. Costruiamo, infatti, le prime percezioni di noi dal modo in cui gli altri ci percepiscono e dal modo in cui ci percepiamo nel rapporto con gli altri.
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Le risposte da parte delle figure significative dell’infanzia rispetto alle iniziative del bambino costituiscono la base per le sue aspettative future nella relazione con il mondo. In rapporto alle diverse esperienze di sé con gli altri, che in seguito si integrano in funzione dei ruoli ricoperti nella società allargata, si crea la propria identità che tende successivamente ad autoconfermarsi, assumendo una certa stabilità, infatti, ciò che pensiamo di noi stessi influenza il nostro comportamento e quindi innesca specifiche reazioni da parte degli altri
. Un bambino che rappresenta se stesso come degno di amore e di importanza e gli altri come rispondenti ai suoi bisogni, da adulto si comporterà di conseguenza, sicuro di ricevere amore e supporto nelle relazioni. Se c’è stata una cattiva sincronizzazione tra le risposte del bambino e del genitore, (forse per una difficoltà del genitore ad interagire col bambino a causa di propri problemi o un periodo critico) il bambino può rappresentarsi come non degno di attenzioni e costruire un’immagine negativa di sé che successivamente tenderà a confermarsi nelle relazioni successive.
In questo modo se una persona si forma un concetto di sé negativo tenderà a confermarlo rimanendo intrappolato in un sistema che si autoalimenta, creando una serie di profezie che si autoavverano; questa è la base su cui si possono costruire problemi nelle relazioni, come le continue delusioni nelle storie d’amore, la tendenza ad isolarsi o la difficoltà ad aprirsi e comunicare a volte troppo (iper empatia)
. Per esempio, un’eccessiva timidezza nelle relazioni può essere legata ad un concetto negativo di sé (non mi merito di essere considerato) e ad aspettative negative verso le risposte degli altri (mi rifiuteranno,) che portano all’isolamento o ad approcci sociali maldestri destinati a fallire oppure a offrire incondizionatamente il proprio affetto prima ancora che venga richiesto diminuendolo del suo reale valore
Oppure, la convinzione di non essere degno di amore e rispetto può essere trasmessa al partner il quale ci tratterà di conseguenza, confermando la nostra aspettativa (“anche lui si accorge che non valgo”)
Concetto di sé: fragile, bisognoso, inadeguato (io non sono ok, gli altri sono ok)
Bisogni: bisogno di essere accudito, bisogno di proteggersi, sopprime la rabbia per paura che possa allontanare gli altri
Aspettative: di essere respinto, abbandonato, di fallire,
Comportamenti: Agisce timidamente, evita gli altri, non si impegna nelle relazioni
Percezioni:seleziona le risposte negative degli altri e non prende in considerazione i segnali di accettazione
Interpretazioni: Gli altri non mi stimano, non sono degno di amore
Reazioni emotive: tristezza, senso di solitudine
La difesa estrema di prevenire e offrire tutto se stesso nella condivisione del dolore e del bisogno altrui
.Ha scelto per risposta empatica la via a senso unico che favorisce l'altro e non riconosce al sè alcuna gratificazione affettiva
Potrebbe essere situazione favorevole all'attacco di panico.
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