“… i comportamentisti credevano che i bambini non avrebbero avuto
ragione di legarsi ai loro custodi se questi non avessero provveduto ai
loro bisogni fisici. Non c’era l’idea che i bambini o i giovani animali
avessero un intrinseco bisogno di attaccamento sociale al di là della
soddisfazione dei bisogni fisici
Continua a leggere
. Alcuni dei più notevoli consigli
furono dati da John Watson, il padre del comportamentismo, che allevò i
propri figli con poco affetto. Il suo pezzo più famoso riguardante
un’appropriata educazione dei figli fu di “mai abbracciarli e
baciarli, mai lasciarli sedere in grembo. Se dovete, baciateli una volta
sulla fronte quando gli date la buona notte. Stringetegli la mano al
mattino. Dategli un tocco sulla testa se hanno compiuto un lavoro
straordinariamente buono o un compito difficile” (dal suo Cura Psicologica dell’Infante e del Bambino – Psychological Care of Infant and Child,
1928, che vendette più di 100.000 copie nei primi mesi dopo la
pubblicazione). Tutti i suoi figli ebbero gravi problemi emozionali,
forse a causa di indifferenza parentale, inclusa una figlia che tentò
più volte il suicidio e un figlio che riuscì a togliersi la vita.”
Pensate forse che si tratti di cose lontante dalla nostra realtà?
Quante persone emotivamente equilibrate e consapevoli credete che ci
siano fra i guerrafondai che oggi spingono per bombardare la Siria?
Il pezzo è tratto da The Archaeology of Mind .
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