Emozioni, sistema immunitario e salute umana. Esiste
una vasta letteratura clinica che documenta come lo stress cronico
possa avere profonde ripercussioni sulla salute. Recentemente è stata
avanzata l’ipotesi che lo stress possa aumentare la predisposizione di
un individuo all’insorgenza di malattie autoimmuni, infettive,
neoplastiche. Nonostante alcuni risultati interessanti, rimane poco
chiaro quanto lo stress, e in particolare lo stress cronico, renda un
individuo più vulnerabile a malattie che, in circostanze normali,
sarebbero efficacemente combattute dal sistema immunitario
. La reazione
di stress è avviata dall’ormone ipotalamico CRH che, attraverso l’ACTH,
induce le ghiandole surrenali a produrre cortisolo. Sempre
dall’ipotalamo partono segnali nervosi che attivano il locus coeruleus
(nucleo situato nel ponte di Varolio), il quale, tramite il simpatico,
determina l’aumento della produzione di adrenalina, noradrenalina e
dopammina. Le cellule del sistema immunitario sono dotate di recettori
per neurotrasmettitori e ormoni e possono rispondere a tali mediatori
con diverse modalità. In generale, l’insieme delle sostanze prodotte
sotto stress ha un effetto complessivo di riduzione dell’attività del
sistema immunitario. Per tali ragioni, le emozioni prolungate, per es.
uno stress cronico, potrebbero favorire tutta una serie di patologie,
inclusa la crescita tumorale, che dipendono da un allentamento delle
difese immunitarie. In individui che vivono in condizioni di stress
cronico è stata infatti osservata una riduzione del numero e della
funzione dei linfociti ad azione regolatoria (T-suppressor), di quelli con funzione helper (T-helper) e delle cellule NK (Natural Killer), ossia degli elementi che favoriscono l’attivazione delle difese immunitarie.
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