domenica 5 marzo 2017

adolescenti:over 18


Lo scienziato David Braianbridge  nella sua opera molto interessante dal titolo "Adolescenti",scrive che a 12 anni per le bambine e a 14 per i maschi il cervello completa la sua crescita mentre accadono più cose contemporaneamente, correlate: trasformazione del corpo e del cervello, che l'evoluzione ha selezionato perché aumentassero il nostro successo.
 L'aumento del cervello che è avvenuto circa 250.000 anni fa non ne è la causa diretta perchè il cervello che nei primi due anni di vita si sviluppa in maniera incredibile, con l'adolescenza smette di crescere e perfeziona ciò che si è sviluppato in modo caotico e a ritmo vertiginoso nell'infanzia, ma non avviene tutto nello stesso tempo.
Gli anni da 13 a 19 sono quelli in cui si forma il nostro bene più prezioso, la nostra mente.
I cambiamenti che si verificano nel corpo adolescente sono importanti, ma per gli esseri umani lo è ancora di più il cambiamento del cervello.
Le commissioni neuronali superstiti dopo la naturale potatura si rivestono di quantità maggiori di mielina, sostanza grassa che aumenta la velocità di trasmissione delle informazioni nel cervello.
Una studentessa: " e i pensieri rincorrono i pensieri"
Un altro importante cambiamento del cervello adolescente, riguarda le fibre nervose che iniziano a rilasciare dopamina neurotrasmettitore che provoca soddisfazione ed euforia, euforia che potrebbe essere corresponsabile,  nelle fughe dei ragazzi dalla realtà all'insegna dell'onnipotenza, fino a sfiorare il rischio.
Per ottenere soddisfazioni più complesse si deve pianificare e rischiare e ed è per questo che durante l'adolescenza il cervello inizia a coinvolgere nei percorsi della dopamina anche la corteccia pre frontale sede della pianificazione e dell 'autocontrollo.
Quando gli adolescenti dovranno prendere decisioni, attiveranno oltre la corteccia prefrontale, un'area posteriore, il solco temporale superiore correlato alla predizione di azioni future basandosi su quelle passate.
Speriamo che nelle esperienze passate il processo educativo abbia ben operato e che sia stato fatto con gli adolescenti un buon tagliando emotivo, per quest'ultimo cambiamento che non avviene simultaneamente.
Che gli adolescenti siano a conoscenza dei loro comportamenti e risorse utili a fuggire o a evitare una situazione pericolosa o minacciosa
Che il loro corpo sia sempre rimasto l'àncora del cervello
E soprattutto  che nel lungo dialogo che dovrebbe cominciare dalla nascita siano sempre loro i diretti interlocutori per ascoltarsi ed essere ascoltati e non rimanere isolati in un io che senza gli altri in un'intensa vita relazionale non può conoscersi e riconoscersi e crescere e non cadere nella trappola di un neonato potere decisionale spesso molto sensibile ai sogni miraggio.
Poi forse più coscienti, piano piano raggiungeranno il loro equilibrio.
Poiché spesso i ragazzi arrivano tra i 16 e i  diciott'anni sospinti nel loro percorso educativo da pregiudizi, da mancanza di dialogo, da mancanza di ascolto da una nebulosa conoscenza di quanto sentono a ritmo vertiginoso, rimango stupita quando qualcuno scrive o dice con molta sicurezza che l'adolescenza è un momento difficile difficile da capire difficile da gestire pericoloso senza mai collegarlo a tutti gli anni che hanno preceduto l'adolescenza e durante i quali sono avvenuti  spesso non risolti  i conflitti più importanti della vita relazionale in famiglia e poi la vita relazionale nel primo grande gruppo dei pari , la scuola,  dove soggiorneranno per 18 anni
Quando gli adolescenti saranno anche "under 18"?
dott.Adriana Rumbolo