La penso anch'io così e ora che si affrontano e non si confrontano due civiltà dove nessuna delle due ha riflettuto su quanto scrisse Damasio diversi anni fa:"Pensieri rapidi , morale lenta" Attenti che la forbice non si apra troppo ,o avremmo dei "mostri" e "mostri" abbiamo avuto con altissima conoscenza tecnologica ma con le emozioni pericolosamente allo sbaraglio.
.Quando sono entrata nel mondo della scuola pubblica con 1300 adolescenti di 12/16 anni nel 97/98 , proprio per dare informazioni sulla conoscenza , sul potere comunicativo e gestionale delle emozioni i ragazzi hanno risposto così :"Ah! Si chiamano emozioni!" quelle reazioni a volte chiare,
a volte confuse, a volte incontrollabili: scatti improvvisi di rabbia, entusiasmo ingestibile, timidezza insuperabile, paure, desideri "tutto e subito", aggressività esplosiva che spaventa e il bisogno sempre e comunque di comunicare.
… E le emozioni, come si mostrano?
Scrive Antonio Damasio: "Le emozioni usano il corpo come teatro…".
Si i ragazzi non sapevano di averle, di come è possibile modularle e soprattutto si chiedevano se tutti le avessero.Li ho rassicurati e gli ho anche spiegato come la pubblicità le conoscesse bene molto bene per mandare messaggi chiari o subliminali e imporre sul mercato i vari prodotti augurandosi che il mondo soprattutto dei giovani rimanesse nella beata ignoranza
La politica non le conosce altrettanto bene, non le usa altrettanto bene perchè confida solo sul suo potere personale e su un popolo a cui ogni tanto regala, per tenerlo buono, il titolo di "sovrano"
Proprio ieri sera ho sentito parlare dei leaders del momento..
Io li percepisco come soggetti molto immaturi che vanno a caccia di slogans a seconda delle mode
Appena un politico usa un'espressione che sembra fare effetto subito verrà inflazionata da tutti che la ripeteranno anche in contesti inappropriati facendo spegnere i televisori al loro apparire
Il cittadino normale appena appare un politico sa già cosa dirà e perchè glielo dirà come sa già che non parlerà di argomenti veramente importanti e perchè non lo fa
I media sono spietati nell'usurare slogans, immagini, ma sono onesti di fronte a qualcosa di vero, di meritocatico. che resiste al tempo.
Quando avvicinai giovani emergenti della politica per sottoporre loro la mia importantissima esperienza a scuola tutta documentata in molti mi risposero;"Ma perchè vuole parlare del cervello?"Penso che ora che rivestono importantissime cariche del governo mi risponderebbero allo stesso modo.
Vorrei suggerirgli che proprio nel cervello risiedono in gran parte le emozioni, spina dorsale, della comunicazione, sensibili alla modulazione , ma che denunciano con crudezza la manipolazione che rende tutto e tutti così uguali e noiosi
Credo che se la scienza ha potuto chiarire in parte, la relazione fra cervello e comportamento: ricerca,scuola, mercato, creatività , economia, sanità possono rinnovarsi positivamente e non rimanere impaludate in stagni fermi rassegnati alla distruzione per salvare un'immagine posticcia e una poltrona orfana di storia meritocratica,
Dott.ssa Adriana Rumbolo
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