Con la depressione alcuni sistemi di trasmissione tra le
cellule nervose funzionano meno bene del solito e quindi ne risente
tutto ciò che vi è strettamente collegato, dall’umore al sorriso, al
sesso e ad altro
Si è discusso a lungo se la depressione fosse ‘soltanto’ un male psichico oppure una vera e propria malattia fisica.
Ebbene,
anni di ricerche hanno permesso di scoprire che nel cervello di chi è
depresso succede effettivamente qualcosa di “fisico”. Ad ammalarsi
sarebbero alcune specifiche “vie di comunicazione” all’interno del
sistema nervoso. In particolare, a essere alterati sembrerebbero
soprattutto specifici sistemi di trasmissione tra le cellule cerebrali.
Prima
di spingersi oltre e spiegare il problema più nel dettaglio, è però
necessario qualche chiarimento su come funziona il sistema nervoso.
Come funziona il cervello
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DENTRO IL CERVELLO
Se la luce si spegne
Nel
disegno è rappresentato il percorso che descrivono, all'interno del
cervello, le vie nervose più "sofferenti" durante la depressione, cioè
quelle che utilizzano come neurotrasmettitori la noradrenalina (blu) e/o
la serotonina (rosso). Tutt'intorno sono rappresentate le funzioni che
esse controllano (la collocazione anatomica è solo illustrativa, non
precisa). Alcune sono governate dalla sola noradrenalina, altre dalla
sola serotonina, altre ancora da entrambe.
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Il nostro cervello è formato da miliardi di cellule chiamate
neuroni. L’attività di tutto il sistema nervoso si basa sulla
trasmissione di determinati messaggi elettrici da un neurone all’altro, a
velocità elevatissima.
I neuroni sono formati da un corpo
(pirenoforo), da una lunga fibra (assone) e da varie fibre più sottili
(dendriti). I messaggi elettrici vengono generati nel corpo cellulare e
poi fatti scorrere lungo l’assone, che ha il compito di trasmetterli a
un altro neurone.
Il passaggio di questi impulsi avviene attraverso
alcuni punti di contatto tra una cellula nervosa e l’altra, che si
chiamano sinapsi.
Quando la “scarica” elettrica generata da un
neurone arriva a una sinapsi provoca il rilascio di specifiche sostanze
chimiche, che passano al neurone successivo, dove provocano la partenza
di un nuovo segnale elettrico
Continua a leggere.
Quindi il messaggio da elettrico diventa chimico, per poi diventare di nuovo elettrico.
Le
sostanze chimiche coinvolte in questo meccanismo funzionano quindi come
dei “messaggeri” e per questo sono chiamate neurotrasmettitori.
Esistono
diversi tipi di neurotrasmettitori. I principali sono: le monoamine
(serotonina, noradrenalina, dopamina), l’acetilcotina, l’istamina. la
glicina e il GABA (acido gamma-aminobutirrico).
I neuroni tendono a
specializzarsi, cioè alcuni utilizzano prevalentemente un certo tipo di
neurotrasmettitore mentre altri ne usano un altro, cosicché si formano
dei “sistemi”: i neuroni che utilizzano la serotonina costituiscono il
sistema serotoninergico, quelli che usano la noradrenalina il sistema
noradrenergico, ecc.
Trasmissioni disturbate
I disturbi dell’umore, dei quali fa parte la depressione, sembrano
legati soprattutto al cattivo funzionamento dei neuroni che utilizzano
la serotonina o la noradrenalina. Questi neurotrasmettitori sono infatti
coinvolti nel controllo del tono dell’umore, dell’affettività,
dell’ansia, della memoria, dell’attenzione, dell’apprendimento, del
dolore e di altre funzioni che risultano alterate nel corso della
depressione, provocandone i sintomi tipici. Oltre alla serotonina e alla
noradrenalina, sembra, in realtà, che nella depressione possano essere
implicati anche altri neurotrasmettitori, ma in misura minore, o
comunque non ancora del tutto chiarita.
Vediamo adesso con maggior precisione che cosa succede quando questi sistemi di trasmissione nervosa si “ammalano”.
Il sistema serotoninergico
Il sistema serotoninergico è formato dai neuroni che utilizzano la serotonina come neurotrasmettitore.
Questi
neuroni controllano, in particolare, l’impulsività, l’appetito, la
sessualità, l’aggressività. Gli studiosi ritengono quindi che il cattivo
funzionamento del sistema serotoninergico possa essere responsabile
soprattutto dei seguenti sintomi nelle persone depresse:
- alterazione di umore ed emozioni
- disturbi del sonno
- disordini dell’alimentazione
- diminuzione dell’interesse sessuale
Il sistema noradrenergico
Il sistema noradrenergico comprende i “circuiti neuronali” che si
servono della noradrenalina come neurotrasmettitore. La noradrenalina è
fortemente coinvolta nel controllo di funzioni come lo stato di allerta,
la percezione del dolore, la vigilanza, la memoria, l’apprendimento,
l’attenzione, la motivazione, la capacità di iniziativa .
Si ritiene quindi che i sintomi della depressione legati al deficit di questo neurotrasmettitore siano soprattutto:
• diminuzione dell’energia
• perdita di interessi
• ridotta capacità di provare piacere
• mancanza di iniziativa
• incapacità di agire
• calo dell’attività psicomotoria
• aumentata percezione del dolore
Le alterazioni di questo sistema indurrebbero quindi nel depresso,
in particolare, la diminuzione della capacità lavorativa, la perdita di
motivazione ad agire, la disistima (cioè la percezione negativa di se
stesso e del proprio valore). Proprio in base a queste considerazioni la
noradrenalina, oltre a incidere sul tono dell’umore, è stata
qualificata come neurotrasmettitore del “funzionamento sociale”, cioè
della capacità di interagire con il mondo esterno.
Altri neurotrasmettitori implicati nella depressione
Oltre a quelli che utilizzano la serotonina e la noradrenalina quali
neurotrasmettitori, anche altri sistemi di trasmissione nervosa sembra
possano giocare un ruolo nell’instaurarsi dei sintomi depressivi.
Il
sistema colinergico è formato dalle vie nervose che utilizzano come
neurotrasmettitore l’acetilcolina. Questa sostanza risulta molto
importante per il controllo delle attività involontarie e sembra essere
implicata anche in meccanismi che riguardano la memoria. Il ruolo
dell’acetilcolina nella depressione non è stato ancora, in realtà, del
tutto chiarito. È stato tuttavia riscontrato un aumento dei recettori
per l’acetilcolina nel cervello di depressi suicidi (i recettori sono
specifiche molecole che “accolgono” una sostanza chimica, allo stesso
modo con cui una serratura riceve una chiave e ne permettono quindi il
funzionamento). Inoltre, l'importanza dell’acetilcolina nella
depressione può essere dedotta indirettamente dal fatto che molti
antidepressivi ne bloccano l’attività.
Il sistema dopaminergico è
costituito dai neuroni che utilizzano la dopamina come
neurotrasmettitore principale. Le vie dopaminergiche risultano
fondamentali per il controllo e l’esecuzione di ogni movimento
volontario e giocano anche un ruolo importante nei meccanismi della
memoria.
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