Legge di Lavoisier e l'intelligenza
emotiva
Quando si parla, dell'intelligenza
delle emozioni forse le consideriamo sempre positive se usate bene.
Spesso confondiamo la parola buono,
l'avverbio bene con ciò che ci soddisfa, quando si realizzano
risultati positivi ma Lavoisier ci fa riflettere
Spesso
ho pensato guardando documentari. cinema televisione quando
mostrano la distruzione di una città .aspetti cruenti della guerra
espressioni dello sguardo di un essere umano che cambiano
improvvisamente mentre realizzano le più efferate azioni perché poi
tutto ritorni nella calma.
Sembra
che il mondo debba preservare sempre la sua massa la sopravvivenza
.non importa se cambiano le forme non importa se per cambiare le
forme si passi per il dolore o la sofferenza.
Allora
le emozioni alle quali diano il compito di essere la nostra guida
nella sopravvivenza lo sono anche quando la sopravvivenza richiede
distruzione dolore cambiamenti enormi purché. se vogliamo accettare
la legge di Lavoisier la massa non cambi.e la sopravvivenza sia
tutelata
Così
è stato per miliardi di secoli quando un essere umano sente la
parola nemico il suo sguardo cambia e credo che in quel momento la
rabbia la l'aggressività diventino dominanti nell' equilibrio
emotivo e finché l'essere umano non ha distrutto una certa realtà
poi, si fermerà all'improvviso come per incanto. tutto ritornerà
come prima.
Mi ha
sempre sorpreso che in uno scenario di guerra in uno scenario di un
cataclisma fisico la natura fosse così violenta ma dopo qualche
tempo c'accorgiamo che in quella stessa natura è cambiata solo nella
forma forma: " nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si
trasforma.
Non
importano i fatti contingenti particolari di una realtà che si
trasforma di una realtà che soffre di una persona che all'improvviso
è nemica, la vita deve andare avanti.
Rivediamolo
il concetto di emozioni perché è vero le emozioni rimangono
intelligenti in questo loro compito, ma hanno potuto sopravvivere
proprio per questo loro compito di preservare la continuità della
vita adattandosi a qualsiasi mezzo anche a quello transitorio della
distruzione, del dolore, della sofferenza e allora ritorna la frase
di un grande scrittore che disse alla fine di una sua celebre novella
:" uomini amatevi perché mentre la natura si adopera perché la
sopravvivenza continui e voi ne siete i protagonisti esposti a
qualsiasi mutamento anche doloroso anche spaventosamente distruttivo
e ne avrete paura ci sia sempre l'amore unico conforto, unico anestetico per
attenuare la paura e il dolore nei mutamenti più dolorosi, ancora
molto misteriosi e molto più forti di noi .
dott.ssa
Adriana Rumbolo.
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