You are as sick as you are secret,recita un proverbio inglese.
Che potrebbe essere tradotto con"Il tuo disagio è pari al tuo bisogno di nasconderti"
Una studentessa, soffriva di una forma non grave di epilessia ,tenuta sotto controllo, dai farmaci e finchè non trovò il coraggio di confidarsi con me la sua vita in classe fu un inferno.
Continua a leggere
Nessuno ne aveva informato neanche gli insegnanti finchè lei non ebbe una crisi improvvisa in classe che gettò nel terrore tutta la scuola.
Parlandone poi con me e i compagni piano piano partecipò alla vita di gruppo , sentendosi ora protetta da loro, fino alle gite scolastiche.
Non a caso gli psicologi consigliano in genere la trasparenza e la chiarezza perchè spesso induce anche gli altri a parlare e tutti ne usciamo più tranquilli perchè inevitabilmente scopriamo che tutti abbiamo paure e debolezze.
Se ci si mostra per quello che si è, difficilmente un disagio psicologico potrà crescere sino a raggiungere dimensioni preoccupanti.
"Quando parliamo di malesseri come appunto i disturbi alimentari o gli attagcchi di panico, o ancora i disturbi ossessivo-compulsivi ,rinunciare a occultarli per chiedere aiuto significa offrirsi una grossa opportunità"
"La trasparenza, cioè il mostrarsi come si è realmente, è corretta come generale forma di prevenzione di disagio, ma contiene un piccolo paradosso : mostrarsi è facile se siamo in pace con noi stessi, se quello che abbiamo da fare vedere ci piace, ma cosa succede se giudichiamo inaccettabile una parte di noi ?
"La vera trasparenza implica sincerità verso se stessi prima ancora che verso gli altri"
"Noi occultiamo molte cose a noi stessi in maniera inconscia e altre in modo seminconscio o conscio.
Difficile accorgersi delle prime, ma le seconde possono essere mascherate.
In genere tendiamo a mentire a noi stessi quando qualcosa ci fa stare a disagio. , ci racconta di noi cose che non ci piacciono"
Negare e nascondere tutto, però, non è una buona strategia: questo materiale psicologico non sparisce per il solo fatto di non essere riconosciuto, ma anzi sepolto nella psiche porta tensioni, a volte addirittura malattie."
"Inoltre noi tendiamo a non riconoscere cose che, se guardate con onestà, il più delle volte sono invece accettabilissime: sono i nostri limiti, i nostri errori, le nostre debolezze, perfino le nostre paure.
Se riuscissimo a dire almeno a noi stessi la verità su tutte queste cose, sarebbe anche facile ridimensionarle.
E trasformarle in occasione di crescita.
dott.ssa Adriana Rumbolo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Damasio, nella sua ricerca, scopre come lo sventurato Elliot, pur conservando appieno le sue "notevoli" capacità intellettive (tut...
-
L'uomo pensa in maniera lineare, a differenza della donna, la cui modalità è circolare A questa conclusione è arrivata la professoressa...
-
“… i comportamentisti credevano che i bambini non avrebbero avuto ragione di legarsi ai loro custodi se questi non avessero provveduto ai ...
Nessun commento:
Posta un commento