Le emozioni vere e proprie, gli appettiti e le reazioni regolatrici più semplici hanno luogo nel teatro del corpo sotto la guida di un cervello dotato congenitamente di una saggezza sua, messo a punto dall'evoluzione per contribuire a dirigere il funzionamento del corpo
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.Spinoza intuì l'esistenza di quella saggezza neurobiologica innata e racchiuse tale intuizione nelle sue proposizioni sul conatus, cioè nel concetto secondo cui , necessariamente, tutti gli organismi viventi compiono uno sforzo di autoconservazione senza averne la consapevolezza e senza aver deciso, come sè individuali, di intraprendere alcunchè
Per farla breve, essi non conoscono il problema che stanno cercando di risolvere.
Quando le conseguenze di una tale saggezza naturale vengono registrate nel cervello, ne derivano i sentimenti, componenti fondamentali della nostra mente.
Alla fine, i sentimenti possono guidare un tentativo di autoconservazione deliberatamente e contribuire alle scelte riguardanti le modalità stesse dell'autoconservazione
I sentimenti aprono la porta alla possibilità di operare, almeno in una certa misura, un controllo volontario sulle emozioni automatiche.
L'evoluzione sembra avere assemblato i meccanismi cerebrali dell'emozione e dei sentimenti procedendo per gradi .
Dapprima viene il meccanismo per produrre reazioni a un oggetto o a un evento orientate verso l'oggetto stesso o le circostanze ;il meccanismo dell'emozione.
Poi viene il meccanismo per produrre una mappa cerebrale e successivamente un'immagine mentale-un'idea- delle reazioni e dello stato dell' organismo che ne risulta:: il meccanismo del sentimento.
Il primo dispositivo, quello dell' emozione, consentì agli organismi di rispondere in modo efficace, sebbene non creativo, a numerose circostanze che, a seconda dei casi,potevano essere favorevoli o minacciose -circostanze ed esiti rispettivamente" positivi"- o "negativi" per la vita.
Il secondo meccanismo, quello del sentimento, introdusse una sorta di allarme mentale per rilevare le circostanze buone o cattive, e prolungò l'impatto delle emozioni influenzando in modo duraturo attenzione e memoria.
Alla fine, in una proficua combinazione con i ricordi del passato, l'immaginazione e il ragionamento, i sentimenti portarono, all'emergere della previsione e alla possibilità di creare risposte nuove, non più stereotipate.
Come capita spesso quando aggiunge nuovi dispositivi ad altri preesistenti, la natura usò i meccanismi dell'emozione come punto di partenza e rimediò altre componenti alla bell'e meglio.
Al principio era l'emozione- ma al principio dell'emozione era l'azione.
Da"Alla ricerca di Spinoza" di A.Damasio
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