lunedì 21 novembre 2016

La guerra dei sessi, o guerra dei poteri

Violenza contro le donne, la radice sta nella guerra fra i sessi.
Questo il titolo di un articolo sul Fatto Quotidiano il 27 novembre 2016.di Nadia Somma.
Per me, è stato come quando si getta un sasso nello stagno e si formano tanti cerchi ,  così nel mio cervello ci sono state tante risposte sollecitate da quel titolo .
Ho pensato: non è accettabile la guerra fra i sessi o perlomeno non  ininterrottamente;  può durare un  periodo breve, un periodo medio, ma prima o poi ci deve essere una conciliazione.
 Tante volte   le storie di vita di cui vengo a conoscenza  mi fanno pensare che tutto quello che l'uomo e la donna hanno costruito  da quando hanno deciso di mettere su famiglia con regole precise , potere  al maschio  , tanti pregiudizi sessuali.,  forse non è stato un bene per nessuno
Inoltre tutto farebbe sospettare   che la nostra specie  non è propensa alla monogamia come altre specie di animali.
 Quando un uomo e una donna si incontrano al di là del fantomatico libero arbitrio, a volte madre natura attiva la loro chimica dell'amore perché ci tiene molto alla continuazione della specie: i due saranno soggetti a effetti di  sostanze, come adrenalina, ossitocina testosterone per l'uomo,  estrogeni per la donna,  endorfine e ogni volta ci potrebbe essere la possibilità dell'aumento degli abitanti sulla Terra.
 È naturale che l'innamoramento piaccia a tutti, è un momento un giorno un mese di vita l'unico in cui si può usare il termine felicità e tutto intorno a noi diventa possibile, realizzabile e  prevale il bene sul male.
Sembra però che questi momenti così intensi in cui la chimica si adopera nel modo migliore perchè l'incontro avvenga  nei due soggetti poi  le  finalità  siano diverse..
Mentre nella donna, anche a livello inconscio c'è sempre la maternità e  tutto l'organismo ne è coinvolto , nell'uomo la finalità è quella di donare il suo seme per contribuire alla fecondazione quindi potrebbe rimanere più limitata al suo organo sessuale
Finito l'atto ognuno dei due la penserà di nuovo in modo diverso
.Ricordo che quando chiedevo agli studenti:"qual è il momento della verità in un rapporto sessuale?"la risposta compatta era:"il dopo"!
Soprattutto la donna rimprovera al maschio  di deluderla di non fare niente per realizzare i sogni, le aspettative della compagna e di comandare..
E l'uomo pensa:"Come sono complicate le donne!Ma che cosa vogliono?
Spesso abbiamo due soggetti molto immaturi che non conoscono se stessi ,non conoscono il o la compagna,  non hanno piena coscienza di quello che fanno.
In questi casi , cosa si fa?non si riflette su se stessi , ma si cerca  frettolosamente un/una colpevole seguendo la scia dei  pregiudizi che hanno attraversato i secoli
Se vogliamo accettare questa ipotesi, dobbiamo pensare quali difficoltà affrontano gli uomini e le donne nell'ostinarsi a formare una famiglia di tipo monogamico che si reggerà su pregiudizi,  sul potere patriarcale sui tradimenti, sui sensi di colpa e per questo patto sociale così complesso e ancora incomprensibile  potrebbe nascere la guerra dei sessi forse perché non c'è la conoscenza di quello che siamo.
Se fossimo più umili, più vicini alla natura ci capiremmo meglio e non creeremmo delle aspettative impossibili da realizzarsi.
La guerra dei sessi o de poteri l'abbiamo creata e la portiamo avanti noi nutrita soprattutto di pregiudizi e di prevaricazione maschile che non avrebbe necessità di esistere .
Il sesso ha dei tempi e dei modi che la natura ci dà come corredo alla nostra nascita.
Perchè non ne approfondiamo la conoscenza e patteggiamo?
E se ci conosceremo meglio , ci rispetteremo, ci vorremo più bene e sulla porta di casa scriveremo la famosa frase  con la quale Dostojeski termina la sua importantissima novella "La mite"
Nel racconto dell’autore traspare l’amore e l’impossibilità di rivelare i propri sentimenti, il confronto tra il bene e il male
.Gli uomini sono soli, e intorno a loro il silenzio – questa è la terra!
"Uomini, amatevi l'un l'altro" – 
 Nella scuola poi con gli adolescenti e inutile anche  usare la parola desiderio nella sessualità perché per loro è una parola completamente sconosciuta forse per la velocità del mercato globale,  con grande danno per un approccio d'amore   perchè   senza rispettare  il tempo del desiderio le sostanze chimiche necessarie perché l'incontro sia coinvolgente e qualche volta, perchè no,   anche duraturo nel tempo. non potranno operare bene.
Ma ripeto anche il timore che , scomparso l'amore,, sia rimasta solo una guerra di poteri e nei conflitti di potere la violenza è inevitabile..Dott.ssa Adriana Rumbolo

buona sessualità!



