venerdì 27 giugno 2014

Ha pelato le patate!


La storia: una mamma mi  racconta che qualche sera prima, per la prima volta, ha chiamato il suo bambino di cinque anni a darle una mano a preparare la cena. Il bambino guardandosi intorno: potrei pelare le patate, e subito inizia. La mamma vede con grande sorpresa che suo figlio si muove e opera con grande disinvoltura e un ottimo risultato.


Ha una folgorazione: ma quante cose mio figlio saprà fare, che io non so?

Questa  riflessione riassume il rapporto che si era creato fra mamma e figlio durante la sua crescita. La mamma si rende conto che, mentre lei si trasformava,  in buona fede,  in mamma “ombrello invasivo”: protegge previene interviene, lo tiene ancora nel lettone con sé (è una mamma single).

Tutto questo a volte è faticoso, impegnativo ma lei è gratificata dalla certezza di dare al figlio il meglio di se stessa.

E’ una rapporto madre-figlio che resiste nel tempo anche se molto dannoso e se non è proprio la mamma a cambiare atteggiamento dando al figlio  fiducia e tempo perché  possa interagire con l’ambiente, con i compagni con tutto quanto stimolerà la sua curiosità, il suo interesse acquisendo la percezione cosciente delle risorse del suo corpo, della sua  fantasia, dei suoi meccanismi difensivi, niente cambierà.

Il bambino invece impedito nelle sue esperienze esplorative

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comincerà a dare segni di insofferenza che sempre più si caricheranno di aggressività, rabbia, insicurezze, verso i compagni e qualche volta anche contro se stesso.

Il bambino disegnava la sua casa come un cubo colorato di nero senza una finestra o una porta.

Dopo che la mamma ha capito e cambiato atteggiamento: il bambino dorme nel suo lettino provvede a tutte le sue necessità (si veste, si fa il bidè si allaccia le scarpe) aiuta a scuola una compagna in difficoltà. Ha disegnato di nuovo una casa; sempre un cubo nero, ma con una porta al momento ancora chiusa e davanti un bel fuoco.

Ha spiegato che ha disegnato il fuoco perché lui e la mamma sentivano tanto freddo come tante persone.
Aspetto fiduciosa che la porta sia aperta e il fuoco dentro la casa.
Forse avverrà! Dott.ssa Adriana Rumbolo




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