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Una mattina in una prima superiore una giovane studentessa chiese la parola e rivolgendosi ai maschi della sua classe , accoratamente perorò la sua causa: ”Parliamo del nostro rapporto sentimentale con i maschi. Perché mentre noi siamo con voi gentili. carine ,voi ci infamate?”Ne seguì un profondo silenzio. La studentessa aveva ufficializzato un aspetto importante non in un bar , ma a scuola luogo istituzionale e alla mia presenza .Invitai uno dei ragazzi a rispondere perché la domanda era stata rivolta a loro. Lo studente con indosso il suo giubbotto, per sembrare più grande, nonostante il suo banco fosse vicino al termosifone , lentamente si avvicinò alla cattedra e disse: ”E’ vero, ma loro se la tirano!”Ebbi appena il tempo di dire : ma loro devono tirarsela, adattandomi al suo linguaggio,perché la natura vuole così, che suonò la campanella dell’intervallo .Ne fui contrariata ma forse era stato detto abbastanza perché tornassimo sull’ argomento che ristagna da secoli e sembra inossidabile .La ginecologa e sessuologa Alessandra Graziottin pensa che tutto ciò ha che vedere con pulsioni profonde .”l’esibizionismo e la volgarità hanno una forte componente di aggressività che, per un verso attrae ma per l’altro intimorisce il maschio .La donna che si propone, che trasmette forti segnali di disponibilità sessuale è trasgressiva e desiderabile perché il suo modo di atteggiarsi “promette” un piacere straordinario. Nello stesso tempo, però, questo modo di essere mette in crisi perché sembra richiedere all’uomo di dimostrarsi all’altezza di una partner a così alto potenziale erotico, offrendo prestazioni eccezionali .Caratteristiche simili sono ideali nella donna, nella donna” da letto”, che deve essere provocante, eccitante, sfidante .Ma nella moglie o nell’amica risulterebbero fastidiose. Loro dovrebbero essere donne-angelo tranquillizzanti e sicure, che non chiedono performance fenomenali, sono fedeli anche se ,solo apparentemente appagate, dal loro uomo .E che lo dimostrano evitando di attirare l’attenzione degli altri su di sé. L’immaginario erotico maschile, insomma, è piuttosto schematicoPer questo forse la donna che esce dallo schema va punita,rompe un equilibrio nato dalla mancata vera conoscenza della donna. I problemi d’amore non sono mai problemi pratici e non c’è niente che si debba fare. Perché l’amore non è una cosa che si fa, ma una cosa che si sente. Con l’uno o con l’altro, lei scopre le stanze del suo sottosuolo erotico : primo amore alla materna e poi alle elementari, nelle vacanze estive, l ’amore che compie il miracolo di dilatare i confini del corpo nel cosmo delle emozioni in una partecipazione totale, la maternità, l’allattamento,e abitando le stanze una ad una lei finirà per conoscere la propria casa interiore .Sembra che Psiche non possa conoscere se stessa se non è visitata da Amore, e allora Amore è una forma di conoscenza di sé .Proprio perché l’amore oggi si fa e si trascura di sentirlo pochi conoscono se stessi .Oggi l’educazione sentimentale, che è più il cammino segreto che ciascuno di noi compie in presenza di un amore che non si traduce immediatamente in saturazione sessuale,oggi proprio per la facilità di questa saturazione, questo cammino non ha più lo spazio e il tempo in cui compiersi e i cuori soffrono di analfabetismo emotivo.La scienza ha dipanato la nebbia dei pregiudizi degli stereotipi ,la chimica dell’amore è chiarezza musicale, ma la donna dopo che si è conosciuta nella sua normale autonomia voluta dalla natura non dovrà più ricalcare gli schemi maschili parlando di sesso in modo “meccanicistico” e strumentale . Deve farsi conoscere per come è, e riempire il vuoto fra donna-madonna e donn- puttana solo con” Donna”.E’ un suo diritto se vuole realizzarsi serenamente come donna , come compagna , come mamma.
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