Una giovane studentessa dai capelli corti, corti fece la richiesta in tono accorato.
Allora nel programma presentato "Conosci te stesso" con un'insegnante di lettere mettemmo anche educazione affettiva , sessuale non si poteva.
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.Volevamo così rispondere alla domanda insistente dei ragazzi, forse più delle ragazze:"Per favore parliamo dei nostri sentimenti , di quello che sentiamo"
Soprattutto a scuola a cominciare dalla materna i bambini "si amano": simpatie, giochi che permettono alle bambine che adorano esibirsi e ai maschi di esercitare la loro attitudine a capo gruppo
.Un continuo cercarsi,stuzzicarsi, offerte di merende e giochi di coppia a imitazione di mamma e papà o giochi dove il premio della vittoria è un bacino o il gioco del dottore o un nascondiglio per conoscersi meglio sotto i vestitini e provare sensazioni confuse,ma piacevoli miste a espressioni di dominio, di aggressività, di minaccia di abbandono ,(con te non ci sto più)
Tutto questo a dimostrazione che nella vita relazionale ,il bambino partecipa con tutto se stesso, corpo compreso, fin dalla nascita anche con i disordini emozionali che sono sfuggiti all'attenzione degli educatori.
.Poi crescendo , nel percorso natura-cultura, il corpo sembra entrare in pausa, messo sotto tono,
. All'improvviso i bambini diventati ragazzini e si trovano su una giostra impazzita: sensazioni nuove, emozioni forti e incontrollabili, .desideri misteriosi, pulsioni ma anche delusioni ,frustrazioni e il bisogno di parlarne di chiarire e di chiarirsi.
.Nell''adolescenza il corpo completamente trasformato non solo nella forma ma con tante sostanze nuove euforizzanti ,estrogeni , testosterone dopamina che si possono percepire quando arrivano messaggi erotici nei sogni. sempre censurati spesso indecifrabili
. Prima risposta a tante sensazioni improvvise ,misteriose forti , la dfesa.
Rifugiarsi in una rigidità psichica e corporea che può reggere finchè la mente in disagio aggredisce il corpo con disordini più o meno gravi: anoressia, bulimia crisi di panico asssunzioni di droghe e alcool scorciatoie ingannevoli del benessere.
Il gruppo diventa il rifugio più accogliente ma non meno complicato.
Il gruppo protegge, aiuta,frena l'autonomia.
Ogni gruppo ha le sue regole: il modo di vestirsi, un linguaggio ricco di neologismi , bisogna staccare con il passato ,l'esasperazione dell'amicizia ,pudori imbarazzanti e l'ossessione del termometro della seduzione per sostenere un autostima vacillante..
Una studentessa di 14 anni ha scritto:"Buongiorno Dottoressa, lei sta parlando con un mio compagno in un'altra stanza, io vorrei parlare con lei perchè ho dei problemi.
E' da circa una settinana che non ho più dialogo con mio padre per un banale motivo: un paio di scarpe.
Olre a questo ho dei problemi per quanto riguarda il mio corpo; non lo accetto e sto male perchè penso continuamente a migliorarlo.
Ora le ho esposto brevemente i miei problemi e spero veramente di parlare con lei la prossima volta la causa dlle mie insicurezze.
Lettera firmata.
Cara dottoressa, come può vedere ho seguito il suo consiglio e le ho scritto questa letera, se così si può chiamare!!!
Prima di esporle il mio problema,però, le vorrei fare un quadro di me stessa: sono una agazza di 15/16 anni, alta, fisicamente, anche se sono a dieta, non mi lamento mi accetto e vengo abbastanza accettata.
Nel rapporto con gli altri, ho un mio" metodo" : io non mi sono mai fidata di nessuno.
Poi, naturalmente, andando avanti nel conoscersi, capisco se questa persona è fidata o meno.
In famiglia sono abbastanza chiusa: a differenza di alcune mie amiche, io non considere mia madre come una delle mie migliori amiche, alle quali vado a dire i miei problemi e a chiedere consigli.
Naturalmente non la estraneo totalmente dalla mia vita, ma mi limito a non raccontarle i miei fatti personali, le mie esperienze, perchè penso che ognuno debba fare le proprie scelte con la propria testa, senza dipendere da altri :ho paura, infatti, che alla fine, raccontando tutto a mia madre, i suoi consigli si trasformino in obblighi e questo non mi andrebbe giù!!!
Arrivando al "nocciolo" dlla questione, il mio problema nasce da una situazione per me stupenda: sto insieme con un ragazzo ...., da sei mesi, ma non riesco mai a dirgli quello che sento.
A dirle la verità, all'inizio non ero sicura, ma adesso sono più che convinta di AMARLO: è una certezza, glielo assicuro!!!
Eppure la frase che vorrei dire non è complicata: TI AMO!!!
Che c'è di complicato in due parole?!?!
Non riesco a capire il perchè di questo blocco!!!
Ed è per questo che le ho scritto queste righe, per chiederle se lei poteva darmi sia una spiegazione che un consiglio su questo argomento: non so veramente come superare questo ostacolo!!!
Se non le è di troppo disturbo, potrebbe risondere?
La ringrazio infinitamente e la prego di non parlare in classe di questa lettera.
Lettera non firmata.
Poi le tante storie : storia è anche una relazione di due settimane
Sono storie soprattutto di immagine sociale dove si possono anche fare del male nella gara di dominio
Ricordo una giovane studentessa che poco prima delle vacanze di Natale camminava ,nei corridoi mandando chiari messaggi dell'esplosione della maturità della sua femminilità .rossetto vivace, capelli molto curati e soprattutto un meraviglioso sguardo carico di progettualità.
Dopo le vacanze scomparso i rossetto , i capelli in disordine e soprattutto lo sguardo triste, spento.
Mi si strinse il cuore
.Passate un paio di settimane nell'intervallo mi si avvicinò e comincio subito: "avevo una storia, lo amavo e sono andata in discoteca per aspettare l'anno nuovo con lui.
.Abbiamo fatto l'amore, per me era la prima volta ed ero felice.
,Dal giono dopo lui non mi ha nemmeno più salutata
Perchè?.
Potrei portare tanti altri esempi più o meno uguali: la mia riflessione è stata che gli adolescenti , favoriti da situazioni e ambienti intriganti facevano spesso le loro prime esperienze affettive-sessuali senza coscienza di sè e del partner e con gravi carenze emotive.
La carenza di modulazione emotiva che proprio nel coinvolgimento più profondo denuncia tutte le sue problematiche irrisolte :vecchie paure legate a ricordi di violenza , paura di non sentirsi accettati per quello che si è,
paura di essere abbandonati e ripiombare nella solitudine perdendo prestigio sociale ,incapacità di gestire bene il si e il no.
Molti ragazzi chiedono ed hanno diritto a ricevere informazioni anatomiche e fisiologiche dell'apparato sessuale, ma è importantissimo anche l'approfondmento del loro percorso emotivo-relazionale e l'abbattimento di tanti , troppi pregiudizi.
La scuola è il luogo più adatto e sicuramente se ci sarà l'educazione emotivo-affettiva, nel futuro diminueranno i cosidetti "delitti passionali".
Dott.ssa Adriana Rumbolo
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