sabato 25 ottobre 2014

bambini plusdotati

QUALE AIUTO? - «I soggetti ad alto potenziale sono individui dotati di possibilità di sviluppo superiori alla media - spiega Maria Assunta Zanetti, ricercatrice di psicologia dello sviluppo e dell’educazione dell’Università di Pavia e direttore scientifico del LabTalento, unico centro universitario in Italia a occuparsi di plusdotazione -. Queste possono riferirsi ad ambiti molto diversi tra loro: scolastico, artistico, motorio e socio-emotivo. In pochi, però, le riconoscono. Così i bambini possono diventare ipersensibili, sviluppare difficoltà relazionali e, godendo di particolari ed elevate abilità cognitive, vivere un sviluppo emotivo che non procede di pari passo con quello intellettivo». Non si tratta di curarli, dunque, ma semplicemente di assecondare le loro caratteristiche, per fare in modo che possano esprimersi pienamente: senza contraccolpi. I consigli riguardano genitori e insegnanti, chiamati a concentrarsi sugli aspetti positivi del comportamento del bambino ad alto potenziale e a concedergli il giusto tempo libero per esprimere appieno la propria creatività. Un aspetto piuttosto critico nei bambini particolarmente dotati è la difficoltà ad autodisciplinarsi: poiché sperimentano sin da piccoli una relativa facilità nell’apprendimento e nella soluzione dei problemi, possono convincersi che a garantire il successo non è tanto lo sforzo personale investito quanto la loro innata abilità.Nel disegno sottostante ottimo pr un bambino  di 5 anni , ma manca completamente la comunicazione fra i soggetti.

lunedì 20 ottobre 2014

La pelle in psicoanalisi


Jorge Ulnik. "La pelle in psicoanalisi"
Astrolabio Ubaldini Editore, Roma 2011

A cura Dennis Linder

Secondo  lo  psicoanalista  Didier  Anzieu  ogni  funzione  psichica  si  svilupperebbe appoggiandosi  a  una  funzione  corporea  il  cui  meccanismo  è  trasposto  sul  piano  mentale.

Emozioni a Terra del Sole



 la sofferenzaconturbante, penosa, difficile da tollerare. Quella che i bambini portano nell’analisi cimenta l’analista in molti modi ed in vario grado (Lucattini, Lupinacci 2012).
Il dolore non è purtroppo mai assente dalla vita, fin dalle origini; così non può essere assente dall’analisi.
“Una analisi deve essere dolorosa, non perché vi sia per forza qualche valore nel d
Tonia Cancrini (2002) ha esplorato ad ampio raggio lo spazio mentale e.

Una ferita all'origine


Una ferita all'origine. Capitolo 1.

L’esperienza del soffrire il dolore.  Dalle  prime esperienze dolorose viste nella osservazione della relazione madre bambino verso la clinica
Maria Adelaide Lupinacci, 2013
Premessa
Lo psicoanalista è sempre naturalmente confrontato nel suo lavoro al dolore mentale del paziente, ma la sofferenza nei bambini è particolarmente conturbante, penosa, difficile da tollerare. Quella che i bambini portano nell’analisi cimenta l’analista in molti modi ed in vario grado (Lucattini, Lupinacci 2012).
Il dolore non è purtroppo mai assente dalla vita, fin dalle origini; così non può essere assente dall’analisi.
“Una analisi deve essere dolorosa, non perché vi sia per forza qualche valore nel dolore, ma perché non si può ritenere che una analisi nella quale il dolore non venga osservato e discusso, affronti una delle ragioni centrali per il quale il paziente è là” (Bion 1963, p. 77).
Tonia Cancrini (2002) ha esplorato ad ampio raggio lo spazio mentale ed emozionale che è necessario che lo psicoanalista sia in grado di fornire al dolore del paziente nel lavoro analitico.

domenica 19 ottobre 2014

La pelle organo psicosomatico


Dott. Luisa MERATI
Medico chirurgo, coordinatore del Centro Medicina Psicosomatica
Specializzata in psicoterapia, psicologia clinica, allergologia, immunologia, nefrologia; diploma di ipnosi (AMISI), diploma di psicoterapia a indirizzo psicosomatico
Coordinatore sezione SIMP S. Carlo – Naviglio Grande
 Esiste tutta una serie di considerazioni fanno della pelle un’entità complessa dal punto di vista psicosomatico:anatomo-fisiologiche, patologiche e cliniche un'entità complessa cliniche che fanno della pelle un'entità complessa dal punto di vista psicosomatico:

lunedì 13 ottobre 2014

Scuola: S.O.S Andrologo

Quante volte, riferendoci alla vita di un soggetto, siamo più inclini a cominciare dall’età adulta.
Si, poi, via via che si prosegue, si può accennare: sembra che abbia avuto un’infanzia difficile, sembrerebbe ci sia stato un lutto in famiglia, è cresciuto/a senza padre o senza madre, forse una famiglia poco presente, gravi  problemi  economici…  però il periodo che va dalla nascita al momento in cui definiamo un soggetto adulto tendiamo ad ignorarlo soprattutto per quello che attiene alla sfera emotiva-sessuale-affettiva.