Disegno di un'adolescente.
Le parole avevano fatto un passo avanti , per il corpo ci sarebbe voluto ancora tempo, ma le istituzioni scolastiche imposero che calasse il silenzio.
dott.ssa Adriana Rumbolo

giovedì 10 novembre 2016

Ancora donne a metà

Credo che ormai da molti anni si continui a parlare di donne uccise violentemente proprio dall'uomo che gli era più vicino: marito, compagno, amante,.
Ho sentito i salotti buoni della società mediatica dove gli invitati, tutte persone eccellenti hanno parlato, disquisito, cercato di stupire, ma non ho mai sentito dire che quando una donna, spesso molto bella, viene uccisa quello non è altro che il finale materiale perchè  quella donna nel suo sentire più profondo era già stata uccisa nel percorso precedente al fatto e  spesso proprio da quei familiari che ora la piangono e chiedono vendetta.
Forse è difficile per molti pensare che uno può esistere in apnea emotiva, affettiva,  sessuale, avere un percorso di studi, avere un figlio, senza mai  avere coscienza di sé completamente.
Troppo spesso ho sentito storie specialmente di donne che quando andavano a scavare nel più profondo del loro passato riferivano:  di  non essere mai state se stesse ,  di fare quello che gli altri gli dicevano di fare, di essere come gli altri le dicevano di essere, era come se camminassero per il mondo presenti fisicamente ma lontane molto lontane in una confusione di sentimenti di emozioni dove spesso si sentivano colpevoli di quanto le accadeva mentre gli altri erano tutti bravi, 
Erano rimaste  bambine  nel senso più triste e più svuotato della parola.
Ecco io penso che alcuni uomini che hanno disturbi, disagi psicologici emotivi, affettivi, sessuali gravi percepiscano questo tipo di donna  che gira ignara nel mondo senza esistere.
È una preda facile.
Basta una comune corte da commediante e arrivare subito a un legame che abbia una ufficializzazione  ma non una ufficializzazione civile o nella società una ufficializzazione del potere , maschile per agire su quella donna senza riguardo senza rispetto e poter fare a lei qualsiasi tipo di violenza: lei non si ribellerà
. In una classe avevo una studentessa 15 anni molto carina e anche molto simpatica  chiamava il padre col nome della sua professione ad esempio il medico l' ingegnere, il professore e faceva anche  disegni che davano  messaggi
  Appariva piena di vita ,  allegra e anche molto piacente .
Un giorno  disegnò   un albero  dove la chioma era piena di foglioline forse 200 tutte perfettamente uguali l'una all'altra senza che ci fosse il minimo spazio fra l'una all'altra :sotto quelle foglie nascosti c'erano i suoi problemi ed erano tanti
. Cominciò a parlarmi del padre del rapporto rapporto difficile di lei che si ribellava e si accontentava anche delle botte pur di sentire una comunicazione con lui .
Chiesi di parlare con sua madre, una donna molto per bene, educata e gentile la quale in un sublime eroismo di madre mi disse: è vero che mio marito picchia spesso mia figlia violentemente ma io per difenderla mi metto in mezzo a costo di prenderle anch'io
In quel momento sentii il bisogno di chiarezza che spesso non  può essere associata alla diplomazia e le risposi che lei condividendo le violenze rivolte alla figlia non faceva altro che dimostrarle l' estrema debolezza sua e della donna a un uomo che non valeva niente
Non le insegnava a difendersi , ma a subire
. Prosegui, lei ha un buon  lavoro ci pensi bene,   parli con suo marito,  chieda aiuto  a una consulenza familiare e prenda la decisione migliore per sé e per la figlia .
 Molte donne sbagliano perché si dibattono,  vogliono trovare una loro strada il riconoscimento dei  diritti che la natura gli ha dato , ma la società dei maschi più immaturi non  glielo permette e  ogni volta che la donna alza la testa viene ricoperta da  montagna di di tabù e pegiudizi  e purtroppo anche molte donne collaborano a questo, in fondo eliminano una rivale .
