...sembrerebbe così che la psicologia cognitiva e la sua sorella gemella, rappresentata dalle neuroscenze cognitive, si stiano avvicinando sempre più alla comprensione psicologica e neurobiologica del Sè.
Tuttavia, non è esattamente questa la situazione
Continua a leggere.
Anche se comprendiamo come funzionino particolari processi cognitivi,in senso psicologico e neurologico, gli approcci cognitivisti, non si rivelano ancora all'altezza quando si arriva a illustrare il Sè.
Prima di tutto, per definizione, la scienza cognitiva è una scienza che interessa solo una parte della mente-e non una scienza dell'interezza della mente.
Tradizionalmente, la mente è ststa considerata come una trilogia composta da cognizione, affetto (emozione) e conazione(motivazione).
Il fatto che emozione e motivazione non siano studiate dalla scienza cognitiva ha senso se la scienza cognitiva viene considerata una scienza della cognizione, ma è preoccupante se si suppone che il suo ambito sia la comprensione della mente.
Una mente senza sentimenti e priva di conflitti ( il tipo di mente tradizionalmente studiata nella scienza cognitiva) potrebbe essere in grado di risolvere alcuni problemi presentati da uno psicologo cognitivista, ma non può competere appropriatamente come fondamento mentale di un Sè.
La mente descritta dalla scienza cognitiva è in grado, per esempio, di giocare perfettamente a scacchi, e può perfino essere programmata per barare.
Ma non è afflitta dal senso di colpa quando bara, o distratta dall'amore, dalla rabbia o dalla paura.
Nè è automotivata da una vena competitiva, oppure dall'invidia o dalla compassione.
Se vogliamo comprendere come la mente attaverso il cervello, ci renda quello che siamo, dobbiamo considerare l'intera mente , non solo le parti che promuovono il pensiero.
Un secondo limite della scienza cognitiva è che non ha saputo individuare il modo in cui diversi processi cognitivi interagiscono per dar forma alla stessa mente
Un progresso considerevole è stato realizzato nella comprensione di come funzionano percezione, memoria e pensiero; ma non del modo in cui essi operano congiuntamente.
E alla luce della natura tripartita della mente,una comprensione del Sè richiederà non solo di scoprire in che modo interagiscano i diversi processi cognitivi, ma anche di includere nella combinazione emozioni e motivazioni e di capire i modi delle loro reciproche interazioni, come pure il modo con cui pensiamo, percepiamo e ricordiamo.
Una scienza della mente deve spiegare e comprendere anche questi processi complessi
Infine, la scienza cognitiva si occupa del modo in cui la mente prevedibilmente funziona nella maggior parte di noi, pittosto che di come funziona in modo particolare in ciascuno di noi preso singolarmente.
Anche se tutti noi possediamo fondamentalmente gli stessi processi mentali, mediati dai medesimi meccanismi
cerebrali, il modo in cui questi processi e questi meccanismi operano è determinato dal nostro peculiare background genetico e dalle nostre esperienze di vita.
Sarebbe difficile esagerare l'importanza della scienza cognitiva.
Ha riscosso un grandissimo successo come programma di ricerca, e ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo la mente
In tal senso, quando specifico i punti deboli del settore, non lo faccio per stroncarlo, ma semplicemente per indicarne l'inadeguatezza nel tentativo di giungere alla comprensione di ciò che ci rende quel che siamo.
Da:Joseph LeDoux"Il Sè sinaptico"
Come il nostro cervello ci fa diventare quelli che siamo.
Grazie, LeDoux
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