L'attacco di panico può essere scatenato da un evento anche non drammatico ma sempre preceduto da una lunga accidentata storia ,da" un gomitolo di concause"
La neuroscieziata ,autrice dell'opera"Molecole di
emozioni", Candace Pert ha scritto: “ciascuno di noi ha a
disposizione…una stupefacente farmacia personale, da cui attingere a un
costo praticamente nullo tutti i farmaci di cui abbiamo bisogno per
gestire con armonia mente e corpo
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Ma può anche accadere che alcuni individui, a
causa dell’eccessivo stress relazionale vissuto durante l’infanzia, non
abbiano accesso ad alcune sostanze chimiche presenti nella “farmacia
della mente” quali ad esempio gli oppioidi e l’ossitocina”.
E' probabile che tutte le relazioni affettuose dipendano da processi basati sugli oppioidi rilasciati nel cervello.
In
genere i mammiferi(compreso l'uomo) preferiscono trascorrere il tempo
con chi stimola in loro il rilascio di elevate quantità di ossitocina e
di oppioidi.
Questi ultimi ,in associazione con l'ossitocina e altre
sostanze chimiche endogene prodotte dal corpo e dal cervello ,sembrano
essere i principali responsabili del benessere;possono influire sulle
percezioni del cervello,attenuando nel soggetto qualunque tipo di
preoccupazione ,disponendolo a uno stato di assoluta tranquillità fisica
e mentale.
E allora dal paradiso ormonale all’inferno ormonale il passo è breve.
Margot
Sunderland ,autrice del libro"Il tuo bambino" Ed. tecniche nuove: “una
disciplina rigida senza possibilità di raccontare le emozioni impartita da
educatori che gridano regolarmente con ordini e critiche spesso con
un’espressione adirata sul volto, può provocare nel bambino frequenti
stati di paura e di collera; in questi casi, il rilascio nel cervello di
oppioidi e di ossitocina può subire un arresto.
"In carenza di tranquillità il bambino si sentirà costantemente insicuro e minacciato Il senso di insicurezza provato dal bambino può diventare il suo metro di giudizio nei confronti di sé e degli altri”.
Naturalmente la risposta varia da soggetto a soggetto a seconda della familiarità con il sistema simpatico-tonico o vagotonico.
In questa condizione di continua minaccia quando interviene un improvviso evento drammatico o anche attraverso il suo ricordo, tutto l'organismo avendo perso ,momentaneamente, la capacità di organizzarsi per attivare le sue risposte difensive subirà un forte terremoto del sistema neurovegetativo che ricevendo le informazioni , preoccupanti, dai tre sistemi coinvolti nel panico:: il sistema gabaergico, il sistema serotinergico, il sistema noradrenergico le traduce in tremore,tachicardia,ipertensione,sudorazione spersonalizzazione e uno stato di intensa angoscia per una fine imminente.
Per fortuna questo stato può essere bloccato da un blando ansiolitico. ma lascia un vero incubo che possa ripetersi all'improvviso in qualsiasi situazione così che spesso il soggetto non osa più nemmno uscire di casa, interrompendo la propria attività lavorativa, la propria vita relazionale.
E allora un positivo e rieducativo percorso emotivo può restituire la loro funzione ai meccanismi difensivi con conseguente accrescimento di autostima e recuperare l'uso di oppiodi e ossitocina per bilanciare l'ansia eccessiva premonitrice degli attacchi di panico. Nei primi tempi sarà di aiuto l'assunzione
di blandi ansiolitici, ma ben presto il soggetto fortificato non ne avrà più bisogno e dimenticherà l'attacco di panico
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