mercoledì 6 marzo 2013

Emozioni e Sentimenti non sono sinonimi

Scrive Damasio: "Le emozioni usano il corpo come teatro…".
Capita proprio in classe un episodio che ci aiuta a comprenderlo. Entrano due ragazzi di una sezione diversa per dare una informazione.

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Una studentessa alla vista dei due e in particolare di uno dei due, scompare dentro il banco.
 Quando, finita la comunicazione, i ragazzi se ne vanno, la studentessa dai lunghi capelli ricci, riemerge tutta rossa in volto.
I compagni ridono, ma vengono subito bloccati, perché c’è una dimostrazione in corso: la visibilità della grande emozione è espressa in parte dal rossore del viso della fanciulla, rossore che da quel momento avrà il diritto di cittadinanza tra i banchi di scuola
.Poi nella studentessa ci sarà un rientro dell'emozione che la coscienza trasformerà in sentimento.
Così in classe  da un esempio pratico si cominciò a parlare  di emozioni e sentimenti.
Il merito d'esservi arrivato per primo va a Shakespeare.
Verso la fine del Riccardo II, persa ormai la corona e con la prospettiva del carcere, Riccardo parla a Bolingrobe,  seppure inconsapevolmente, di una possibile distinzione tra emozione e sentimento.
Il re chiede uno specchio  guarda il proprio volto, studiando lo spettacolo della devastazione
.Poi osserva che le "forme esteriori di rammarico" espresse dal suo volto non sono che "ombre della  pena che non si vede", una pena che"cresce in silenzio nell'animo torturato".In soli quattro versi  , Shakespeare proclama che il processo dell'affetto, in apparenza unico e monolitico-quel processo che tanto spesso, con indifferenza disinvoltura, noi chiamiamo emozione o sentimento- può invce essere scomposto e analizzato nelle sue parti.
 La distinzione tra emozioni (azioni o movimenti in larga misura pubblici) e sentimenti (immagini mentali interne, private) viene ribadita, in contrasto con la comune opinione che li assume come sinonimi, in nome della neuroscienza cognitiva e le forme dell’affetto inquadrate rispettivamente come manifestazione esterna, pubblica e interna, privata dell’affetto
. Le due sequenze di eventi che configurano l’emozione e il sentimento si esibiscono rispettivamente nel teatro del corpo e in quello della mente e fungono da regolazioni dei processi vitali, ma in due gradi o livelli distinti. I sentimenti regolano i processi vitali ad un livello superiore.
. La precedenza delle emozioni sui sentimenti corrisponde all’evoluzione e alla necessità dell’omeostasi di ogni organismo vivente, “un grande ramificatissimo albero di fenomeni deputati alla regolazione automatica della vita”
. Sulla base dell’emozione si produce una mappa cerebrale e poi un’idea o rappresentazione mentale dello stato interno dell’organismo
. I sentimenti traducono nel linguaggio mentale lo stato vitale in cui versa il corpo, soggetto a molteplici processi omeostatici di regolazione.
. A questa idea dello stato del corpo si associano idee in armonia con il genere di emozione percepita. Questa definizione è applicabile “ai sentimenti di tristezza e di qualsiasi altra emozione, come pure ai sentimenti degli appetiti e di qualunque sequenza di reazioni regolatrici abbia luogo nell’organismo. .D’altra parte, i sentimenti svolgono una funzione molto importante non soltanto come “sensori mentali per monitorare l’interno dell’organismo, testimoni dei processi vitali colti nel loro svolgimento, ma nel comportamento sociale
. Si rileva come persone attive e di successo siano, dopo l’insorgenza di un danno cerebrale prefrontale, inaffidabili, senza capacità di pianificazione e indipendenza, con problemi relativi al processo decisionale, per l’impedimento di un segnale legato alle emozioni e alla propria esperienza emozionale, che non riguarda per nulla la sfera cognitiva.
A ben veder, risulta che sono soprattutto i sentimenti le ombre dei lamenti esteriori delle emozioni.
Per farla breve, gli dei provvidero prima di tutto a rendere prontamente reattive le creature che premeva loro di salvare con le emozioni poi a questo è seguito nel tempo un sofisticatissimo sistema che comprende i sentimenti di cui si parlerà   più avanti. 

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