domenica 7 aprile 2013

Pedagogia, Emozioni Politica,

Alle emozioni   è affidata la comunicazione
 Sembrerebbe una cosa semplice se alla comunicazione non fosse affidata la sopravvivenza
Le emozioni possono,   partendo da quelle primarie,  diventare tante, come i colori  che all'inizio sono sei.
 Oggi si parla tanto della comunicazione ma non abbastaza della    manipolazione e  simulazione che se ne può fare,  soprattutto in politica. soprattutto quando è mancato un percorso educatvo

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.Un politico quando parla,  sapendo che può usufruire di un mezzo mediatico, sa bene
 che deve esprimere gioventù  per un motivo ben preciso :gli esseri umani come gli animali si cercano per i messaggi di fertilità espressi e la giovinezza è l'espressione più forte.
Non so  se sono stati fatti esperimenti con una vecchia cagnolina che sottoposta a lifting, da uno schermo possa risvegliare il desiderio in un maschio o viceversa
Poi il politico usa tutto il contagio emotivo positivo:abbondanza di sorrisi anche con qualche dente in più, affetto, addirittura sottomissione al popolo sovrano,rassicurazione. persuasione;"tutto va bene,non ascoltate le varie cassandre!"
Vengono toccati tutti gli aspetti sociali: famiglia, scuola , sanità ,casa lavoro e qui si fa leva sulle emoszioni sociali
 .La comprensione,la compassione ,la speranza la solidarietà e qualche volta come estrema rassicurazione cifre non controllabili ,ma sempre molto alte ,ad effetto
Ogni tanto un vuoto  sapiente per scaricare aggressività  rimarcando il nome  del nemico causa di tutti i mali  che comunque, sarà sconfitto
Ma si va oltre forse più visibile nei movimenti politici, dove come in una squadra di calcio si passa dalle sgridate e minaccie di espulsione  agli abbracci paterni quando il "colpevole" rientra nel gruppo.
Di questo ci raccontava il Manzoni nei "Promessi Sposi" per la Monaca di Monza
Ultimamente ho ascoltato ,quasi affascinata un capogruppo che ingiungeva ai rappresentati della vecchia politica di andarsene ,rassicurandoli che degli psichiatri si sarebbero presi cura di loro con tanta compassione e tenerezza.
Una scena commovente!!!
Poi ho rivisto quel capogruppo ,e mi sono svegliata dal torpore del primo atto ,quando l'ho visto usare la stessa tecnica con i suoi.
Prima :Avete disubbidito, potreste essere espulsi!.
Poi li ha accolti  con il più cordiale dei sorrisi in una specie di cascinale in campagna.
Chi potrebbe resistere a  tornare a casa,in famglia e nel proprio habitat naturale?
Ora sicuramente avevano le  difese basse ,erano più vulnerabili
.Li ha abbracciati(il contatto fisico è più potente di mille parole) li ha rassicurati ,coccolati .sicuramente gli ha ricordato  che fuori dalla casa c'era un nemico da abbattere e dopo, la promessa di un mondo tutto nuovo.
I militanti sono risaliti sui pullman  sorridenti,quasi storditi ,ma senza più domande
.Anche loro avevano ricevuto il trattamamento  psichiatrico.
E' vero che fuori c'è un nemico  ma non è con "chiodo  scaccia chiodo" che si risolve tutto
.Mai svendere la  propria autonomia di pensiero difesa da un buon  percorso educativo , meglio condividere dopo essere sicuri di avere capito bene
dott.ssa Adriana Rumbolo.

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