Ho letto pochi giorni fa una favola scritta, da Margot Sunderland, per aiutare i bambini a esprimere le emozioni
. Il protagonista è un bambino che si chiama "non m'importa".
E' una storia che molti bambini vivono per cui ,il bambino che la legge o se la sente raccontare, confrontandosi con emozioni bloccate, frustrazioni, disagi presenti nella vita di un coetaneo che si risolvono raccontandole ,parlandone , piano , piano, potrebbe ,anche lui, ammorbidire difese troppo rigide fino ad aprirsi e raccontare le proprie frustazioni, le proprie incomprensioni ,le rabbie, le paure e ricavandone sollievo si abituerebbe a cercare il potente aiuto di un buon dialogo
giovedì 28 marzo 2013
domenica 24 marzo 2013
Le piazze: massacro di emozioni
Ci riuniremo in piazza per.... : i motivi sono simili e le piazze diventeranno indistinguibili.
Bisogna rispettare un rituale: il numero da raggiungere e poi sparpagliare i partecipanti perchè un po' più o un po' meno,ma occupino tutta la piazza
Bisogna rispettare un rituale: il numero da raggiungere e poi sparpagliare i partecipanti perchè un po' più o un po' meno,ma occupino tutta la piazza
mercoledì 20 marzo 2013
La neuroplasticità
La plasticità cerebrale è il risultato di due fenomeni, lo sprouting e
la neurogenesi. Il primo è un termine inglese che significa gemmazione o
germogliazione e si riferisce allo sviluppo di nuove connessioni
sinaptiche tra i neuroni; il secondo, invece, implica la possibilità che
si possano formare nuove cellule nervose o che quelle silenti possano
diventare attive. La scoperta più interessante degli ultimi anni è
stata sicuramente la dimostrazione che il pensiero,
l’apprendimento e le esperienze di vita in genere sono in grado di
apportare delle modifiche strutturali al cervello agendo direttamente
sull’espressione genica.
lunedì 18 marzo 2013
La facile relazione tra scienze dell'educazione e neuroscienze
Le scienze dell'educazione necessitavano dell'era delle neuroscenze che con tecnologie ci avrebbero permesso di entrare per immagini nel cervello umano mostrando la sua ricostruzione in un soggetto vivo e non in autopsia
domenica 10 marzo 2013
sabato 9 marzo 2013
Ai leaders.
Oggi le immagini girano velocemente : un telegiornale, trasmissioni che raccolgono storie e "opinioni",cortei di protesta ,di disperazione e di follia collettiva . dove spesso o la miseria economica o la miseria dell'anima(niente fiducia,niente speranza , niente coraggio , niente sogni) o l'opportunismo più sofistcato acclamano, seguono, inseguono
Perchè?.
L'ansia figlia di paure irrisolte, quando supera il suo livello di guardia per cause esistenziali, criticità economiche gravi , perdita di lavoro , futuro senza speranza , opacizza la capacità di discernere, allaga in panico collettivo e allora ne potrebbe approfittare un soggetto, che necessitando della paura e della miseria altrui per accrescere la propria autostima si trasforma velocemente in leader promettendo miracoli , dando o restituendo alla massa la certezza o l'illusione di esistere , con grande carisma .
Madre Teresa di Calcutta lo chiamava quando era a fin di bene "egoismo altruistico".
A volte però quando non è a fin di bene potrebbe da egoismo diventare egocentrismo.
Molti di noi negli ultimi tempi hanno potuto toccare con mano il percorso di troppe esperienze politiche che nate per paure sociali e ansia sono state facilmente predate da leaders senza scrupoli con promesse facili spesso in cambio di un voto
Non è il modo più democratico anzi di democratico non c'è più niente.
Quando la massa spaventata e disorientata sarà costretta a risvegliarsi per le problematiche quotidiane sarà sempre troppo tardi
.E' bello scegliere un leader , ma non occorre per ascoltarlo, perdere la propria autonomia di pensiero e decisionale
Se abbiamo dato un voto come cosenso a un progetto abbiamo il diritto di seguire quel percorso e di partecipare ,oppure rischiamo di non esistere.. con gravi problemi economici ,fisici e psichici
Si sono viste troppe piazze che inneggiano a un nuovo leader ,ma il leader capisca bene che in quel momento non lo ringraziano perchè ancora non ha fatto niente ,ma gli urlano solo le loro miserie e la loro collaborazione
.Nessuno può e deve più approfittarne altrimenti ci saranno presto nuove tragedie sempre più gravi
dott.ssa Adriana Rumbolo
Perchè?.
L'ansia figlia di paure irrisolte, quando supera il suo livello di guardia per cause esistenziali, criticità economiche gravi , perdita di lavoro , futuro senza speranza , opacizza la capacità di discernere, allaga in panico collettivo e allora ne potrebbe approfittare un soggetto, che necessitando della paura e della miseria altrui per accrescere la propria autostima si trasforma velocemente in leader promettendo miracoli , dando o restituendo alla massa la certezza o l'illusione di esistere , con grande carisma .
Madre Teresa di Calcutta lo chiamava quando era a fin di bene "egoismo altruistico".
A volte però quando non è a fin di bene potrebbe da egoismo diventare egocentrismo.
Molti di noi negli ultimi tempi hanno potuto toccare con mano il percorso di troppe esperienze politiche che nate per paure sociali e ansia sono state facilmente predate da leaders senza scrupoli con promesse facili spesso in cambio di un voto
Non è il modo più democratico anzi di democratico non c'è più niente.
Quando la massa spaventata e disorientata sarà costretta a risvegliarsi per le problematiche quotidiane sarà sempre troppo tardi
.E' bello scegliere un leader , ma non occorre per ascoltarlo, perdere la propria autonomia di pensiero e decisionale
Se abbiamo dato un voto come cosenso a un progetto abbiamo il diritto di seguire quel percorso e di partecipare ,oppure rischiamo di non esistere.. con gravi problemi economici ,fisici e psichici
Si sono viste troppe piazze che inneggiano a un nuovo leader ,ma il leader capisca bene che in quel momento non lo ringraziano perchè ancora non ha fatto niente ,ma gli urlano solo le loro miserie e la loro collaborazione
.Nessuno può e deve più approfittarne altrimenti ci saranno presto nuove tragedie sempre più gravi
dott.ssa Adriana Rumbolo
mercoledì 6 marzo 2013
Emozioni e Sentimenti non sono sinonimi
Scrive Damasio: "Le emozioni usano il corpo come teatro…".
Capita proprio in classe un episodio che ci aiuta a comprenderlo. Entrano due ragazzi di una sezione diversa per dare una informazione.
Capita proprio in classe un episodio che ci aiuta a comprenderlo. Entrano due ragazzi di una sezione diversa per dare una informazione.
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