sabato 15 marzo 2014

Omicidio.Infanticidio.La cronaca troppo spesso ce li ricorda



C’era una volta …. cominciava la storia di un bambino/a ,  che fin da piccolo i genitori abbandonavano   perché non potevano più né nutrirlo, né curarlo.Come   la leonessa  quando i suoi cuccioli sono cresciuti abbastanza,  li spinge su un albero molto alto e fugge via veloce per non essere raggiunta .Per un po’ i cuccioli si lamenteranno ,ma quando capiranno che nessuno più li aiuterà  non chiameranno più  e inizieranno a cercare il cibo per sfamarsi  .Anche il papà di Pollicino cercherà di far perdere nel bosco il
figliolo ma il primo tentativo  non gli riuscirà  .HEnsel e Grethel poi  per  salvarsi la vita e fuggire inganneranno la strega cattiva La DIFFERENZA:::mentre i cuccioli di mammiferi  devono affrontare la prima selezione per la ricerca del cibo. i cuccioli umani per salvarsi cominceranno a usare tutte le potenzialità emotive e cognitive arricchendosi di esperienze negative e positive che hanno ,aumentando sempre di più le loro capacità   che   si diversificheranno. nelle varie culture che ne deriveranno.. La vita degli esseri umani molto complessa e a volte inspiegabile  ci lascia soprattutto scioccati di fronte all’omicidio e soprattutto all’omicidio di cui non ne comprendiamo la causa scatenante Tutto accade, come se si avesse un pulsante che scattando  al dolore.alla frustrazione  più recente ci fa distruggere il soggetto che  sembra rappresentare tutte le frustrazioni ,i dolori le umiliazioni fisiche e psicologiche che si sono vissute nel passato .Per pochi attimi non  distingue più chi è  o chi è stato il colpevole oppure il dolore è così grande che è necessario evitarlo    al soggetto che ci  è più caro
Dott,ssa Adriana Rumbolo