Un romanzo non ti cambia la vita ,afferma qualcuno, ma ti prende per mano e ti svela quelle emozioni, passioni, sentimenti di rabbia e di rancore, che espresse da un grande ti permettono di stare meno male.
Nell'infanzia e nell'adolescenza rientrando in casa ,sempre fuori orario, mi rifugiavo nello studio con la carta da parati azzurra con mazzetti di margherite, il pavimento in cotto smaltato d'azzurro e il soffitto affrescato.
Aprivo la libreria, prendevo un libro e iniziavo il mio dialogo.
Le emozioni hanno bisogno di racconto ed io ne avevo proprio bisogno,dopo che ne avevo fatto il pieno fuori ,immergendomi nella natura libera e sollecitata da tante storie.
Nasceva così una parentela con i miei libri.
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