Neanche Collodi riuscì a salvare Pinocchio
Da
Wikipedia
"Particolare
interessante, nell'ultimo episodio dell'anno si legge: Continuazione
e fine.
L'intenzione
di Collodi era infatti quella di concludere il racconto con il
burattino che, impiccato, «stirò le gambe e, dato un gran
scrollone, rimase lì come intirizzito.»
In
seguito alle proteste ansiose e rammaricate dei piccoli lettori, il
giornale convinse Collodi a continuare la storia
. Il
lavoro, tuttavia, non fu agevole, tanto che occorsero altri due anni
per vederne la conclusione, giungendo al classico finale che oggi si
conosce, con il burattino che assume le fattezze di un ragazzo
perbene in carne e ossa
.
Dalla seconda annata in poi, la favola mutò definitivamente il
titolo in: '’Le avventure di Pinocchio'’."
L'infanzia
non c'è la fa.
Nei
suoi primi anni quando ancora non sa difendersi un bambino è facile
preda di manipolatori e truffatori, ma sa già soffrire per le
ingiustizie ed esce spesso dalla sua casa pericolosamente affamato di
affetto.
Come
Pinocchio rifiuta la scuola per la musica, preferisce andare a
giocare che studiare
Tutti
lo giudicano:i medici sapientoni che intorno al suo lettino non sanno
fare altra diagnosi se non quella che lui è un bambino cattivo
.La
madre, la fata dai capelli turchini, che gli offre un affetto
ricattatorio, l'omino del carro che come uno spacciatore di droghe
gli promette un mondo di favola.
Poi
il contadino che non credendo alla sua verità di prendere solo un
grappolo di uva per fame, gli impone come castigo, di sostituire il
suo "fedele" cane Melampo morto da poco .
il
giudice che lo condanna perchè innocente e Pinocchio uscirà dal
carcere solo assicurando i secondini che anche lui è un delinquente
.Poi
il gatto e la volpe i truffatori ,manipolatori suadenti, persuasori
occulti che per derubarlo delle sue quattro monete d'oro lo
impiccheranno a un ramo di una quercia salutandolo:"domani
mattina quando torneremo ,sarà morto, avrà la bocca aperta e così
potremo rubagli le monete nascoste sotto la lingua senza fare
fatica".
Pinocchio
che combatte con tutte le sue risorse come molti bambini, non ce la
fa
Soprattutto
i nostri bambini non hanno più scampo quando arriva la violenza
psicologica, fisica che li uccide prima di essere gettati da un
terrazzo nel vuoto.
Quello
che cade è solo un involucro.
Perchè
non chiamare anche "l'attacco di panico", Sindrome di
Pinocchio"?
Così
come un soggetto con il corpo ingabbiato e irrigidito da paure e
insicurezze nell'ultima difesa non godendo della coscienza e della
conoscenza del suo sè ancorato al corpo e privo del diritto della
comunicazione verrà sopraffatto.
La
differenza che dall'attacco di panico si può uscire , dalla Sindrome
di Pinocchio , Collodi non lo prevede.
Oggi
abbiamo tante conoscenze per prevenire ,contenere,proteggere, ma
purtroppo la storia di Pinocchio continua senza scampo per molti
bambini per la presunzione e l'insensibilità di adulti(genitori,
educatori ,politici) che dovrebbero tutelarli.
dott.ssa
Adriana Rumbolo
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