lunedì 6 gennaio 2014

L'amore materno nell'etologia

La famiglia umana spesso,troppo spesso è dolorosamente conflittuale mentre  la conoscenza e l'osservazione di tante  specie di famiglie di  mammiferi , di uccelli,di insetti diverse nelle loro forme e strutture appaiono più tranquille, appagate e funzionali
Ora che l'amore è sato ammesso nelle emozioni primarie  se ne è fatta anche una classificazione; amore materno, attrazone, amicizia, sessualità, compassione,  ma l'amore materno è il più forte  , è il    garante delle radici, delle fondamenta di un altro essere vivente  perchè la vita continui per sempre

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 Osservavo in vari documentari di animali come l'amore materno o paterno duri intenso  sfidando i pericoli e i climi più difficili(ricorderemo sempre la coppia dei pinguini che collabora in condizioni estreme) perchè l'uovo che trattengono fra i piedi nei mesi più gelidi dell'anno possa un giorno schiudersi per fare uscire uu bel pulcino ..
Alcune mamme di tante specie si occupano dei loro cucioli finchè  saranno autonomi e poi li dimenticheranno per ocuparsi di un' altra nidiata di altre vite
Non potrebbe essere che nella specie umana la cultura abbia rivestito di troppa importanza  un tasto fisso sempre acceso che innesta un ruolo con compiti, sacrifici, rinunce enormi e continua anche qundo non  serve più?.
IL famoso tasto" cura e accudimento" meraviglioso aspetto materno fnchè ne dipende la sopravvivenza del piccolo ma dopo ne serve solo a frenare l'autonomia ,la consapevolezza e  l'esperienza
A giustificazione possiamo dire che per secoli alle femmine lo hanno insegnato e imposto  ma se la donna  vuole esprimersi appieno dovrebbe dare la priorità alla vita di coppia.
Specialmente noi mamme siamo molto confuse nel distinguere la prima dala seconda infanzia:;l'infanzia dall'adolescenza e soprattutto l'adolescenza dlla maturità sessuale.
Su quel tasto c'è scritto "cura e accudimento al mio bambino per sempre " e sarebbe solo adatto a una lapide
Ci si dimentica per aspetti sociali , religiosi che la sessualità che inizia fin dalla nascita e segnerà via, via  il tempo del distacco si alimenta di autonomia
Ero molto piccola e quando morì un figlio ai miei nonni e tutti parlavano del grandissimo dolore della madre; ,non so perchè ma un giorno chiesi a mio nonno, un uomo molto saggio se era più dolorosa la perdita di un figlio o della moglie.
Della compagna,cocca,della compagna!
Non ho più dimenticato quella risposta cho ho compreso  meglio nel tempo. La famiglia  monogama che già è difficilissima serve per produrre altre vite e non per ripiegarsi tristemente nel famoso complesso del nido vuoto..
Non cè immagine più espressiva di una coppia di anziani circondata  da tente vite a cui direttamente o indirettamente ha contribuito  per la loro conoscenza e la loro autonomia.
Dott.ssa Adriana Rumbolo


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