venerdì 6 dicembre 2013

Attacco di panico

L'attacco di panico può essere scatenato da un evento anche non drammatico ma  sempre preceduto da una lunga accidentata storia ,da" un gomitolo di concause"
  La  neuroscieziata ,autrice dell'opera"Molecole di emozioni", Candace Pert ha scritto: “ciascuno di noi ha a disposizione…una stupefacente farmacia personale, da cui attingere a un costo praticamente nullo tutti i farmaci di cui abbiamo bisogno per gestire con armonia mente e corpo

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Ma può anche accadere che alcuni individui, a causa dell’eccessivo stress relazionale vissuto durante l’infanzia, non abbiano accesso ad alcune sostanze chimiche presenti nella “farmacia della mente” quali ad esempio gli oppioidi e l’ossitocina”.
E' probabile che tutte le relazioni affettuose dipendano da processi basati sugli oppioidi rilasciati nel cervello.
In genere i mammiferi(compreso l'uomo) preferiscono trascorrere il tempo con chi stimola in loro il rilascio di elevate quantità di ossitocina e di oppioidi.
Questi ultimi ,in associazione con l'ossitocina e altre sostanze chimiche endogene prodotte dal corpo e dal cervello ,sembrano essere i principali responsabili del benessere;possono influire sulle percezioni del
cervello,attenuando nel soggetto qualunque tipo di preoccupazione ,disponendolo a uno stato di assoluta tranquillità fisica e mentale.
E allora dal paradiso ormonale all’inferno ormonale il passo è breve.
Margot Sunderland ,autrice del libro"Il tuo bambino" Ed. tecniche nuove: “una disciplina rigida senza possibilità di raccontare le emozioni impartita da educatori che gridano regolarmente con ordini e critiche spesso con un’espressione adirata sul volto, può provocare nel bambino frequenti stati di paura e di collera; in questi casi, il rilascio nel cervello di oppioidi e di ossitocina può subire un arresto.
"In carenza di tranquillità il bambino si sentirà costantemente insicuro e minacciato Il senso di insicurezza provato dal bambino può diventare il suo metro di giudizio nei confronti di sé e degli altri”.
Naturalmente la risposta varia da soggetto a soggetto a seconda della familiarità con il sistema simpatico-tonico o vagotonico.
In questa condizione di continua minaccia quando interviene un improvviso evento  drammatico o anche attraverso  il suo ricordo,   tutto l'organismo avendo perso ,momentaneamente, la capacità di organizzarsi  per attivare le sue risposte difensive  subirà un  forte terremoto del sistema neurovegetativo che ricevendo le informazioni , preoccupanti,  dai tre sistemi coinvolti nel panico:: il sistema gabaergico, il sistema serotinergico,  il sistema noradrenergico   le traduce in tremore,tachicardia,ipertensione,sudorazione spersonalizzazione  e uno stato di intensa angoscia per una fine imminente.
Per fortuna  questo stato può essere bloccato da un blando ansiolitico.  ma lascia un vero incubo che possa ripetersi  all'improvviso in qualsiasi situazione così che  spesso il soggetto  non osa più nemmno uscire di casa, interrompendo la propria attività lavorativa, la propria vita relazionale.
E allora un positivo  e rieducativo percorso emotivo può restituire la loro funzione ai meccanismi difensivi  con conseguente accrescimento di autostima e recuperare l'uso di oppiodi e ossitocina per bilanciare l'ansia eccessiva premonitrice degli attacchi di panico. Nei primi tempi  sarà di aiuto l'assunzione
 di blandi ansiolitici, ma ben presto il soggetto fortificato non ne avrà più bisogno e dimenticherà l'attacco di panico

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