domenica 21 settembre 2014
Albero sradicato perchè ha poche e deboli radici
Un albero ha una storia lunga che inizia sempre dalle radici.Se le sue radici saranno in buona salute, lui resisterà al vento, sopporterà la pioggia,la neve.Poi " nell'adolescenza " fiorirà e i suoi fiori, nutriti bene dalle radici che esploreranno il terreno in cerca di nutrimento , si trasforeranno in frutto; ma se le radici soffriranno l'albero non riceverà più nutrimento, perderà le sue difese e il vento lo ripiegherà su se stesso.Anche il bambino via via che cresce , riceve cibo e amore dalle sue" radici" che sono iniziate affondando nella placenta materna..
Ora finalmente qualcuno ne parla,ma quando mostrai il disegno"Il percorso non è breve", a molti sembrò inspiegabileNel test proiettivo ,l'albero(naturalmente i tests sono indicativi) un soggetto dove le radici presenti , forti , fragili, o inesistenti, stanno a dimostrare, quanta forza, quanto amore hanno attinto dal primo incontro con la madre ,con la vita o ne sono rimasti privi.
Per tutta la vita spesso l'albero senza radici sarà come una foglia al vento nella ricerca confusa di ciò che gli è mancato.Vuoto che a volte potrebbe essere riempito da quella carezza mancante , o da quella stima che al momento giusto potrebbe ancora fare miracoli.
dott.ssa Adriana Rumbolo
lunedì 15 settembre 2014
Gravidanza, “le donne subiscono troppe pressioni su come comportarsi”
La rivista Nature critica il clima di terrore creato dalla diffusione degli studi di epigenetica che stabiliscono che un determinato input ambientale precoce, nelle primissime fasi della vita di un individuo, può modificare un dato fisiologico e un comportamento trasmesso geneticamente.
venerdì 5 settembre 2014
La storia della casa
La prima casa era tutta nera e priva di finestre e porte.
La seconda casa aveva la porta socchiusa, con davanti un focherello.
Il bambino di cinque anni ha spiegato alla mamma che il focherello c'era perché lui e lei, come altre persone, avevano tanto freddo.
La terza casetta, dopo la conoscenza affettuosa di un padre mai stato presente fino allora è questa qui:
La seconda casa aveva la porta socchiusa, con davanti un focherello.
Il bambino di cinque anni ha spiegato alla mamma che il focherello c'era perché lui e lei, come altre persone, avevano tanto freddo.
La terza casetta, dopo la conoscenza affettuosa di un padre mai stato presente fino allora è questa qui:
giovedì 4 settembre 2014
Grazie e congratulazioni Professor Boncinelli
Caro Professor Boncinelli e non prenda questo caro come mancanza di rispetto. Il tono e il contenuto della sua intervista su"Il Piccolo" hanno il potere di creare l'atmosfera del sentire.Mi ha riportato alla mia infanzia quando nel nostro cervello non ci sono recinti rigidi e con facilità si passa da una percezione all'altra che poi si associeranno o dissocieranno arricchendolo creativamente .Bastava uscire dal borgo e un viottolo di campagna era un divertente laboratorio della natura: in pochi metri decine, decine di foglie tutte diverse per colore e forma, formiche rosse o nere che con una antennale frenetica comunicazione organizzavano il loro lavoro e poi il fiume e in estate cieli fitti di stelle, e le lucciole che messe sotto un bicchiere capovolto erano oggetto di grande attenzioneVolevo capire come funzionava la loro luce intermittente.Lei nei suoi libri,nelle sue confernze riesce a risvegliare le nostre genuine curiosità infantili per soddisfarle ora con spiegazioni scientifiche in modo unico e chiaro. E come se ci offrisse sempre non una lezione ,ma un'avvincente e fruttuosa chiaccherata.Sto leggendo il suo ultimo libro, "Una vita non basta. Storia di un incapace di genio": grazie e congratulazioni, Professor Boncinelli
Adriana rumbolo
Adriana rumbolo
mercoledì 3 settembre 2014
Donne più ansiose, neonati piangono di più
(ANSA) – Roma, 3 set – Sono le donne ansiose ad avere
bimbi che piangono troppo o viceversa? La delicata questione non ha
ancora una risposta univoca ma gli psicologi dell’università Technische
di Dresden con una ricerca pubblicata su Archives of disease in
childhood dimostrano che l’ansia delle donne aumenta di 2,5 volte il
rischio di avere bimbi che piangono tanto (oltre 3 ore di pianto al
giorno). Se l’ansia prosegue dopo la nascita, il rischio sale fino a 3
volte di più.
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