compulsivi"(Doc li chiamano i medici), ovvero manie, gesti, abitudini che superano la soglia della normalità per diventare rituali irrinunciabili, capaci di condizionare la vita sociale e professionale. <>, afferma Claudio Mencacci, primario di psichiatria all'ospedale di Melzo(Milano). I Doc sono una forma di ansia caratterizzata da due sintomi: le ossessioni e le compulsioni, che possono comparire insieme e isolati. Le ossessioni sono pensieri, idee, immagini che procurano angoscia: tra le più comuni, quelle aggressive (paura di far male agli altri o a sé), quelle di contaminazione(paura di malattie e batteri); ma esistono anche quelle legate al sesso, all'accumulo, all'ordine. Le compulsioni determinano invece comportamenti ripetitivi e ritualizzati : lavarsi spessissimo le mani, controllare in maniera ossessiva il rubinetto del gas, fino ai rituali superstiziosi, come ripetere alcune parole nel medesimo ordine o piegare i vestiti ogni sera nello stesso modo per evitare che accada chissà quale disgrazia. Come uscirne?<>, dice Mencacci. <>. Ma non sempre i farmaci danno risultati. Anzi, c'è chi è convinto che nella cura di questi disturbi non servano a nulla. Giorgio Nardone, docente di Tecnica e terapia breve all'università di Siena e direttore del Centro di Terapia strategica ad Arezzo sostiene che per vincere le ossessioni basta una terapia basata sulla riproduzione dei sintomi. <>, spiega. <>. L'87% dei pazienti curati così , assicura Nardone, si è liberato dall'ossessione in poco tempo.

Il lungo percorso


venerdì 1 maggio 2015

Profondo rosso

Le emozioni umane cambiano con il mutare delle culture?Qualche volta si: è il caso della vergogna."All'inizio del secolo, si provava intenso imbarazzo per i comportamenti relativi alla sessualità" , sostiene Giovanna  Axia,  docente di Psicologia dello sviluppo all' Università di Padova, :Oggi qualcuno sostiene che non c'è nulla che possa farci arrossire. Non è vero: proviamo un doloroso senso di inadeguatezza ogni volta  che non siamo all'altezza del nostro narcisismo, quando pensiamo di non essere abbastanza realizzati nel lavoro, competitivi, vincenti". Si tratta di un problema sentito, almeno a giudicare dal successo del convegno", La vergogna come fobia sociale".Gli esseri umani hanno emozioni immediate- rabbia, sorpresa, felicità- e altre più complesse che nascono dalla consapevolezza di sè e dalla riflessione: è il caso dell'orgoglio e della vergogna"Quest'ultima nasce quando si ha una valutazione negativa di se stessi in rapporto a uno standard interiore. E' diversa dal senso di colpa, nel quale si giudica solo una parte del carattere o una o più azioni, cui si pensa di poter rimediare. Nella vergogna la condanna è globale, e senza speranza" Il risultato è un dolore intenso: a volte viene negato, altre si trasforma in rabbia o depressione."Questa emozione ha anche manifestazioni fisiche: rossore, una particolare postura a capo chino."la vergogna in sè, però, non è uno stato patologico:tutti siamo capaci di  provarla."Anzi forse è innaturale non averla mai sperimentata. Tuttavia ci sono persone che ne soffrono più di altre: dipende dal tipo di educazione ricevuta.Infatti, uno dei rimedi è percorrere a ritroso il processo cognitivo che ha portato alla scarsa stima di sè. Oltre a riesaminare i propri standard ideali, magari ridimensionandoci".A volte però, la vergogna sconfina nella fobia sociale, un disagio diffuso(oltre il 13% della popolazione) che spinge a evitare gran parte delle relazioni.Altre volte diventa dismorfobia, cioè percezione distorta del loro corpo.