La rabbia contro il maleducato che ci ruba il posto al parcheggio.L'irritazione verso il partner che scorda la luce accesa.L'invidia per il collega che ha avuto una promozione
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.Quante sono , ogni giorno, le emozioni negative , grandi e piccole , che evitiamo di esprimere, preferendo "mandar giù"?Tenere a freno i sentimenti ci fa più male o più bene?A queste domande, che affascinano da tempo psicologi e psicoanalisti. ora tentano di rispondere anche i neuroscienziati che andando a caccia delle radici biologiche delle emozioni hanno finito per interessarsi anche di come le controlliamo .Se ne è occupato, ad esempio, Iris Mauss, il cui campo di ricerca sono i meccanismi di controllo della rabbia.Dominare le emozioni è una capacità umana e si è evoluta per noi stessi e per la società.Secondo vari studiosi però , mantenersi lucidi ha un costo.Per elencare solo alcuni dei risultati più recenti, , è stato rilevato che chi reprime i propri impulsi emotivi sembra legato a maggior pessimismo e tendenza alla depressione e a una minore capacità di stringere amicizie.Ci sono poi effetti di tipo fisiologico.Esperimenti della Stanford Università hanno dimostrato che di fronte alla visione di immagini repellenti, nei soggetti a cui è stato chiesto di mantenere il volto impassibile si era scatenata una violenta reazione di stress..E un altro studio, indagando su persone colpite da infarto, avrebbe individuato un rischio di morte cinque volte più alto nei soggetti con una propensione alle emozioni negative e alla loro repressione.Meglio allora farsi travolgere? Non è detto. Il rapporto causa-effetto tra salute e controllo emotivo è tutt'altro che pacifico. La differenza è nel modo in cui avviene il controllo.L'emozione non va repressa, ma "riorientata", sviluppando l'arte del distacco, la capacità di concentrarsi sugli aspetti positivi delle situazioni e di immedesimarsi nei panni altrui, scambiando mentalmente ruolo con chi ha scatenato in noi la rabbia.Utilissima la meditazione: l'elettroencefalogramma di monaci tibetani ha rivelato una forte attività delle onde cerebrali gamma nelle aree dl cervello coinvolte nel controllo emotivo ancora meglio poi, essere cresciuti in una cultura anche scolastica che insegna fin da piccoli per essere padroni delle nostre emozioni ad interporre una tappa valutativa, non automatica fra oggetti causativi e risposte emozionali.
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.Quante sono , ogni giorno, le emozioni negative , grandi e piccole , che evitiamo di esprimere, preferendo "mandar giù"?Tenere a freno i sentimenti ci fa più male o più bene?A queste domande, che affascinano da tempo psicologi e psicoanalisti. ora tentano di rispondere anche i neuroscienziati che andando a caccia delle radici biologiche delle emozioni hanno finito per interessarsi anche di come le controlliamo .Se ne è occupato, ad esempio, Iris Mauss, il cui campo di ricerca sono i meccanismi di controllo della rabbia.Dominare le emozioni è una capacità umana e si è evoluta per noi stessi e per la società.Secondo vari studiosi però , mantenersi lucidi ha un costo.Per elencare solo alcuni dei risultati più recenti, , è stato rilevato che chi reprime i propri impulsi emotivi sembra legato a maggior pessimismo e tendenza alla depressione e a una minore capacità di stringere amicizie.Ci sono poi effetti di tipo fisiologico.Esperimenti della Stanford Università hanno dimostrato che di fronte alla visione di immagini repellenti, nei soggetti a cui è stato chiesto di mantenere il volto impassibile si era scatenata una violenta reazione di stress..E un altro studio, indagando su persone colpite da infarto, avrebbe individuato un rischio di morte cinque volte più alto nei soggetti con una propensione alle emozioni negative e alla loro repressione.Meglio allora farsi travolgere? Non è detto. Il rapporto causa-effetto tra salute e controllo emotivo è tutt'altro che pacifico. La differenza è nel modo in cui avviene il controllo.L'emozione non va repressa, ma "riorientata", sviluppando l'arte del distacco, la capacità di concentrarsi sugli aspetti positivi delle situazioni e di immedesimarsi nei panni altrui, scambiando mentalmente ruolo con chi ha scatenato in noi la rabbia.Utilissima la meditazione: l'elettroencefalogramma di monaci tibetani ha rivelato una forte attività delle onde cerebrali gamma nelle aree dl cervello coinvolte nel controllo emotivo ancora meglio poi, essere cresciuti in una cultura anche scolastica che insegna fin da piccoli per essere padroni delle nostre emozioni ad interporre una tappa valutativa, non automatica fra oggetti causativi e risposte emozionali.
Dott.ssa. Adriana Rumbolo
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