Lo scienziato David Braianbridge nella sua opera
molto interessante dal titolo "Adolescenti",scrive che a 12 anni
per le bambine e a 14 per i maschi il cervello completa la sua crescita
mentre accadono più cose contemporaneamente, correlate:
trasformazione del corpo e del cervello, che l'evoluzione ha
selezionato perché aumentassero il nostro successo.
L'aumento del cervello che è
avvenuto circa 250.000 anni fa non ne è la causa diretta perchè il
cervello che nei primi due anni di vita si sviluppa in maniera
incredibile, con l'adolescenza smette di crescere e perfeziona ciò
che si è sviluppato in modo caotico e a ritmo vertiginoso
nell'infanzia, ma non avviene tutto nello stesso tempo.
Gli anni da 13 a 19 sono quelli in cui
si forma il nostro bene più prezioso, la nostra mente.
I cambiamenti che si verificano nel
corpo adolescente sono importanti, ma per gli esseri umani lo è
ancora di più il cambiamento del cervello.
Le commissioni neuronali superstiti
dopo la naturale potatura si rivestono di quantità maggiori di
mielina, sostanza grassa che aumenta la velocità di trasmissione
delle informazioni nel cervello.
Una studentessa: " e i pensieri
rincorrono i pensieri"
Un altro importante cambiamento del
cervello adolescente, riguarda le fibre nervose che iniziano a
rilasciare dopamina neurotrasmettitore che provoca soddisfazione ed
euforia, euforia che potrebbe essere corresponsabile, nelle fughe dei ragazzi dalla realtà all'insegna
dell'onnipotenza, fino a sfiorare il rischio.
Per ottenere soddisfazioni più
complesse si deve pianificare e rischiare e ed è per questo che
durante l'adolescenza il cervello inizia a coinvolgere nei percorsi
della dopamina anche la corteccia pre frontale sede della
pianificazione e dell 'autocontrollo.
Quando gli adolescenti dovranno
prendere decisioni, attiveranno oltre la corteccia prefrontale,
un'area posteriore, il solco temporale superiore correlato alla
predizione di azioni future basandosi su quelle passate.
Speriamo che nelle esperienze passate
il processo educativo abbia ben operato e che sia stato fatto con gli
adolescenti un buon tagliando emotivo, per quest'ultimo cambiamento
che non avviene simultaneamente.
Che gli adolescenti siano a conoscenza
dei loro comportamenti e risorse utili a fuggire o a evitare una
situazione pericolosa o minacciosa
Che il loro corpo sia sempre rimasto l'àncora del cervello
E soprattutto che nel lungo dialogo
che dovrebbe cominciare dalla nascita siano sempre loro i diretti interlocutori per ascoltarsi ed essere ascoltati e non rimanere
isolati in un io che senza gli altri in un'intensa vita relazionale
non può conoscersi e riconoscersi e crescere e non cadere nella
trappola di un neonato potere decisionale spesso molto sensibile ai
sogni miraggio.
Poi forse più coscienti, piano piano
raggiungeranno il loro equilibrio.
Poiché spesso i ragazzi arrivano tra
i 16 e i diciott'anni sospinti nel loro percorso educativo da
pregiudizi, da mancanza di dialogo, da mancanza di ascolto da una
nebulosa conoscenza di quanto sentono a ritmo vertiginoso, rimango
stupita quando qualcuno scrive o dice con molta sicurezza che
l'adolescenza è un momento difficile difficile da capire difficile
da gestire pericoloso senza mai collegarlo a tutti gli anni che
hanno preceduto l'adolescenza e durante i quali sono avvenuti spesso non risolti i conflitti più
importanti della vita relazionale in famiglia e poi la vita relazionale nel primo grande gruppo dei pari , la scuola, dove soggiorneranno per 18 anni
Quando gli adolescenti saranno anche "under 18"?
dott.Adriana Rumbolo