Non diciamo più che la donna appena picchiata deve andare a denunciare ma le venga insegnato che  non deve mai accaderle  di essere picchiata,  ma potrebbe accadere se fin da bambina non fosse stata ascoltata , non fosse esistita in famiglia per  regole assurde,:  non parlare perché sei piccola,  assomigli proprio a tutti i parenti dell'altro coniuge, è se una bambina usa la ribellione a soli due anni   perchè non sa ancora comunicare bene quello che vuole e la ribellione è una delle forme in cui si cade facilmente quando non ci sentiamo capiti ,  allora le punizione soprattutto perchè quando non controlliamo un bambino psicologicamente ,ne  abbiamo paura e poi c'è l'immagine sociale da salvare.
; Ricordo che mia madre quando cercavo di spiegarle il mio pensiero diverso dal suo, . mi diceva tu" mi sfidi", 
Dopo anni ne abbiamo riso insieme ma in quel momento quando avevo sette,  otto anni pensavo: che cosa vuol dire sfidare solo perchè osavo dire la mia opinione il mio parere,  osavo intervenire in un discorso dei grandi in maniera corretta quella era una sfida perché il bambino esisteva solo nel catalogo dei giornali di moda per bambini e resiste sempre  la leggenda che il bambino deve essere felice e grato agli adulti.
 Allora sarà un bambino buono sarà un bambino che non sfida nessuno ma un bambino che non sfida nessuno sarà una bambina poi picchiata e  se percepisce   che sta andando verso la sua fine  non saprà  fuggire.
.Quando le femministe iniziarono un lunghissimo e difficile percorso per modificare la loro situazione in famiglia e nella società hanno fatto tante cose buone.
Penso che quel cammino iniziato con tanto entusiasmo ha trovato molti ostacoli e la donna non abituata al potere ha perso tempo in aspetti esteriori non sempre molto importanti.
 Quando è iniziato il momento delle femministe non si conoscevano ancora o perlomeno non erano affatto diffuse le neuroscienze
. È vero abbiamo la percezione, abbiamo il buon senso, abbiamo la sensibilità, abbiamo l'empatia ma non avevamo ancora delle prove certe perlomeno,  chiamiamole scientifiche,  di che cosa accade nel nostro cervello quando facciamo,  subiamo una determinata azione quando conduciamo un certo tipo di vita dove la nostra personalità non riesce ad esprimersi e spesso cade nella psicosomatica che gli uomini usano per dimostrare quanto è debole e fragile la donna e come ha  bisogno della sua forza per essere guidata nella vita.
 Sono passati molti anni,  ora noi abbiamo qualche certezza, è il momento di cominciare a parlarne. Non ci si emancipa solo portando una minigonna ma soprattutto ci si emancipa nell'uso del si è del no  per gestire bene i nostri meccanismi difensivi che sono la nostra prevenzione.
 Una bambina deve,  non dovrebbe,   imparare  ad avere coscienza di sé rispetto di sé e non permettere a nessuno di invadere il suo spazio soprattutto lo spazio emotivo affettivo sessuale.
Una mia studentessa di 14 anni ha scritto che quando una arriverà a dire il si o il no guardando negli occhi l' uomo che vuole imporre qualcosa e potrà esprimere la sua opinione allora si sentirà alla pari nella società con gli altri e invece molte ragazzine,  molte adolescenti ancora credono veramente, non  è uno scherzo ,credono veramente nel principe azzurro credono veramente che solo l'uomo sia in grado di risolvere i loro problemi,
Molti uomini hanno meno forte il desiderio del potere in tutta la vita della donna e vorrebbero essere anche loro più umanizzati.
  Uomini e donne devono imparare a conoscersi a conoscere i limiti che devono rispettare nei loro rapporti fin da piccolissimi a volersi bene  nel rispetto ad amarsi sempre con rispetto perché ogni individuo ha diritto a essere rispettato uomo o donna che sia bambino o adulto, vecchio o giovane..
  Sentirsi  rispettati vuol dire vivere meglio un amore,  vivere meglio la sessualità vivere meglio la vita non si va verso la serenità , se non si si cerca di migliorare la qualità della vita quando è possibile.
 Vorrei terminare con la bellissima frase di Dostoevskij alla fine della sua novella "La mite" uomini amatevi ,  uomini e donne amatevi  perché nella vita siete soli!
dott.ssa Adriana Rumbolo