Caro Professor Boncinelli e non prenda questo caro come mancanza di rispetto. Il tono e il contenuto della sua intervista su"Il Piccolo" hanno il potere di creare l'atmosfera del sentire.Mi ha riportato alla mia infanzia quando nel nostro cervello non ci sono recinti rigidi e con facilità si passa da una percezione all'altra che poi si associeranno o dissocieranno arricchendolo creativamente .Bastava uscire dal borgo e un viottolo di campagna era un divertente laboratorio della natura: in pochi metri decine, decine di foglie tutte diverse per colore e forma, formiche rosse o nere che con una antennale frenetica comunicazione organizzavano il loro lavoro e poi il fiume e in estate cieli fitti di stelle, e le lucciole che messe sotto un bicchiere capovolto erano oggetto di grande attenzioneVolevo capire come funzionava la loro luce intermittente.Lei nei suoi libri,nelle sue confernze riesce a risvegliare le nostre genuine curiosità infantili per soddisfarle ora con spiegazioni scientifiche in modo unico e chiaro. E come se ci offrisse sempre non una lezione ,ma un'avvincente e fruttuosa chiaccherata.Sto leggendo il suo ultimo libro, "Una vita non basta. Storia di un incapace di genio": grazie e congratulazioni, Professor Boncinelli
Adriana rumbolo
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